Recensione Cars - motori ruggenti (2006)

Quello che fa la differenza in 'Cars' è la capacità di dare un'anima ai protagonisti, di rendere vive e credibili le auto umanizzate, donar loro delle personalità sviluppate e definite.

In viaggio con la Pixar

Da quando un anno fa abbiamo avuto modo di visionare i primi teaser trailer di Cars - Motori ruggenti, siamo stati sinceramente un po' dubbiosi riguardo al film, un po' per il look un po' troppo semplice e, diciamocelo, infantile, un po' perchè l'idea della auto antropomorfizzate sembrava prestarsi poco al lavoro creativo cui la Pixar ci ha abituati. Ci sbagliavamo, ed ovviamente siamo felici di essere stati smentiti da John Lasseter e colleghi.

L'avvio del film è frenetico e racconta di una gara al cardiopalma conclusa con un rocambolesco testa a testa a tre tra il protagonista, Saetta McQueen, ed i suoi rivali The King e Chick Hicks. E' il modo migliore per presentare al pubblico le personalità in gioco, ed in particolare il carattere da superstar viziata di McQueen.
Con la situazione di parità da risolvere in una ulteriore gara prevista per la settimana successiva, i tre contendenti fanno rotta per la California, ma un imprevisto durante il tragitto porta Saetta McQueen a Radiator Springs, paesino sulla Route 66 tagliato fuori da quando la nuova statale ha deviato il corso delle auto in transito.
Condannato a riparare la strada da lui stesso danneggiata, McQueen è costretto a vivere a Radiator Springs interi giorni, passando dall'impazienza iniziale all'apprezzamento per la vita e gli abitanti della piccola comunità rurale.

Quello che differenzia il lavoro di Lassater da quello, tanto per fare un esempio nel settore, della consociata Disney in Mucche alla riscossa, è la capacità di dare un'anima ai propri protagonisti, di rendere vive e credibili le auto umanizzate, donar loro delle personalità sviluppate e definite e, soprattutto, renderle simpatiche per il grande pubblico, permettendo allo spettatore di partecipare emotivamente alla storia.
Il tutto inserito in un contesto ed un'ambientazione coerente ed incredibimente realistica, condita da una serie di trovate divertenti e geniali, e citazioni ad altri lavori Pixar (gli uccelli di For the Birds, le scene rifatte in chiave automobilistica di Toy Story, Monsters & Co. e A Bug's Life nei titoli di coda) ed in generale al mondo reale.

Promozione piena, quindi, senza nemmeno arrivare a commentare l'impianto tecnico del film, che riesce a superare i già altissimi standard Pixar, con scene di massa (come la gara iniziale), gestione dei riflessi e delle diverse superfici che hanno dell'incredibile, ed uno studio delle inquadrature e dei movimenti di camera che riesce a comunicare il senso di velocità dei veicoli senza trascurare l'aspetto narrativo della storia.
Se poi vogliamo aggiungere anche una selezione di canzoni ben amalgamata e sempre adatta alle situazioni del film e un cast di doppiatori (almeno nella versione originale) che vanta attori del calibro di Paul Newman e Michael Keaton (mentre in Italia ci dobbiamo "accontentare" di Sabrina Ferilli) e guest come Jay Leno, Michael Schumacher e Mario Andretti, possiamo dire che niente in Cars è lasciato al caso, ed ogni dettaglio è curato all'inverosimile.

Non mancano, inoltre, riflessioni sulla vita delle piccole comunità, sulla frenesia della vita moderna e sull'importanza del viaggio rispetto alla destinazione. Ed una adorabile nostalgia dell'American Lifestyle che sa tanto di Happy Days o American Graffiti.

Non ci resta che attendere la prossima estate e l'arrivo nelle sale di Ratatouille, ad opera di quel Brad Bird che ci ha già regalato Gli Incredibili, per restare ancora una volta stupiti ed entusiasti.

Movieplayer.it

4.0/5