In viaggio con Brüno, un modello/reporter gay alla conquista del mondo

In attesa che la star di 'Borat' arrivi in Italia con il suo ultimo film, vi raccontiamo lo strepitoso tour promozionale intrapreso da Sacha Baron Cohen nei panni di Brüno, da Londra a Sidney, tra battutacce oltraggiose su Berlusconi, la religione, il premier australiano, le sue icone gay preferite e Schwarzenegger, e un defilè di travestimenti über irresistibili.

"Sono appena tornato dal mio tour mondiale" - ha annunciato Sacha Baron Cohen dalla sua pagina ufficiale su Facebook (anzi Facebuch) sotto le fattezze di Brüno, il reporter gay esperto di moda e cultura pop, protagonista del nuovo film dell'attore britannico che promette di divertire e far discutere come aveva già fatto il suo precedente lavoro, Borat - "Ho visitato otto paesi in 19 giorni, ed è più di quanto sia riuscito a fare un austriaco dal 1941!"
La battuta, che ovviamente si riferisce a Hitler, chiude una serie di apparizioni fatte da Baron Cohen durante lo strepitoso tour promozionale per il suo film, che ha toccato Sidney e Los Angeles, oltre ad alcune località europee come Londra, Berlino, Amsterdam, Madrid e Parigi. Non ci sarebbe nulla di insolito in un tour come questo, che è un passaggio obbligato per gli attori più in vista che hanno appena girato un film, se non fosse che ogni apparizione del camaleontico attore comico è stata l'occasione per esibire un nuovo look improbabile, sexy, oltraggioso - in cui la costante ovviamente sono il caschetto di capelli ossigenati e il lucidalabbra rosa - e per sparare una raffica di battutacce esilaranti, in molti casi davvero offensive e volgari, ma non per questo scontate. Chi conosce il protagonista di Borat è avvisato: prima di intraprendere questo viaggio, Sacha Baron Cohen ha lasciato a casa il concetto di politically correct, ammesso che l'abbia mai avuto.

Il tour è iniziato dalla Gran Bretagna, che ha visto l'attore imporsi come celebrità televisiva grazie ai suoi personaggi, e successivamente accanto a Madonna nel video di Music. Per la presentazione londinese del film l'attore - anzi, Brüno - era travestito come una delle Guardie della Regina, con un improbabile casacca rossa smanicata, l'immancabile e ingombrante copricapo, e gli hot pants che fasciavano due gambe perfettamente abbronzate e depilate. A completare il look, un paio di lucidi stivali neri, alti fino al ginocchio, guanti bianchi e un lungo bastone dal pomello dorato. Assieme a Brüno - che ha sfilato nelle strade della City ancheggiando e facendo roteare il bastone come una majorette - c'era un gruppo di prestanti ragazzi di colore, anche loro vestiti da guardie, ma con gli addominali in vista. Quando gli è stato chiesto come mai si sia azzardato a scegliere un look così tradizionale, rivisitandolo alla sua maniera, Brüno ha risposto semplicemente che voleva fare "Qualcosa che potesse piacere alla Famiglia Reale. Qualcosa che la Regina - non sto parlando di Elton John - potesse apprezzare. Del resto Famiglia Reale e gli Austriaci hanno un sacco di cose in comune: siamo le uniche persone che sono ancora fiere di indossare una svastica".
Prima di entrare nella sala in cui è stata proiettata la premiere del suo film, Brüno ha salutato il pubblico e si è augurato che il suo film potesse "cancellare tutti gli stereotipi sulla comunità gay enfatizzati da un film come Milk".
Insomma, dalle premesse si intuiva che questo tour sarebbe stato davvero uno spasso, ma chi pensava che le battute al vetriolo sarebbero finite qui, si sbagliava di grosso perchè il peggio doveva ancora arrivare. A Parigi, ad esempio il suo look non era particolarmente azzardato - almeno non più di quello sfoggiato a Londra - ma Brüno non si è certo risparmiato in battute. "Stasera siete in ottima compagnia" - ha detto rivolto al pubblico dell'anteprima, dopo essersi offerto ai flash dei fotografi ostentando un'allegra e coloratissima mise d'ispirazione tirolese - "Ho invitato un sacco di celebrità, tra cui Mick Jagger, Donald Trump, Eric Clapton, e molti altri ex-fidanzati di Carla Bruni. Lei è troppo alta per Sarkozy, quei due dovrebbero provare a scambiarsi le scarpe. Lui dovrebbe indossare i tacchi alti, e lei invece, le scarpe basse. In realtà Sarkozy dovrebbe fare come il premier italiano, Silvio Berlusconi, e frequentare scolarette." Poi rivolto ai giornalisti presenti, ha preso di mira uno di loro e gli ha urlato "Hey, come ti chiami? Sei così carino! Ascolta però, adesso guardami negli occhi e non fissare il pacco, cerchiamo di fare le persone serie!"
Invitato in televisione dal conduttore Michel Denisot, al quale ha mostrato il suo perizoma con su stampata la faccia di Sarkozy, Brüno ha sparato una battutaccia talmente blasfema da essere irripetibile, e dopo aver paragonato il suo film a una celebre e controversa pellicola di Mel Gibson, ha affermato che a ripensarci, avrebbe potuto intitolarlo "ze fashion of ze Christ".
Molto più sobrie - almeno sul piano verbale - le successive tappe europee di Brüno, ma non meno creative dal punto di vista del look. In Spagna, chi si aspettava che il reporter austriaco si sarebbe presentato vestito da toreador, è rimasto spiazzato, perchè lui invece si è presentato davanti all'arena di Plaza de las Ventas, vestito da toro - con tanto di corna possenti, attributi genitali e capezzoli in vista - e affiancato da due sexy toreri dagli addominali scolpiti che ha pubblicamente invitato nella sua stanza d'albergo.
Dopo la sua caliente performance - al ritmo di una versione dance dell'inno nazionale spagnolo - Brüno si è augurato pubblicamente che il suo film potesse diventare "la pellicola di maggior successo interpretata da un gay austriaco, dopo Terminator."
Lo scenario dell'apparizione berlinese invece - per una performance da lui chiamata United Colors of Brünotton - è stata la maestosa Porta di Brandeburgo, monumento-simbolo della capitale tedesca. "Non avete mai visto un gay a Berlino?" - ha chiesto Brüno alla folla di curiosi, mentre sfoggiava una sorta di nude look che consisteva in una morbida tuta di lana color carne, anche questa dotata di capezzoli e genitali (abbelliti da un'esilarante quanto improbabile depilazione "brasiliana") e ugg boots in tinta. Assieme a lui, che anche in questa occasione ha posato per i fotografi, c'erano uomini e donne che sfoggiavano lo stesso costume (ma di colori diversi, dal giallo zafferano al cioccolato) e persino una signora matura che invece esibiva con disinvoltura i seni cadenti.
Dopo essere stato a Berlino, Brüno ha osato anche un'apparizione veloce ad Amsterdam - in verità un
po' sottotono, rispetto alla precedenti - dove ha "inaugurato" ufficialmente un bordello maschile. "Per molti anni i ragazzi che venivano qui da tutte le parti del mondo, sono stati costretti a fare sesso con le donne" - ha affermato con aria solenne - "è quindi con grande piacere che dichiaro i quartieri a luci rosa di Amsterdam ufficialmente aperti al pubblico". Poi è fuggito via su un'auto nera dopo aver salutato i finti prostituti che erano stati reclutati per rendere più "scenografica" la sua apparizione. Per un'occasione dal sapore così ufficiale, tuttavia, Brüno non ha azzardato costumi da toro o da guardia, ma un completo giacca e cravatta che si sarebbe potuto definire classico se non fosse stato per l'ombelico scoperto, le scarpe tagliate in punta e soprattutto il malizioso perizoma rosso che faceva capolino dai pantaloni.
Una volta chiuso il tour europeo, Brüno ha portato lo scompiglio a Sidney e a Los Angeles, dove tuttavia non è stato accolto benissimo. In Australia è stato ospite dello show di Rove McManus, nella stessa serata in cui era prevista un'intervista al premier Kevin Rudd, che ha accettato simpaticamente di posare insieme a lui e al conduttore nel backstage del programma televisivo. Dopo aver dato spettacolo in diretta per quindici minuti in cui tra le altre cose ha detto che "Hitler era più stronza di Elton John", e aver spogliato letteralmente il povero McManus (che indossava una tuta simile a quella indossata da Brüno a Berlino), il giorno dopo, il divo si è presentato alla conferenza stampa con un look da scolaretto sexy - con tanto di gilet grigio, hot pants e cappellino, che ha definito un omaggio agli AC/DC - e giustificando il ritardo con il fatto che aveva trascorso la notte precedente con il primo ministro, anzi, con "Ruddy", come l'ha chiamato lui. Anche se in un'altra occasione aveva affermato con sicurezza di essere fedele al suo fidanzato, e di non fare nulla con altri uomini "tranne i pompini, ovviamente."
"Quel tipo è über carino. E io prima di conoscerlo pensavo che Barack Obama fosse il maschio più sexy del mondo...!" - ha continuato Brüno davanti alla stampa riunita davanti a lui - "Siamo stati svegli tutta la notte, abbiamo parlato... e poi per sette minuti, l'Australia e l'Austria sono diventate una cosa sola, l'Austrialia. La scorsa notte gli ho fatto quello che Malcom Turnbull (il leader dell'opposizione n.d.r.) ha cercato di fargli nelle ultime due settimane"
Prima di salutare il pubblico con un entusiastico "Vassup, Australia! Vi piace il mio elmo?" e sfoggiando un'armatura da antico romano - impreziosita da una rigida cravatta di metallo abbinata alla corazza e culotte cromata - Brüno ha dichiarato che nonostante Sidney sia uno dei posti più belli in cui sia stato, è rimasto deluso dallo stile degli uomini australiani, perchè considerato che "150 anni fa, la Gran Bretagna ha mandato qui tutti i suoi uomini gay, mi aspettavo almeno che sapessero vestirsi". Tuttavia non si è perso d'animo e ha dato qualche consiglio: "Dovreste trattare i vostri abiti come fareste con i vostri cagnolini" - ha spiegato - "riempiteli di coccole per una settimana, poi chiudeteli in una borsa con la zip e gettateli nel Danubio".
Nel congedarsi dalla stampa australiana, prima della partenza per l'ultima tappa, Los Angeles, Brüno si è augurato che il suo film "dimostri le sue vere potenzialità, e non si afflosci dopo un inizio promettente, come ha fatto l'influenza suina. Speriamo che, come l'herpes, questo film continui a infettare il pubblico per i prossimi mille anni".
Per la scintillante tappa losangelina il nostro eroe ha scelto ancora una volta un'esibizione d'ispirazione militare, anche questa rigorosamente glamour. Alla guida di un carrarmato tempestato di specchietti e strass, e vestito con una striminzita divisa riccamente decorata al valore, Brüno ha conquistato la Walk of Fame brandendo un lussuoso fucile griffato Chanel e accompagnato da un plotone di bellissime e grintose soldatesse.
Il suo arrivo però, non è stata salutato con molto calore, considerato che è stato programmato a pochi giorni dalla scomparsa improvvisa di Michael Jackson, e molti fan avevano chiesto a gran voce di far spostare la premiere altrove, per poter rendere omaggio al Re del Pop nel punto in cui è situata la stella a lui dedicata davanti al Grauman Chinese Theatre. La morte di Jackson inoltre, ha costretto i produttori a far eliminare in via definitiva anche una sequenza in cui Brüno prende in giro Latoya Jackson, sorella del cantante, che inizialmente non si rende conto di essere vittima di uno scherzo. Come si può immaginare, le polemiche in occasione della morte di Jackson non sono state le uniche che hanno movimentato la promozione e le riprese del film, e in alcune occasioni Sacha Baron Cohen ha rischiato quasi la pelle, tanto che la sua compagna, la rossa Isla Fisher, che lo ha accompagnato in tutte le tappe del tour, ha affermato che "In un normale rapporto di coppia, chiedereste al vostro partner "Com'è stata la tua giornata al lavoro? Hai ritirato la roba alla lavanderia? Domande normali. Io invece devo letteralmente chiedere a Sacha se "Qualcuno ci ha querelati? Ti hanno picchiato? Hai tutte le ossa a posto?"
In effetti, l'attrice non ha tutti i torti, perchè la fila di coloro che hanno protestato è piuttosto lunga: ci sono personaggi pubblici, ma anche gente comune, come la signora Richelle Olson, che ha denunciato Baron Cohen sostenendo che le conseguenze morali del suo scherzo, organizzato durante una serata di bingo in un locale, sono irreversibili e pretende di essere risarcita anche dai cameraman. Ulteriori azioni legali sono state intraprese dal preside di una scuola superiore, quando ha scoperto che l'attore ha posato con la squadra studentesca di football, senza il suo consenso, e per un servizio fotografico hot che è apparso sul magazine GQ.
Non sono mancati poi i giudizi pesanti sulle star più famose, come Paris Hilton - "Una che dice di essere amica degli altri personaggi famosi solo per far parlare di sè, e si veste come un'idiota. Me l'ha detto anche Orlando Bloom. E poi è anche una stronza, come tutte le sgualdrine d'altronde" - o Madonna per la quale "è stato un anno un anno molto difficile, a causa della recessione. Si è potuta permettere solo due bambini, e ha anche dovuto licenziare il suo assistente personale, Guy Ritchie"
Pollice alzato invece (ma non troppo) sull'ideatore di X-Factor, Simon Cowell, che Bruno non ha esitato a definire la sua icona gay preferita in assoluto: "E' un uomo assolutamente etero, ma si veste in quel modo e soprattutto adora musica pop di merda". Al secondo posto, dopo Cowell, ci sono le due pop sisters Dannii e Kylie Minogue: "Le adoro! Kylie è come una Barbie, ma più piccola dell'originale, Dannii invece è Kylie lasciata sul termosifone per troppo tempo"
Molti si sono arrabbiati perchè sono stati raggirati, come Ron Paul, il candidato repubblicano alle presidenziali 2008, al quale era stata chiesta un'intervista sulla politica economica austriaca e invece si è ritrovato ad assistere ad uno strip tease di Bruno. A Paula Abdul invece era stato comunicato che aveva ricevuto "un premio tedesco", e per questo avrebbe dovuto incontrare Bruno, che voleva farle qualche domanda sulla sua carriera. La cantante invece si è trovata davanti il reporter "vestito alla Capitan Nemo, con la cresta", e sulle prime ha pensato che si trattasse del conduttore "di uno di quegli assurdi programmi giapponesi", ma quando lui le ha chiesto di sedersi "su due giardinieri messicani che erano gattoni sul pavimento", la Abdul si è rifiutata di farlo ed è scappata via, terrorizzata da Sacha che l'ha inseguita fino in strada.
Durante le riprese poi, come abbiamo già anticipato, ha rischiato grosso quando si è trovato nel profondo Sud degli Stati Uniti, insieme ad un gruppo di cacciatori di cervi, i quali erano convinti che Baron Cohen fosse un giornalista al lavoro su un reportage di viaggio. Quando però ha iniziato a prenderli in giro, dicendo che insieme a loro si sentiva come una delle ragazze di Sex and the City, e successivamente si è spogliato completamente nudo, i cacciatori non hanno esitato a tirare fuori i fucili e non c'è stato verso di calmarli, perchè erano davvero furiosi.
Tanta faccia tosta però, non è servita di fronte alla commissione per la censura americana, che ha costretto la produzione a effettuare qualche taglio per evitare che il film uscisse con il divieto ai minori di 17 anni. I membri della MPAA (Motion Picture Association of America) in particolare hanno puntato l'indice su numerose scene dai contenuti verbalmente e sessualmente espliciti, e soltanto dopo un ulteriore revisione in sala montaggio, hanno concesso che i minorenni potranno vedere il film al cinema, ma solo se accompagnati da un genitore.
Ulteriori richieste, respinte dalla produzione, sono arrivate dalla GLAAD, un'associazione per i diritti degli omosessuali, che ha chiesto di inserire nel film "almeno un messaggio positivo, magari alla fine". In un comunicato rilasciato ai media infatti, l'associazione ha affermato di avere "opinioni contrastanti sul film", e pur ammettendo di aver trovato molte scene divertenti, ritiene che l'immagine dei gay ne esca segnata.
In realtà, a parere di chi scrive, alla GLAAD non deve essere andato giù che a tirare frecciate sui vizi e le manie più insopportabili di quella parte più superficiale della comunità gay sia stato un personaggio eterosessuale, altrimenti non si sarebbe scomodata più di tanto, visto che la cultura gay è piena di personaggi altrettanto "folcloristici", il cui operato è sempre ben accetto, se non applaudito. Se proprio si vogliono combattere i pregiudizi inoltre, forse sarebbe opportuno farlo accettando di mettersi in discussione con ironia, per riconoscerli nella caratterizzazione di un comico talentuoso come Sacha Baron Cohen, che ha saputo portarli in scena in maniera sorprendente.
Dopo il debutto nelle sale americane, previsto tra qualche giorno, Brüno arriverà in Italia verso la seconda metà di ottobre.