Recensione La marcia dei pinguini (2005)

La marcia dei pinguini è un film per famiglie genuinamente emozionante e divertente, con qualche immagine di una poesia e di una dolcezza davvero toccanti.

In marcia per amore

Quasi tutti i genitori della specie umana si lamentano dei pianti incessanti, delle poppate notturne, delle corse dal pediatra, e di tutti gli annessi e coonnessi della gestazione e dell'allevamento di un neonato. Ci sarà da riflettere e forse da ricredersi assistendo alla storia narrata in questo La marcia dei pinguini, in cui siamo messi di fronte alle peripezie che deve affrontare quest'adorabile creatura, il pinguino imperatore, per mettere al mondo la sua progenie.

Il coraggio, oltre a quello dei pennuti protagonisti, è quello del regista e biologo Luc Jacquet, che ha trascorso più di un anno sui ghiacci dell'Antartide marciando avanti e indietro assieme ai suoi eroi. Ogni storia che la natura abbia da raccontare ha il suo fascino, ma noi umani siamo sempre troppo presi dal nostro mondo di automobili, computer e altri gadget avveniristici, di nevrosi e di ennui esistenziale, per fare caso a quello che succede tra gli altri esseri viventi. Così, la grande avventura del pinguino imperatore è stata scoperta soltanto nel ventesimo secolo. Alla fine dell'estate, il misterioso richiamo dell'istinto convoca il popolo degli imperatori fuori dalle acque dell'oceano, dove questo si trasforma in immensa banchisa glaciale. Attravero quel deserto bianco, i pinguini dovranno marciare verso l'oamok, un piana sufficientemente riparata e dove il ghiaccio è abbastanza spasso da proteggere la danza dell'amore e la lotta per la sopravvivenza. Cento chilometri da percorrere, venti giorni di cammino senza sosta per questi goffi ma pazienti marciatori, senza la possibilità di nutrirsi: ma soltanto sull'oamok potranno nascere i piccoli, la speranza di prosecuzione nel mondo di questo popolo dei ghiacci. Una volta deposto l'uovo, se il pulcino sopravvive i due genitori sono costretti ad alternarsi nelle cure, tornando a turno all'oceano per riprendere le forze e raccogliere provviste - il più delle volte, non riuscendo più a incontrarsi.
Una vera odissea parentale che dura tutto il lunghissimo inverno antartico e che si conclude con l'ultima marcia - quella del giovane pinguino dall'oamok all'oceano, per il suo battesimo acquatico.

La miracolosa tenacia dei settemila (circa) protagonisti è sufficiente a rendere il soggetto interessante, ma non era certo facile raccontarlo in maniera che fosse ad un tempo esauriente, immediata, istruttiva e appassionante. Pur non brillando di ardimento e originalità in nessuno dei suoi elementi, la sceneggiatura riesce nell'intento: La marcia dei pinguini è un film per famiglie genuinamente emozionante e divertente, con qualche immagine di una poesia e di una dolcezza davvero toccanti. Peccato per qualche semplificazione narrativa, e per qualche eccesso nel commento audio affidato dalla distribuzione a Fiorello, comunque ben realizzato e spassoso.

Movieplayer.it

3.0/5