Recensione Perchè te lo dice mamma (2007)

Più che una visione dell'universo femminile una visione femminile dell'universo, ma nella maniera più ruffiana e banale possibile.

Il mondo visto dalle donne

"Quando termina il lavoro di una madre e che limiti ha?" questo si chiede Daphne Wilder, la mamma sola e protagonista di Perchè te lo dice mamma, quando le sue tre figlie adulte le rinfacciano il suo continuo immischiarsi nelle loro vicende amorose. Daphne infatti, preoccupata per la difficoltà a trovare un bravo ragazzo della più piccola delle sue figlie, a sua insaputa le cerca un marito via internet e dopo molti colloqui fallimentari a sorpresa trova un ragazzo che sembra perfetto Ma contemporaneamente un ragazzo sulla carta molto meno "perfetto" capisce la situazione e vuole conoscere la giovane figlia di tanta madre. Partono così due storie d'amore parallele che metteranno la giovane Milly sia di fronte a due dimensioni dell'amore, che di fronte al continuo immischiarsi di sua madre.

Non c'è nulla di più classico della "commedia amorosa dei conflitti", un archetipo del cinema americano che di volta in volta viene declinato in maniera differente. La sua forma più nota è il conflitto fra i sessi (uomo e donna si danno battaglia fino a che non finiscono insieme) ma accanto a questa ce ne sono innumerevoli altri tipi, dal conflitto fra tipologie umane obbligate a stare insieme fino ai conflitti familiari.
Perchè te lo dice mamma si dedica al poco praticato campo dei conflitti tra madre e figlia e alla difficoltà di tagliare il cordone ombelicale, non tanto dal punto di vista della figlia, quanto da quello della madre, dimostrando una distanza abissale rispetto alla maniera italiana di trattare un tema simile.
Come racconta Karen Leigh Hopkins, sceneggiatrice, il film prende spunto da un fatto reale, proprio lei infatti in una sala d'attesa di uno studio dentistico sentiva parlare una madre di come tentasse disperatamente e invadentemente di trovare un marito per la figlia, per vederla finalmente felicemente sposata, allorchè ha pensato: "Le possibilità comiche della madre impicciona sono infinite e tutte verosimili. Chiunque potrà immedesimarsi in questa storia".

Ma la cosa forse più interessante del film è il suo voler essere palesemente una commedia sentimentale esplicitamente indirizzata alle donne. Senza voler fare nessun discorso generalizzante o sessista è tuttavia difficile non ammettere come il film di Michael Lehmann sia palesemente indirizzato ad un pubblico femminile. Femminile è il tipo di storia, femminili sono le protagoniste ma soprattutto femminile è l'umorismo (alla proiezione cui ho assistito si sentivano quasi solo risate di donne) e femminile è l'universo messo in scena. Gli uomini nei ruoli loro assegnati rispondono alla visione idealistica femminile, così il buono del film è un uomo come lo vorrebbero tutte le donne e il cattivo è quello meno comprensivo dell'universo donna. E non si tratta certo di una visione almodovariana, qui non è messo in scena "il mondo femminile", ma il mondo intero attraverso un'ottica femminile.

Tuttavia, curiosità sociocinematografiche a parte, Perchè te lo dice mamma ha ben poco da dire se non sulla buona interpretazione di Diane Keaton che sempre di più si mostra orfana di Woody Allen, sia per la recitazione nervosa che per il ruolo di eterna separata (due caratteristiche che le affibbiò Woody). Per il resto il film rimane il solito ottimo prodotto americano in serie che presenta tutto quello che ci si aspetta di vedere come ci si aspetta di vederlo, senza la minima volontà di innovare o mutare alcunchè.