Il mio Godard: Hazanavicius firma una puntata di Benny Hill a tema Godard

Il regista premio Oscar per The Artist porta a Cannes una parodia del celebre regista della Nouvelle Vague Jean-Luc Godard, interpretato da un Louis Garrel completamente trasformato, ma si limita a ritrarlo in una serie di gag comiche che fanno sorgere il dubbio sul senso dell'operazione. Uno dei film più fischiati del Festival. Nelle sale italiane dal 31 ottobre.

Formidabile: Louis Garrel e Stacy Martin in una scena
Formidabile: Louis Garrel e Stacy Martin in una scena

Il 70esimo Festival di Cannes è stato incerto per temi e qualità delle pellicole in concorso, segnato dalla polemica distribuzione in sala vs Netflix e già etichettato come peggior edizione degli ultimi dieci anni. Una sola certezza è emersa con vigore: Jean-Luc Godard è insopportabile. Nel film di Agnès Varda e JR, Faces, places, alla fine del loro viaggio in giro per la Francia, i due fotografi vanno a casa del regista, che aveva promesso all'amica di vecchia data di comparire nel suo documentario: Godard, contrariamente a quanto concordato, non si fa trovare, lasciando sulla porta un messaggio che fa piangere l'autrice, che, in un primo momento, impreca contro di lui definendolo "un ratto di fogna", poi comunque gli lascia sull'uscio una busta di carta con dei croissant.

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A tre anni da The Search, il premio Oscar Michel Hazanavicius firma Le Redoutable, Il mio Godard il titolo italiano, presentato in concorso a Cannes 70, nelle sale dal 31 ottobre, che, sulla carta, avrebbe dovuto essere la trasposizione cinematografica di Un an après, biografia dell'attrice Anne Wiazemsky, moglie di Godard, ma in realtà diventa presto qualcos'altro. Ambientata a Parigi nel 1967, la pellicola ritrae il regista durante la distribuzione di La cinese, che viene accolto negativamente, facendo sprofondare l'autore in una profonda crisi.

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Se Godard fosse un personaggio comico

Formidabile: un primo piano di Louis Garrel
Formidabile: un primo piano di Louis Garrel

Chi aveva pensato di assistere a un dramma sentimentale, in cui il burrascoso rapporto tra Godard e la moglie - di vent'anni più giovane di lui, spesso messa da parte dall'ego del regista e provata dalla sua depressione - si ritroverà spiazzato: fin dai primi minuti è chiaro che ad Hazanavicius non interessa il turbamento interiore dei protagonisti, ma si diverte, con gusto quasi perverso, a trasformare il collega in una macchietta, ritraendolo in una serie di gag in cui fa la figura dello stupido, dandogli addirittura dei tormentoni, come la rottura degli occhiali, che vanno in frantumi a ogni manifestazione di protesta a cui partecipa il protagonista.

Formidabile: Louis Garrel in una scena
Formidabile: Louis Garrel in una scena

Forse volendo esorcizzare un certo tipo di cinema e soprattutto la reverenzialità verso un'epoca considerata intoccabile come la Nouvelle Vague, Haznavicius colpisce il suo esponente più celebre, dando un messaggio chiaro: nessuno è perfetto e non criticabile. Il risultato però è un film divertente nei primi minuti, ma di cui a lungo andare ci si interroga sul senso, vista la sua mutazione in una sorta di lungo episodio di The Benny Hill Show con protagonista Godard.

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Louis Garrel si trasforma completamente

Formidabile: Louis Garrel e Stacy Martin in una scena intima
Formidabile: Louis Garrel e Stacy Martin in una scena intima

Se Stacy Martin nei panni di Anne Wiazemsky è una presenza abbastanza evanescente, Louis Garrel nei panni di Godard dà una delle sue interpretazioni migliori: quasi sempre nel ruolo del bello e maledetto, impegnato in amori dolorosi, l'attore in Il mio Godard accetta di cambiare completamente il suo aspetto, indossando occhiali spessi e facendosi diradare i capelli, mostrando di possedere insospettate abilità fisiche, muovendosi come un interprete di commedia slapstick e rivelandosi estremamente autoironico. La bravura di Garrell non basta però a reggere un intero film di gag: il vero Godard ne esce quindi vincitore ancora una volta.

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Movieplayer.it

2.5/5