Recensione It's Winter (2006)

Per Rafi Pitts la stagione fredda non solo accentua il senso di inadeguatezza e di emarginazione del protagonista del film, ma sembra quasi esserne la causa principale.

Il grande freddo

Uno straniero arriva in un silenzioso villaggio iraniano sepolto dalla neve invernale: l'uomo ha difficoltà a trovare un lavoro - nonostante più volte affermi di essere un operaio specializzato - e soprattutto ha difficoltà ad integrarsi con gli altri abitanti del villaggio. In It's Winter - quinto film del regista anglo-iraniano Rafi Pitts - la stagione fredda non solo accentua il senso di inadeguatezza e di emarginazione del protagonista, ma sembra quasi esserne la causa principale.

Silenziose ed interminabili nevicate, sguardi freddi ed atteggiamenti di diffidenza, tempi dilatati ed una triste, malinconica canzone sull'inverno sono le componenti principali di questo film che è stato presentato nella sezione competitiva della 56esima edizione del Festival di Berlino. Pitts non approfondisce la storia personale del protagonista, e si limita a raccontare l'essenziale - un matrimonio, un'amicizia, la decisione di trasferirsi altrove per cercare fortuna - senza ulteriori dettagli, e si concentra quasi unicamente sulla stagione che da il titolo al suo film, facendone la vera protagonista della sua storia.

A rendere più forte il senso di isolamento dovuto all'inverno, il regista inserisce a metà film una parentesi autunnale fatta di tiepidi sorrisi e calore umano. In definitiva, è la canzone che accompagna buona parte delle immagini del film, a descrivere perfettamente l'inverno concepito da Pitts: parole malinconiche che rendono ancora più vuoti ed ostili le strade completamente innevate e che raccontano di volti immersi nei baveri delle giacche e nascosti agli occhi degli altri, porte chiuse ed alberi coperti di neve, come tristi scheletri di ghiaccio.

Movieplayer.it

3.0/5