Abbiamo già avuto modo alcuni mesi fa di elogiare la collana della Fox denominata Pietre miliari per la bontà delle scelte, gli ottimi risultati dell'editing digitale e soprattutto la ricchezza di edizioni che per una volta non sfigurano con le Criterion americane. Su questa linea si situa l'uscita di Prigionieri dell'oceano tra i meno noti capolavori di Hitchcock, datato 1944.
Meno conosciuto al grande pubblico per la sua natura di piccolo film dallo scopo patriottistico, (siamo in piena seconda guerra mondiale) in realtà LifeBoat - questo è il titolo originale - è un gioiello assoluto che dimostra ancora una volta il genio del regista inglese in grado di avvincere lo spettatore con un'opera interamente girata a bordo di una scialuppa. Il film infatti racconta di nove persone superstiti di un siluramento nazista che sopravvivono a bordo di una piccola scialuppa di salvataggio e sono costretti ad affrontare la durissima situazione pratica e morale, visto che si sono visti costretti anche a salvare un tedesco, che probabilmente è il responsabile dell'accaduto.
Come si è premesso l'edizione è delle più accattivanti: composta com'è da due dischi e dalla monografia che il Castoro ha dedicato al regista. Nel primo disco il film più l'interessante commento audio. Il restauro è decisamente positivo, supportato dall'evidente buono state di salute della copia originale. Il video, in full screen, è in ottime condizioni, e il bianco e nero mantiene le caratteristiche originali di grande compattezza. In buone condizione anche l'audio mono. Preferibile la versione originale al doppiaggio che accusa decisamente i suoi anni (per modalità di adattamento, più che per condizione della traccia sonora). Sul secondo disco, oltre alla ricca galleria fotografica e al making of, si fa notare l'illuminante intervista che il regista concesse alla trasmissione televisiva Telescope. Un viaggio impedibile dentro il cinema di Hitchcock che attraverso la sua voce diventa una vera e propria lezione di cinema da lezione universitaria.