Il DVD di Once Were Warriors - Una volta erano guerrieri

Un'edizione appena sufficiente per il cult, da tempo atteso, di Lee Tamahori: accettabile il comparto audio-video, mentre la vera nota dolente viene dagli scarsi extra.

E' un vero e proprio cult degli anni '90, Once Were Warriors - Una volta erano guerrieri. Il regista Lee Tamahori si sarebbe poi perso per strada, ma questo suo esordio, che all'epoca ottenne riconoscimenti in vari festival internazionali (tra cui Venezia), è di quelli che non si dimenticano: la cruda, realistica descrizione dei bassifondi di una città australiana, parente delle storie sottoproletarie di Ken Loach, si mescola a una durissima storia di violenza domestica e al viaggio di una famiglia alla (ri)scoperta delle proprie radici. Un film lucido, diretto come un pugno in faccia, imprescindibile fotografia di una realtà poco esplorata e di una cultura che orgogliosamente non vuole morire.

E' dunque un peccato, alla luce di quanto appena detto, che l'edizione della Mondo Home Entertainment deluda in parte le aspettative: per un DVD così lungamente atteso era forse lecito auspicare qualcosina in più. Il comparto video si attesta su livelli più che sufficienti, nonostante la frequente comparsa di artefatti di compressione e una definizione non sempre al meglio; croma e contrasto godono comunque di una resa ottimale, e la bella fotografia del film non risente, complessivamente, del passaggio al digitale. L'audio consta di tre tracce, DTS e 5.1 per l'italiano e 2.0 (con sottotitoli obbligatori) per l'inglese: nonostante la buona resa delle due tracce doppiate il consiglio va a quella originale, data anche l'importanza rivestita dalla recitazione all'interno del film. Da segnalare, ancora una volta, la scarsa cura nella realizzazione dei sottotitoli (solo per non udenti) con le consuete inutili didascalie e i consueti errori disseminati lungo tutta la durata del film.

La vera nota dolente, ancora una volta, sono gli extra: qui questa sezione si limita al trailer cinematografico, a un "dietro le quinte" (sottotitolato) di dodici minuti e ad alcuni trailer promozionali di prossime uscite cinematografiche e home video. Il documentario consta di interviste a regista e interpreti principali inframezzate da scene del film: va segnalata anche qui la totale trascuratezza nella realizzazione dei sottotitoli, che presentano così tanti errori da risultare quasi inutili, e una definizione video un po' troppo bassa anche per un semplice extra.