Il DVD di La meglio gioventù

Edizione a tre dischi al di sotto delle attese, penalizzata soprattutto da un video con parecchi difetti

Lascia davvero l'amaro in bocca l'attesa edizione in dvd de La meglio gioventù, prodotta dalla 01 Home Entertainment e distribuita dalla Warner. La bellissima opera di Marco Tullio Giordana non ha avuto purtroppo un trattamento digitale adeguato, e delude soprattutto rispetto a quelle che erano le premesse, ovvero l'elegante packaging a tre dischi che faceva sperare in un'ottima edizione. E invece, sia a livello tecnico che riguardo agli extra, l'edizione è sottotono, non riuscendo a elevarsi da una stentata sufficienza.

Purtroppo il settore più deludente è proprio quello del video, presentato in un formato 1.77:1 anamorfico, ma penalizzato da una serie di difetti non trascurabili e da un'allarmante discontinuità nella qualità. Non c'entra nemmeno quella che è l'origine televisiva del prodotto, o l'eventuale e normale grana presente in alcune sequenze per scelte volute dal regista. I problemi derivano invece tutti dalla trasposizione digitale e soprattutto dalla compressione, decisamente invasiva e fastidiosa in certi momenti. Il quadro visivo, a dispetto di un master pulito e con una notevole attenzione per il dettaglio, si presenta quindi con una diffusa grana che ricopre più o meno tutto il quadro, che si fa inavvertibile in certe sequenze luminose, ma che si fa invece insostenibile in altri frangenti, come ad esempio durante le riprese al buio degli archivi durante l'alluvione di Firenze. Come se non bastasse, a volte il rumore video si trasforma in veri e propri fenomeni di blocking, soprattutto sui fondali a colore uniforme o addirittura sui volti in primo piano. Un vero peccato, perché il video presenta anche buoni momenti, grazie a un livello del dettaglio abbastanza buono. Segno che è proprio la compressione (come dimostra il modesto bit-rate) a creare gli alti e bassi del quadro visivo.

Migliore, ma non entusiasmante, il settore audio, presentato in Dolby Digital 5.1. Del resto il film è costruito molto sui dialoghi, tra i quali fanno capolino ogni tanto le belle musiche dell'opera. La scena resta quindi piuttosto chiusa sul centrale, c'è qualche timida apertura anteriore durante i passaggi musicali, mentre i diffusori posteriori e soprattutto il subwoofer restano praticamente inattivi per quasi tutto il film. I dialoghi comunque sono ben calibrati, e in fondo la chiarezza delle voci è quanto si può chiedere a un'opera di questo tipo.

Il terzo disco è tutto riservato agli extra, ma purtroppo non è sfruttato fino in fondo. Le annunciate scene eliminate o altri eventuali dietro le quinte sono misteriosamente spariti, per lasciar spazio solamente a una cinquantina di minuti di interviste a regista e attori principali. Interessanti e curiose quanto si vuole, ma per un film di sei ore si poteva evidentemente fare di più.