Il DVD di 30 anni quasi 21

Edizione sufficiente in tutti i reparti per il quarto film del cineasta indipendente fiorentino Emiliano Cribari.

Arrivare ai 30 anni, fare i conti con questo traguardo (e soprattutto con tutti i luoghi comuni di una generazione sempre in crisi), e appurare tramite tentativi di slanci poetici di averne forse solamente 21: è il percorso di questo 30 anni quasi 21, quarto film del giovane cineasta fiorentino Emiliano Cribari, che crea un suo alter ego nel protagonista Lorenzo (intepretato da un efficace Alessio Venturini) e ne percorre un giorno intero tra il suo paese fiorentino Pian di Sco e Milano.

Lorenzo è un disoccupato, un po' folle e con l'animo di artista, che tenta di fare i conti con se stesso tramite lunghi monologhi e l'incontro di perosnaggi bizzarri e stravaganti. Il film, dedicato a Francesco Nuti, non riesce a scrollarsi di dosso un'ombra di superficialità pur mantenendo vivaci i toni da commedia: restano comunque alcuni momenti divertenti e piuttosto spassosi.

Dal punto di vita tecnico, il DVD è certamente soddisfacente considerato il tipo di prodotto, con un video in anamorfico che conserva una discreta definizione soprattutto sui primi piani. Bisogna fare i conti con un rumore video piuttosto avvertibile, che aumenta in maniera fastidiosa solamente nelle scene poco illuminate. Inoltre le immagini soffrono sulle tinte forti e sature, con conseguente effetto "frittura" da compressione in alcuni frangenti. Però tutto sommato, considerati i mezzi con cui è stato girato il film, il quadro oltre a essere pulito conserva una sua compattezza di fondo che lo rende un prodotto dignitoso.

Poco da dire sull'audio, una traccia stereo che riproduce in maniera puntuale i dialoghi e concede una discreta apertura anteriore alle musiche: il film non richiede nulla di più a questo reparto, che quindi fa in pieno il suo dovere.

Sufficienti anche gli extra: oltre alla biofilmografia testuale del regista, troviamo una decina di minuti di backstage, con interviste dei protagonisti e riprese dal set, e poi un diario di bordo di circa venti minuti che in realtà è una lunga sequenza di foto scattate durante la lavorazione del film.