Il commissario Manara: presentata a Roma la seconda stagione

Nella sede della Casa del Cinema di Roma si è svolto l'incontro stampa di presentazione della seconda stagione de Il commisssario Manara, dodici nuovi gialli in cui Guido Caprino torna a vestire i panni del simpatico e sregolato commissario.

E' stata una conferenza stampa dai toni simpatici e informali, quella in cui regista, produttori e cast (quasi) al completo hanno presentato ai giornalisti romani la nuova stagione de Il commissario Manara. Dodici nuovi episodi che vedono Guido Caprino e Roberta Giarrusso tornare nei panni dei due protagonisti principali, il commissario insofferente alle regole e la sua compagna di lavoro e di vita, ma che vedono anche alcune importanti novità, prima tra tutte l'introduzione di un nuovo personaggio femminile, la poliziotta Marta Rivera (interpretata da Anna Safroncik) che si rivelerà molto importante per gli sviluppi, specie dal lato sentimentale, della serie. La nuova stagione, che vede un cambio in cabina di regia (a Davide Marengo è subentrato il giovane Luca Ribuoli) sarà trasmessa da RaiUno ogni giovedì, a partire dal 3 marzo, con due episodi per ogni serata.
La conferenza stampa si è aperta con il ricordo da parte della responsabile fiction di RaiUno Tinni Andreatta del produttore Carlo Bixio (responsabile di diverse opere per il piccolo schermo, tra cui Un medico in famiglia e la recente miniserie Sissi) scomparso improvvisamente ieri pomeriggio (ma la notizia è stata comunicata solo stamattina): "Era una persona con un'energia travolgente, ma anche ironico, divertente; inoltre era un produttore coraggioso, con serie come Un medico in famiglia ha dato inizio alla lunga serialità in Rai, in un periodo in cui andavano per la maggiore le fiction brevi. I semi che ha piantato continueranno a germogliare a lungo."

Passando alla nuova stagione, la Andreatta ha spiegato: "Si tratta di una serie di successo che torna con un sequel, è importante sapere che le vecchie idee continuano a dare frutti. Un elemento fondamentale è il carattere del personaggio, la cui personalità, coi suoi pregi e difetti, porta la storia dove la vuole portare lui. Da una parte abbiamo un poliziotto anomalo, ribelle, che non sta dentro gli schemi; dall'altra un nuovo oppositore, professionale e sentimentale, che è rappresentato dal personaggio del questore Raimondi. C'è una geometria variabile dei sentimenti tra la compagna del protagonista, Lara, e la new entry Marta, il cui carattere rappresenta un po' lo specchio di quello del commissario. Manara è un personaggio ribelle ma con una grande umanità, disincantato e idealista allo stesso tempo".
A prendere la parola è stato poi lo sceneggiatore Alberto Simone: "Raramente mi è capitato di avere un'assoluta tranquillità nel far uscire un prodotto come questo, bello, frutto di tante parti che interagiscono tra loro armoniosamente. La prima serie dava una sensazione di novità, di freschezza: avevamo puntato su attori giovani, privi di un background importante. Ora abbiamo fatto dei cambiamenti, non ci siamo adagiati sul risultato ottenuto: abbiamo ingaggiato degli autori nuovi per scrivere gli episodi, e abbiamo inserito dei nuovi personaggi che hanno portato un po' di scompiglio nella storia originale. E ovviamente abbiamo un nuovo e bravissimo regista, Luca Ribuoli". E' stato proprio lo stesso Ribuoli a prendere la parola successivamente: "Girare questa serie è stata un'esperienza appassionante e divertente. Ho avuto un cast straordinario, all'inizio mi sono affidato soprattutto a loro, che già avevano dimestichezza col soggetto: io mi sono limitato a 'registrare le rotelline'".
"Manara è più o meno lo stesso personaggio di sempre", ha spiegato Guido Caprino. "Il suo rapporto con le donne è sempre in primo piano, ma lui le subisce più che cercarle. E' una vittima... e inoltre è intrappolato nel piccolo ambiente della Maremma, quando lui ambisce alla metropoli. Il tutto, comunque, è sempre raccontato con molta ironia". Qualcuno gli chiede se ci sono somiglianze tra lui e il suo personaggio: "Beh, entrambi andiamo in moto (io un po' meglio!), entrambi facciamo molto sport e portiamo i capelli ricci. Ma un altro punto in comune è l'ironia". "Guido è Manara", ha voluto aggiungere Tinni Andreatta. "Nella prima serie abbiamo fatto vari provini, ma quando è arrivato lui c'è stata una sorta di illuminazione. Il personaggio sembra scritto per lui, non potrebbe essere interpretato da nessun altro".
Roberta Giarrusso ha poi spiegato: "All'inizio di questa nuova stagione sta per realizzarsi il sogno delle nozze tra Luca e Lara, ma l'arrivo improvviso di un uomo in punto di morte, che stramazza al suolo proprio dentro la chiesa, annullerà tutto e darà l'occasione a entrambi di fare una nuova riflessione. Tutti e due, nella storia, decidiamo di non essere pronti per questo passo, ma sarà il mio personaggio a interrompere la relazione. Per sempre? Chissà... A portare ulteriore scompiglio, comunque, sarà il personaggio di Marta Rivera, che prenderà il mio posto al commissariato". Ed è proprio l'interprete del nuovo personaggio, Anna Safroncik, a spiegare successivamente il suo ruolo nella serie: "E' un personaggio diverso dalle altre donne di Manara, in realtà lei all'inizio non lo vuole. Nonostante questo, diventerà la sua ombra, lo seguirà sempre nelle sue indagini. Sono stata contenta di interpretare questo personaggio, comunque; mi ha dato l'opportunità di cimentarmi con toni comici dopo aver sempre interpretato, nella mia carriera, ruoli drammatici".
Anche il resto del cast ha raccontato i rispettivi personaggi e le impressioni avute sul set. "Mi è piaciuto molto fare questa serie", ha detto Luis Molteni, che interpreta il questore Attilio Casadio. "In genere nelle serie poliziesche il questore viene emarginato, non ha un ruolo importante. Qui invece c'è un interessante rapporto di amore-odio tra il mio personaggio e il protagonista, io con lui sono burbero ma non posso non stimarlo". Daniela Morozzi, interprete della poliziotta Ada, ha proseguito: "E' stato bello girare a Orbetello, è un set naturale meraviglioso. Luca Ribuoli ha trovato il suo stile personale, e non era facile; doveva confrontarsi con un'eredità pesante. Quello che ne è venuto fuori è un prodotto credibile, in grado di divertire e far affezionare i telespettatori".
"Il set è come un altro personaggio", ha concluso Alberto Simone. "Ed è un set tutto italiano. Siamo orgogliosi di aver presentato un prodotto interamente italiano, compresi i tecnici e le maestranze, in un periodo in cui si tende a delocalizzare le produzioni. E' stata una scelta consapevole, e ne andiamo fieri".