Recensione Ghost Rider (2007)

Il film riesce a combinare in maniera equilibrata diversi generi cinematografici e diversi registri. Se nella prima parte infatti è il realismo a predominare sul fantastico, nella seconda sono gli effetti speciali che giocano un ruolo determinante.

Il cacciatore d'anime

Per salvare la vita del padre malato di cancro, il giovane Johnny Blaze decide di vendere la sua anima al diavolo: un giorno quando Mefistofele ne avrà bisogno tornerà da lui per riscuotere il suo debito. Purtroppo il suo sacrificio non servirà a salvare la vita del padre che morirà subito dopo nel corso di un'esibizione con la moto. A causa dello shock, Johnny decide di partire lasciandosi tutto alle spalle, amore della sua vita compreso. Da questo momento la sua vita si concentrerà solo sulle esibizioni acrobatiche con la moto, con la coscienza del fatto che arriverà il giorno in cui dovrà scontare il suo debito.
Dai produttori di Marvel Comics, ideatori di Spider-Man, I fantastici quattro e X-Men, un altro eroe dei fumetti che ha conquistato l'interesse di molti lettori e appassionati del genere viene portato sul grande schermo prodotto dalla Columbia: Ghost Rider, il cacciatore di taglie del diavolo.

Nato negli anni '40 come western, il fumetto fu acquistato negli anni '70 dalla Marvel che lo reinventò con un'ambientazione fantascientifica per poi farne un ulteriore rivisitazione negli anni '90. Il protagonista del racconto è appunto Johnny Blaze, alias Nicolas Cage, un celebre stunt-man acrobatico, capace di mandare in delirio le folle con le sue straordinarie esibizioni in moto: di notte, però, Blaze si trasforma in un teschio infuocato e va in giro per la città con la sua moto fiammeggiante a fare razzia di anime dannate. "Penso che Ghost Rider - ha affermato Nicolas Cage - sia il personaggio più mitico dell'universo dei fumetti. Un personaggio complicato che prende la decisione di vendere l'anima al diavolo non per avidità bensì per amore, il che lo rende eroico" . Così come Cage anche il regista Mark Steven Johnson, che in passato aveva già diretto il comic-movie Daredevil, è un grande appassionato di fumetti ed in particolare - non poteva essere altrimenti - del personaggio di Ghost Rider.
In effetti il nostro "cacciatore di anime" ha molte peculiarità che contribuiscono a renderlo amabile. Prima fra tutte il fatto che a spingerlo a vendere l'anima al diavolo non siano desideri o ambizioni egoistiche ma l'amore per il padre. Inoltre Blaze, nonostante sia condannato ad obbedire agli ordini malefici del diavolo, non rinuncia mai all'idea di riprendersi la sua vita, arrivando anche a sfidare l'ira di Mefistofele. Insomma è un eroe a tutti gli effetti e in quanto tale finisce inevitabilmente per conquistare il cuore dei lettori e degli spettatori.

Il film riesce a combinare in maniera equilibrata diversi generi cinematografici (commedia, azione, western, horror) e diversi registri. Se nella prima parte infatti è il realismo a predominare sul fantastico, nella seconda parte prendono decisamente il sopravvento gli effetti speciali che finiscono per giocare un ruolo determinante: la scena della trasformazione di Cage nel Ghost Rider, così come quella della metamorfosi della moto sono molto efficaci ed affascinanti. Il film non abbraccia un unico genere, anzi, probabilmente è proprio la commistione tra generi diversi l'asso nella manica della pellicola. E qui bisogna dire bravi ai realizzatori del film che sono stati in grado di rispettare l'iter storico del fumetto. Il lungo lavoro fatto, soprattutto in fase di sceneggiatura, ha dato i suoi frutti positivi sul risultato finale.