Il Blu-ray de L'esorcista - 40° anniversario

Sontuosa edizione da collezione a tre dischi per il quarantennale del cult di William Friedkin. Ottimo il video e straordinari gli extra.

Inutile ricordare l'estrema importanza che L'esorcista ha avuto per il genere horror. Quello di William Friedkin è un film diventato presto cult che ha terrorizzato generazioni di spettatori con alcune scene leggendarie, per cui era doveroso omaggiare i 40 anni della pellicola vincitrice di due Oscar: la Warner lo ha fatto con un bel cofanetto slipbox da collezione, che all'interno contiene un'amaray con ben tre dischi blu-ray e un book cartonato di 40 pagine in lingua inglese.
Il miglior modo per rivedere nello splendore dell'alta definizione le avventure della ragazzina Regan McNeil, in preda a comportamenti sempre più violenti e il cui corpo è posseduto da un demone. Sua madre, dopo aver infruttuosamente tentato la strada della medicina, chiede ad un prete esperto in psichiatria di aiutarla. Da ricordare la colonna sonora e la trasformazione diabolica di Linda Blair. Nel cast anche Ellen Burstyn, Max von Sydow, Jason Miller e Lee J. Cobb.

L'edizione del quarantennale de L'esorcista, contiene come detto tre blu-ray: il primo per la Director's Cut del 2000, il secondo per la versione cinematografica del 1973 e il terzo con due extra inediti. L'elegante book su Williams Friedkin è ricco di foto ma è in lingua inglese e contiene un estratto del libro Il buio e la luce. Inoltre c'è una lettera dello stesso regista che presenta l'edizione.

I blu-ray delle due versioni sono identici a quella dell'ultima edizione, peraltro ottima, in alta definizione. Partiamo dalla versione cinematografica, per dire che a colpire è un croma molto solido e vivo, con un quadro compatto, caratterizzato da un buonissimo dettaglio e dotato di una profondità a tratti davvero stupefacente. Forse il nero non è sempre esemplare, mentre qualche flessione si registra nelle scene più scure, soprattutte quelle finali dell'esorcismo, con una leggera perdita di dettaglio e la comparsa di rumore video, ma tutto nella norma per un film che ha 40 anni sulle spalle. La grana è piuttosto altalenante durante la visione, e a tratti è davvero massiccia, ma per lo più sembra naturale e se sono stati utilizzati filtri, lo si è fatto in maniera non invadente. Insomma, la resa complessiva resta piacevolmente cinematografica, mentre la morbidezza generale e le poche sbavature sono quasi tutte dovute al girato e agli anni sulle spalle del film.

La versione Director's Cut (che vanta una decina di minuti in più) deriva da altra pellicola e quindi altro master, frutto della versione restaurata uscita al cinema nel 2000. Anche qui il riversamento sembra impeccabile e riproduce fedelmente le differenze rispetto alla versione più vecchia. Il quadro in questa occasione sembra leggermente più nitido e in qualche modo più pulito, con una grana a tratti più leggera e meno invadente, ma in ogni caso l'uso di filtri è stato sapiente e curato, tanto che non emergono mai i tipici difetti di "lavorazioni" eseguite maldestramente. Il dettaglio pare essere un pizzico più incisivo, mentre anche il croma ha subito leggere modifiche rispetto alla versione precedente e anche il contrasto sembra più accentuato. Ma tutto questo, lo ripetiamo, non dipende dal riversamento ma dalle scelte di restauro effettuate per la nuova versione. Anche qui una certa flessione si registra nelle scure scene della parte finale, comunque la naturalezza resta notevole come anche il livello del dettaglio, sempre elevato.

Per quanto riguarda l'audio, nella versione originale troviamo la traccia italiana in mono, mentre nella Director's Cut è stato effettuato un upmix in multicanale del doppiaggio originale, che per fortuna è stato mantenuto (ci sono voci nuove solo per le scene aggiunte). Nella versione mono l'audio è logicamente molto chiuso e questo non va a beneficio della spettacolarità della pellicola. I dialoghi sono secchi ma quasi sempre chiari, però musiche ed effetti sono molto sacrificati sul centrale. Di maggior respiro l'upmix a multicanale: se i dialoghi sono rimasti un po' datati e sottotono, gli effetti ambientali trovano finalmente spazio sugli altri diffusori con taluni momenti molto suggestivi e coinvolgenti, anche se non c'è la naturalezza delle tracce più moderne.
Decisamente di un altro spessore il DTS HD 5.1 ES inglese, davvero sorprendente per potenza e separazione dei canali: l'inquietante colonna sonora e gli agghiaccianti ruggiti del demone, se possibile, provocano ancora più angoscia e paura e il coinvolgimento è decisamente maggiore.
Sontuoso il reparto dei contenuti speciali, sparsi su ben tre dischi. Nel disco della versione cinematografica, oltre ai commenti audio (però non sottotitolati, al contrario di tutti gli altri extra) di William Friedkin e di William Peter Blatty, c'è innanzitutto un'introduzione del regista (2 minuti), seguita dal corposo documentario televisivo della BBC "Paura di Dio" risalente al 1998 che dura oltre un'ora (per la precisione 77 minuti) e analizza il film sotto ogni aspetto, passando al setaccio con riprese e interviste a cast e troupe tutti gli aspetti della lavorazione e sul fenomeno che ha rappresentato il film per il pubblico. A seguire il finale originale (quasi 2'), un'intervista a William Friedkin e William Peter Blatty (9'), e infine storyboard, trailers e spot tv.

Nel disco della Director's Cut, il commento audio di Friedkin (anche qui unico contributo non sottotitolato), seguito da tre documentari in HD. Il più approfondito riguarda alcuni aspetti dello script, le riprese del film e gli effetti utilizzati, con interventi di Linda Blair e del direttore della fotografia Owen Roizman (30 minuti). C'è quindi una featurette sulle location di Georgetown e di come sono cambiati i luoghi dopo tanti anni (8 minuti e mezzo) e infine uno speciale sulle diverse versioni del film (10'): curioso notare che le scene estese della Director's Cut, più che da Firedkin, sono state volute da Blatty. A chiudere trailer, spot tv e radiofonici.

E veniamo al terzo disco, che contiene due contributi in HD. Nel primo William Peter Blatty, autore, sceneggiatore e produttore de L'esorcista, torna dopo quarant'anni sul luogo dove ha scritto il romanzo e poi sulle location del film e propone interessanti riflessioni (28 minuti). Il secondo è un documentario inedito in bianco e nero, in pratica un'intervista dell'epoca a Padre Eugene Gallagher, che alla Georgetown University parlò a Blatty di un caso di possessione realmente accaduto (20 minuti).

Per questa recensione la redazione di Movieplayer.it ha utilizzato TV Philips 55PFL8007K e la SoundBar Home Theater Philips HTS 9140 con Ambisound e lettore Blu-Ray 3D