I maggiori incassi italiani per la stagione 2007/2008

Analizziamo le tendenze del box office tricolore per la stagione cinematografica appena conclusa.

Anche per quest'anno - o meglio, per la stagione che chiude i battenti con il mese di agosto - è giunto il momento dei bilanci: e se la tradizionale "elezione" dei migliori film della stagione per la redazione e per i lettori di Movieplayer.it è rimandata a fine anno, per poter prendere in considerazione tutti i film usciti nel 2008, per quanto riguarda l'anlisi dei risultati al botteghino continueremo a seguire il vecchio modello, più consono alle abitudini cinematografiche italiane.
La classifica è questa, e ricalca, per diversi aspetti tematici e strutturali, quella dello scorso anno. In testa ritroviamo infatti il cinepanettone firmato Neri Parenti Natale in crociera, che ha incassato circa 100.000 euro meno di Natale a New York, capolista per la stagione 2006-2007. Quello di Neri Parenti è il primo di quattro film italiani in top ten (lo scorso anno erano tre); gli altri sono il pieraccioniano Una moglie bellissima al terzo posto, Grande, grosso e Verdone al settimo e Scusa ma ti chiamo amore all'ottavo. Le tendenze vincenti del cinema di casa nostra, dunque, si confermano tutte, con la commedia leggera assolutamente dominante; Verdone, con il suo film revivalista, non bissa il successo registrato due anni fa da Il mio miglior nemico, ma fa comunque leggermente meglio dell'idolo degli adolescenti Federico Moccia.

All'undicesimo posto, a neanche 100.000 euro dalla top ten, c'è il film italiano che non ti aspetti: Gomorra di Matteo Garrone che, trainato dal successo ottenuto a Cannes e dalla popolarità del libro che l'ha ispirato e del suo autore, Roberto Saviano, ha suscitato un enorme interesse nel pubblico che si è concretizzato in risultati che, per una pellicola tanto dura e per di più corredata di sottotitoli perché recitata in dialetto, fanno quasi gridare al miracolo (9.880.559 euro).
Il film che ha diviso con Gomorra il plauso degli addetti ai lavori a Cannes, Il divo di Paolo Sorrentino, è molto più in basso in classifica con quattro milioni e 400.000 euro, ma considerati i presupposti di popolarità molto meno vantaggiosi di quelli di Gomorra, il minore impatto mediatico e il diverso profilo stilistico e tematico del film, anche Sorrentino e i suoi collaboratori possono essere più che soddisfatti. Ma la soddisfazione è generale per queste due pellicole che si sono fatte valere uscendo tra l'altro in un periodo delicato, con concorrenti della risma di Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo e Sex and the City.

Ma passiamo ai campioni d'incassi che arrivano dall'estero: trova conferma come mai prima il trend che vede come blockbuster vincente quello d'animazione. Al secondo posto della top ten c'è Shrek Terzo con la ragguardevole cifra di 20 milioni e 200.000 euro; il campione Pixar e vincitore del premio Oscar per il miglior film animato, Ratatouille, è non troppo lontano in quarta posizione. Ma non è finita qui: altro successo mondiale che trova spazio nella parte alta della top ten è I Simpson - Il film, illustre quinto posto.
Non mancano, ovviamente, prodotti USA di tipologia diversa, anzitutto Io sono leggenda al sesto posto: soltanto nono si piazza il già menzionato Indiana Jones mentre chiude la top ten, un po' a sorpresa, American Gangster. Ora, il risultato del film di Ridley Scott e il sesto posto di quello di Francis Lawrence fanno pensare ad un'altra caratteristica tipica del pubblico italiano, il senso di fascinazione nei confronti dei grandi nomi. E' in buona parte a Will Smith, sempre più popolare anche da noi soprattutto tra i giovani, che si deve il successo della trasposizione mathesionana di Lawrence, mentre American Gangster, un film visceralmente americano che non sembrerebbe possedere particolare ascendente sullo spettatore della Penisola, si avvale di ben due premi Oscar dal fascino transgenerazionale come Denzel Washington e Russell Crowe.
Al di là della presenta di due attori tanto carismatici, sono comunque da riconoscere i meriti del film di Scott, che è senz'altro il più autoriale tra i film in top ten insieme a Ratatouille. Ma in generale il cinema d'autore è andata piuttosto bene: in particolare fanno piacere i risultato ottenuti da film come Non è un paese per vecchi dei fratelli Coen (al venticinquesimo posto con quasi 5 milioni e 800.000 euro) e Into the Wild di Sean Penn (trentesimo con oltre cinque milioni).

Salterà senz'altro agli occhi dello spettatore più smaliziato l'assenza dalle alte sfere della classifica di quelli che sono al momento i due maggiori incassi del 2008 negli States. Per scovare da noi il secondo successo stagionale USA, Iron Man, bisogna secendere al diciannovesimo posto. Altro comic-movie e autentico fenomeno al box office con tanto di record frantumati è il film che ha tutte le carte in regola per rimanere il più visto dell'anno in USA; parliamo naturalmente de Il cavaliere oscuro. In Italia? Ventesimo posto. Questo non indica necessariamente un abissale divario di gusto tra il pubblico italiano e quello di oltreoceano, o una minore efficacia nel bel Paese della sontuosa e capillare campagna pubblicitaria che ha accompagnato il lancio del film di Christopher Nolan. La sproporzione è esclusivamente dovuta al fatto che il film è uscito in Italia con una sola settimana di ritardo rispetto alla release nei peasi anglosassoni (lo scorso 23 luglio) e quindi in piena estate, un periodo in cui normalmente il box office tricolore entra in come irreversibile per riprendere quota solo in autunno inoltrato. Quest'anno Warner è stato un dei distributori che hanno tentato di invertire questa tendenza proponendo per la poco propizia bella stagione titoli di richiamo come, oltre a Il cavaliere oscuro, L'incredibile Hulk, Hellboy - The Golden Army, Wanted - SCegli il tuo destino, Agente Smart - Casino totale e lo stesso Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo.
Non è bastato a riempire le sale, perché gli incassi complessivi week end dopo week end sono sempre stati molto bassi, e la maggior parte di questi film, incluso ovviamente quello di Nolan, avrebbero potuto raggranellare molto di più uscendo nella stagione invernale. Ma l'abitudine è dura a morire, e siamo fiduciosi un passo come questo da parte dei distributori non potrà non dare i suoi frutti sulla lunga distanza. Per quest'anno, non si può non notare ancora una volta spaccatura abbastanza sconfortante tra i mesi freddi e la bella stagione: da marzo in poi sono mancati completamente i grandi successi, a parte i casi particolari come Indiana Joes e il regno del teschio di cristallo - franchise celeberrimo - e Gomorra - eccezionale caso mediatico.

Box Office stagionale

Vai alla classifica completa