The Walking Dead: le scene più scioccanti di una serie dura a morire

Gli zombie tratti dal fumetto di Robert Kirkman non sono l'unica minaccia di una serie tv piena di momenti cruenti e drammatici. Nonostante le critiche e i tempi dilatati, lo show AMC ha ospitato tante sequenze disturbanti dove al centro ci sono diversi aspetti: il pericolo del mostro, l'evoluzione dei caratteri, ma soprattutto la psiche umana.

Mettiamoci per un attimo nei sudici panni di Rick Grimes. Eri un bravo poliziotto, uno stimato padre di famiglia con una rassicurante faccia pulita, almeno sino a quando il mondo non ha deciso di collassare e prendersi a morsi, a nutrirsi della vita stessa. Ti sei risvegliato in un mondo stravolto, distrutto, appassito come il mazzo di fiori accanto al tuo letto d'ospedale. Ti rimetti in piedi e prendi atto pian piano, passo dopo passo, di vivere un incubo che coincide con la realtà: strade desolate, disperazione, un vuoto inquietante riempito solo dallo strisciare degli zombie.

[ATTENZIONE: articolo ad altissimo tasso di SPOILER!]

Da quel momento in poi il tuo unico obiettivo è ritrovare tua moglie e tuo figlio, ma quello che dovrai vivere ti porterà ad affrontare molto altro e soprattutto a cambiare, a trasformarti in qualcosa di non molto diverso dai morti viventi che combatti. The Walking Dead è un continuo gioco di mimesi dove l'uomo si riflette nel mostro, un grande specchio che riflette l'immagine distorta di un'umanità messa alle corde e per questo costretta a tirare fuori il peggio di sé. E nessuno cambia in peggio meglio di Rick. Lo sceriffo si dissolve puntata dopo puntata, la divisa lascia spazio a camicie sporche di sangue, l'aspetto impeccabile viene spazzato via da una barba incolta e da uno sguardo spiritato. L'uomo di legge in un mondo senza regole non serve più. Ecco come, attraverso l'evoluzione di Rick, The Walking Dead evolve di continuo, cambia lentamente e sedimenta la sua mutazione dentro i tempi dilatati e i "momenti morti" che tanto hanno fatto discutere.

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Un momento dell'episodio Days Gone Bye di The Walking Dead
Un momento dell'episodio Days Gone Bye di The Walking Dead

Mentre ogni suo personaggio rivede le sue priorità, capendo la differenza tra salvezza e sopravvivenza, il pubblico cambia punto di vista assieme a loro. Infatti, nel corso di questa faticosa epopea umana, la serie ha stravolto di volta in volta gli obiettivi della narrazione. Un esempio su tutti: capire la causa dell'epidemia è una questione passata in secondo piano rispetto alle sorti dei personaggi ideati da Robert Kirkman. Perché adesso il destino del mondo è meno importante della vita del singolo. Immersi in questa specie di "effetto spirale", sempre più lontano da una risoluzione ad ampio respiro (la salvezza dell'umanità) e addentrato nell'animo di personaggi decadenti, noi spettatori assistiamo alla lenta trasformazione di tante persone irriconoscibili da quelle che erano. Carl, un bambino cresciuto con una pistola in mano al posto dei fumetti; Carol, donna emancipatasi grazie al cinismo; Michonne, spadaccina che si esprime a suon di lame, senza parlare. La realtà balorda descritta dalla serie ci insegna che non bisogna essere per forza morsi da uno zombie per cadere in atteggiamenti mostruosi. Come è avvenuto questo cambiamento? A cosa si deve questa metamorfosi collettiva degli "eroi" della serie?

The Walking Dead: Andrew Lincoln e Chandler Riggs nell'episodio Smarriti
The Walking Dead: Andrew Lincoln e Chandler Riggs nell'episodio Smarriti

Ci sono state esperienze traumatiche che hanno infettato la morale del gruppo, scoraggiandone lo spirito, stravolgendone l'etica. Pur di sopravvivere, Rick e compagni hanno combattuto il mostruoso mimetizzandosi con esso, come se la violenza, la paura e il sospetto fossero compagni di vitale importanza nel corso dell'avventura. In questo articolo cercheremo di ripercorrere le tappe di questo cambiamento, analizzando i momenti chiave che hanno stupefatto noi davanti agli schermi e segnato per sempre questi sopravvissuti, costretti a riscrivere un contratto sociale partendo da zero.

E siccome Robert Kirkman è un grande amante di addii, violenza e colpi di scena clamorosi, abbiamo deciso di tenere questa classifica sempre aggiornata e aperta a nuovi, destabilizzanti momenti. Per capire insieme come Rick e gli altri si siano trasformati da risorse per la sopravvivenza a una minaccia per una convivenza più o meno pacifica. La gente di Woodbory, Terminus e Alexandria ne sa qualcosa.

[Aggiornato al finale della sesta stagione di The Walking Dead]

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The Walking Dead: Sonequa Martin-Green nel finale della stagione 5
The Walking Dead: Sonequa Martin-Green nel finale della stagione 5

18. La gamba amputata di Hershel

The Walking Dead: Scott Wilson e Andrew Lincoln nell'episodio Seed, premiere stagione 3
The Walking Dead: Scott Wilson e Andrew Lincoln nell'episodio Seed, premiere stagione 3

Per un curioso gioco di assonanza, la serie potrebbe benissimo chiamarsi The Walking Dad. La figura di Rick è centrale soprattutto nel suo essere padre, una guida necessaria per il piccolo Carl che dovrebbe trovare in lui una figura esemplare. Non sempre sarà così, ma a ben pensarci, ancora più in alto sull'albero genealogico stravolto della serie, c'è il vecchio Hershel, ovvero la figura più paterna dell'intero show. Giusto, deciso, altruista nonostante la sua prudenza, l'anziano veterinario viene morso da uno zombie nel corso della terza stagione. A Rick non resta che amputare parte della gamba infetta in una sequenza sanguinosa e disturbante, proprio perché vissuta sul dolore di uno dei personaggi più riusciti della serie.

The Walking Dead: Sarah Wayne Callies, Lauren Cohan, Emily Kinney, Melissa Suzanne e Scott Wilson nell'episodio Il risveglio
The Walking Dead: Sarah Wayne Callies, Lauren Cohan, Emily Kinney, Melissa Suzanne e Scott Wilson nell'episodio Il risveglio

17. Il pettine e il Governatore

The Walking Dead: David Morrissey nell'episodio Indietro non si torna
The Walking Dead: David Morrissey nell'episodio Indietro non si torna

Ancora un padre protagonista di una sequenza breve e intensa, capace di mettere in scena una morbosità raccapricciante e drammatica. Il temuto Governatore è rinchiuso nel buio di casa sua. Per una volta lo vediamo in un momento intimo, senza l'aria sfrontata da leader carismatico e spietato che Woodbory gli impone. Eccolo alle prese con quello che vorrebbe essere un gesto di affetto nei confronti di sua figlia, ma che si dimostra soltanto un attaccamento malato ad una bambina che non esiste più.

16. Lizzie uccide Mika

The Walking Dead: Brighton Sharbino è Lizzie nell'episodio Il bisco
The Walking Dead: Brighton Sharbino è Lizzie nell'episodio Il bisco

A proposito di bambine estinte, la "dolce" Lizzie non ha rivali. Ragazzina inquietante e impossibile da decifrare, è l'immagine più emblematica dello squilibrio psicologico vissuto in quel mondo dilaniato. Lizzie pugnala e uccide Mika, sua sorella minore, per dimostrare che anche gli zombie sono da considerare esseri viventi. Di fronte agli occhi increduli di Carol e Tyreese, l'innocenza perversa della bambina si dimostra spiazzante.

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15. Il morso di Rick

The Walking Dead: un primo piano di Andrew Lincoln dal finale della stagione 5
The Walking Dead: un primo piano di Andrew Lincoln dal finale della stagione 5

Nel corso della serie, come detto, ci siamo abituati a conoscere un nuovo Rick: istintivo, vendicatore, spietato. La democrazia non esiste più, sovrastata da un uomo quasi anarchico. Se la quinta stagione si è chiusa con un delirio che ha sancito un definitivo addio al buon uomo di una volta, nel corso della quarta stagione l'agente Grimes è stato protagonista di una reazione brutale che l'ha cambiato profondamente, forse per sempre. Joe e il suo gruppo di predoni attaccano Rick, Carl e Michonne, alcuni di loro tentano persino di abusare del bambino. Messo alle strette, il nostro reagisce proprio come uno zombie...

14. Otis spara a Carl

The Walking Dead
The Walking Dead

È forse una delle sequenze più significative dell'intera serie. Siamo all'inizio della seconda stagione. Rick, Carl e Shane cacciano nella foresta. La visione di un cervo, di una bellezza naturale improvvisa, affascina gli occhi ancora immacolati di un piccolo Carl che si avvicina ad ammirarlo.Ma nel mondo di The Walking Dead non c'è spazio per la poesia, e così questo raro momento lirico viene interrotto dallo sparo di un proiettile che colpisce il piccolo. Rick lo porterà in salvo alla fattoria di Hershel, ma per la prima volta si rende conto che un questo nuovo mondo nessuno è mai più al sicuro.

13. Il massacro nella chiesa

The Walking Dead: Andrew Lincoln in una scena di Un tetto e quattro mura
The Walking Dead: Andrew Lincoln in una scena di Un tetto e quattro mura

Glielo aveva promesso quando la vittima era lui. Rick dice a Gareth, capo dei cannibali di Terminus, che prima o poi lo ucciderà con un machete rosso. Una promessa che verrà mantenuta dentro una chiesa travestita da mattatoio. La vendetta di Rick nei confronti di un gruppo di folli ha un sapore molto diverso dallo scontro a fuoco con il Governatore. Negli occhi dell'ex sceriffo c'è uno strano godimento, un piacere macabro nel colpire più volte il cadavere del giovane. Lo stesso vale per Abraham, Rosita, Michonne e Sasha. Ecco come cannibali e assassini si assomigliano negli istinti animali. Un punto di svolta sottolineato dagli sguardi attoniti di Glenn, Tyreese e Maggie che per una volta giudicano Rick e, in questo, assomigliano ai nostri.

12. Grazie, Glenn

The Walking Dead: Glenn (Steven Yeun) sommerso dai walker in Thank You
The Walking Dead: Glenn (Steven Yeun) sommerso dai walker in Thank You

Considerando la loro fortuna, Nicholas e Glenn non dovrebbero più uscire in avanscoperta assieme. Nella loro ennesima esplorazione funesta, i due personaggi vengono assediati da una marea di erranti, costringendoli a trovare rifugio su un "inespugnabile" cassonetto. Nicholas, in preda al panico, ringrazia Glenn per avergli più volte dimostrato una lealtà rara e si ammazza, finendo però per trascinarlo con sé tra la folla affamata. Qui la scena è costruita apposta per essere equivoca e giocare con l'ansia e le aspettative future dello spettatore? Di chi sono quelle budella? L'espressione di Glenn è dovuta al dolore fisico o ad uno shock? Aspetteremo troppe puntate prima di avere una risposta.

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11. L'uccisione di Shane

The Walking Dead: un Jon Bernthal trasformato in Errante nell'episodio Il giustiziere
The Walking Dead: un Jon Bernthal trasformato in Errante nell'episodio Il giustiziere

Questo momento rappresenta uno dei primi crocevia tra la serie tv e il fumetto, frutto di un probabile ripensamento dello stesso Kirkman che ha sfruttato il piccolo schermo per approfondire alcuni aspetti lasciati insoluti nelle sue tavole. Nella versione cartacea di The Walking Dead, Shane veniva ucciso già nel primo volume per mano di Carl (senza essersi trasformato in errante). Nella serie, invece, Shane è un personaggio delineato con cura, una figura carismatica e ambigua che si contrappone a quella di Rick. La rivalità tra questi due maschi alfa trova la sua apoteosi in una bellissima scena della seconda stagione. Un ultimo faccia a faccia, un duello di sguardi, parole e respiri che pone fine (due volte) alla vita di un gran personaggio di cui molti si sentono ancora orfani.

10. La morte e la vita: l'addio a Lori

The Walking Dead: Sarah Wayne Callies nell'episodio Seed, premiere stagione 3
The Walking Dead: Sarah Wayne Callies nell'episodio Seed, premiere stagione 3

Ancora una volta il povero Carl è costretto a bruciare le tappe della sua crescita, a vivere esperienze che un bambino, in un mondo normale, non dovrebbe neanche immaginare. Lori, sua madre, sta per dare alla luce Judith, ma il parto nella prigione in condizioni disagiate la farà morire dissanguata. Per evitare l'ulteriore orrore di vedere una mamma trasformata in zombie, Carl è costretto ad ucciderla e così le spara.
Lacrime e sangue si mescolano in una scena nella quale la vita e la morte si passano il testimone e che rappresenta una svolta fondamentale per il figlio di Rick e l'uomo che diverrà.

9. Cibarsi di Bob

The Walking Dead: Sonequa Martin e Lawrence Gilliard Jr. nell'episodio Un tetto e quattro mura
The Walking Dead: Sonequa Martin e Lawrence Gilliard Jr. nell'episodio Un tetto e quattro mura

Stagione cinque. Bob, un personaggio non proprio amato e scritto al meglio, è tenuto prigioniero dai carnefici di Terminus. In un crescendo di tensione, Gareth gli rivela che la sua gamba è stata amputata non perché è stata morsa dai walkers, ma per essere morsa dagli umani. Il gruppo di cannibali si sta cibando di Bob davanti a lui. Ogni boccone ci viene mostrato senza mezzi termini, senza un minimo di rispetto per il nostro disgusto.

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8. La morte di Beth

The Walking Dead: Norman Reedus in un'immagine spoilerosa del finale della midseason 5 che ha scatenato le ire dei fan
The Walking Dead: Norman Reedus in un'immagine spoilerosa del finale della midseason 5 che ha scatenato le ire dei fan

Dopo cinque stagioni dovremmo aver imparato una cosa: se un personaggio secondario acquista sempre più spazio, significa che stiamo per salutarlo. È quello che succede all'angelica Beth. La figlia dell'indimenticato Hershel viene tenuta prigioniera in un ospedale di fortuna dove vigono strane regole pseudo militari. Dopo aver tentato la fuga, la ragazza, in compagnia di Carol, sta per riabbracciare il gruppo di Rick subito dopo uno scambio di ostaggi. L'inquadratura stranamente obliqua suggerisce che la situazione sta per precipitare e infatti, dopo un'illusoria riconciliazione con Noah, Beth finisce colpita alla testa dall'agente Dawn e poi portata fuori in braccio da un esterrefatto Daryl, per la disperazione di sua sorella Maggie.

7. L'orrenda fine di Noah

The Walking Dead: Tyler James Williams in una scena dell'episodio intitolato Consumed
The Walking Dead: Tyler James Williams in una scena dell'episodio intitolato Consumed

Una marea di zombie affamati dietro ad un vetro. La citazione romeriana è un triste presagio per il giovane Noah, un ragazzo di buon cuore entrato recentemente a far parte del gruppo e che ha da poco confessato le sue aspirazioni di vita. Il grande amico di Beth, partito in ricognizione con Glenn, rimane rinchiuso all'interno di una porta girevole assediata dai non morti. Una situazione terrificante in cui la codardia di Nicholas costringe Glenn a guardare la lenta e impietosa morte di Noah.
Senza dubbio tra le immagini più splatter e spinte di tutta la serie.

6. L'esecuzione di Hershel

The Walking Dead: Scott Wilson nell'episodio Indietro non si torna
The Walking Dead: Scott Wilson nell'episodio Indietro non si torna

Quello che nei fumetti succede a Tyreese, qui accade al nostro Hershel. Nel corso di un pressante assedio alla prigione, il Governatore minaccia Rick avendo il fattore tra le sue mani. Proprio quando si spera per un attimo che la cosa possa risolversi a parole, attraverso una tregua reciproca, un "bugiardo" pronunciato da Philip Blake uccide ogni speranza assieme ad un Hershel pieno di dignità anche in ginocchio, capace di un ultimo sorriso abbozzato per le sue figlie.

5. Guarda i fiori, Lizzie

The Walking Dead: un primo piano di Melissa Suzanne McBride nell'episodio Il bosco
The Walking Dead: un primo piano di Melissa Suzanne McBride nell'episodio Il bosco

Subito dopo la drammatica scena di Lizzie con le mani sporche del sangue di sua sorella, è difficile aspettarsi un altro colpo allo stomaco. E invece eccolo lì, ben assestato dal cinismo di Carol. La donna decide di andare a fare una passeggiata con la ragazzina, passi lenti verso un'amara presa di coscienza. Ormai spogliata di qualsiasi forma di amore materno, Carol capisce che Lizzie è una minaccia difficile da controllare e per questo va eliminata. L'ultimo, vago ricordo di umanità sta nel consigliarle di guardare i fiori poco prima di morire. Per una volta non c'è bisogno di litri di sangue per mettere in scena qualcosa di atroce.

4. La mattanza di Alexandria

The Walking Dead: una drammatica scena di No Way Out
The Walking Dead: una drammatica scena di No Way Out

Siamo nel cuore della sesta stagione, dentro un episodio il cui titolo (Nessuna via d'uscita, 6x09) non lascia presagire rosei sviluppi. E infatti per tutta Alexandria diventa presto notte fonda, perché l'oscurità accompagna i passi inesorabili di una folta orda di zombie entrata nel villaggio, da cui Rick e compagni tentano di sfuggire grazie ad un vecchio trucchetto mimetico. Nonostante la tensione, tutto sembra funzionare, almeno sino a quando il problematico Sam, memore delle parole ciniche di Carol, viene terrorizzato dalla vista di un errante-bambino. È l'inizio della fine. La scena di trasforma in un crescendo spietato di morte, sangue e strazio, anche grazie ad una sequenza talmente cruda da sembrare quasi onirica. Ci vuole poco ad accorgersi che è tutto vero: la famiglia di Jessie è solo un ricordo e a Carl, con un foro sanguinante al posto dell'occhio destro, non resta che un incredulo "papà!?".

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3. Daryl uccide Merle

The Walking Dead: Norman Reedus è Daryl Dixon nell'episodio Bentornato a casa
The Walking Dead: Norman Reedus è Daryl Dixon nell'episodio Bentornato a casa

Due personaggi inesistenti nel fumetto, creati appositamente per il piccolo schermo. Daryl e Merle Dixon sono due fratelli imbastarditi dall'epidemia zombie. Stesse origini con percorsi diversi. Se Merle non riesce ad evitare un comportamento deprecabile, Daryl si sforza di tenere a bada il suo lato più selvaggio. Il loro è un rapporto fraterno credibile, conflittuale ma consapevole del vincolo di sangue che li lega. Ecco perché quando il fratello minore si trova davanti lo zombie del maggiore, l'imperturbabile e freddo Daryl depone la sua fidata balestra e cede ad un pianto che in qualche modo sa di un dolore liberatorio.

2. Ambarabà, ciccì, Negan

The Walking Dead: Negan in una foto del season finale
The Walking Dead: Negan in una foto del season finale

Una puntata intera a giocare al gatto e al topo. Rick e compagni tentano in tutti i modi di portare Maggie a Hilltop, finendo continuamente in un vicolo cieco. Il loro ultimo piano, disperato e frutto della frustrazione, fa cadere il gruppo nella fitta trappola degli uomini di Negan. Accolto da un inquietante fischiettio, Rick è costretto ad inginocchiarsi di fronte alla grande entrata in scena del nuovo villain della serie, armato di mazza ferrata con tanto di nome (Lucille) e caratterizzato da un umorismo perverso, una violenza lucida, un sadismo compiaciuto. Mentre Rick ci appare inerme, costretto a fare i conti con la sua discutibile condotta, il pubblico vive lunghissimi minuti di ansia, scanditi dal macabro sorteggio di Negan. Tutti i nostri beniamini sono lì, afflitti, ammutoliti e a portata di mazza, sino a quando il folle capobranco avversario scaglia tutta la sua rabbia sulla testa di uno di loro. Ma la vittima rimane avvolta nel mistero. Il finale della sesta stagione è sconvolgente, non perché abbia il coraggio di mostrarci una morte, ma per l'ardita scelta di non farlo.

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1. Gli ultimi passi di Sophia

The Walking Dead: Rick spara a Sophia
The Walking Dead: Rick spara a Sophia

Chiudiamo con una delle scene più strazianti della serie, ma prima facciamo una triste ammissione. C'è un aspetto di The Walking Dead che ci fa vivere la stessa contraddizione dei suoi personaggi. Ad un certo punto siamo così assuefatti alla visione degli zombie da non esserne più tanto impressionati. I non morti vengono uccisi con facilità e la loro presenza non ci inquieta più di tanto. Ma nonostante questa corazza che portiamo addosso, gli ultimi passi della piccola Sophia riescono sempre a impressionare, a scuoterci anche a diverse puntate di distanza. Scomparsa e cercata con affanno nel corso della seconda stagione, la figlia di Carol esce lentamente da un fienile infetto. Il suo aspetto è a metà strada tra l'umano e il mostruoso, una piccola zombie accolta dal dolore di tutti, la decisione estrema di Rick e lo strazio di una madre probabilmente morta con lei quello stesso giorno.