Horror feature, double feature

Grindhouse, in uscita negli USA il 6 aprile, promette meraviglie e i trailer visibili sul sito ufficiale snocciolano inseguimenti adrenalinici, pupe mozzafiato, arti meccanici, tanto splatter, violenza a go go e un pizzico di lesbo sex.

Grindhouse = cinema americano cittadino che, negli anni '70 e '80, proiettava exploitation e B-movies uno dietro l'altro al prezzo di un solo spettacolo, macinando film (da qui il termine 'grind' che significa, appunto, triturare o macinare) e fungendo da ritrovo per prostitute, piccoli spacciatori e ladruncoli. Sarà l'abbondanza di horror scadenti e sex exploitation movies proiettati o il fascino della cattiva reputazione che questi luoghi si sono conquistati ad aver spinto Robert Rodriguez e Quentin Tarantino a realizzare il loro omaggio ai grindhouses. E' stato proprio il regista di Sin City a trascinare il collega nel progetto dopo aver visto in casa di Quentin lo stesso poster di un double feature da lui acquistato poco tempo prima (per i feticisti si tratta di Drag Strip Girl/Rock All Night, film della AIP). E se il destino ha voluto unire i due amici in questa nuova impresa che omaggia le loro ossessioni cinematografiche dalle assai poco nobili origini, di certo non si è lesinato sui mezzi produttivi.

Grindhouse, in uscita negli USA il 6 aprile, promette meraviglie e i trailer visibili sul sito ufficiale snocciolano inseguimenti adrenalinici, pupe mozzafiato, arti meccanici, tanto splatter, violenza a go go e un pizzico di lesbo sex, il tutto condito da una colonna sonora composta dallo stesso Rodriguez che ricorda molto da vicino l'atmosfera di Dal tramonto all'alba. Voci di corridoio promettevano che la soundtrack sarebbe stata in parte composta da John Carpenter, ma anche nell'episodio tarantiniano, che contiene molte hit degli anni '70 e omaggi a Morricone e Pino Donaggio, non vi è traccia del maestro dell'horror.

Massiccio l'impegno produttivo (anche a giudicare dal cast) per realizzare un film, anzi due, alla vecchia maniera. Così le immagini che vediamo in anteprima sono polverose, sbiadite, la pellicola è invecchiata ad arte mimandone l'usura, i buchi e i graffi tipici, in più in entrambi gli episodi che compongono Grindhouse vi sarà una 'missing reel', una bobina mancante, incidente assai comune nei vecchi cinema. Ma l'originalità e la forza del progetto stanno essenzialmente nella struttura del double feature, due film di circa ottanta minuti intervallati da finti spot di fantomatici B-movies costruiti ad hoc.
L'episodio diretto da Robert Rodriguez si intitola Planet Terror ed è uno zombie movie che omaggia Carpenter, Lucio Fulci e Umberto Lenzi rifacendosi, in particolare, a Incubo sulla città contaminata. Anche qui un misterioso morbo contagia i malati di un ospedale e mentre la sindrome si diffonde, un gruppetto di superstiti capitanato da Cherry, ballerina con un fucile al posto della gamba amputata, e dallo scienziato militare Abby, cerca di sterminare gli infettati.

Tarantino si dedica, invece, allo slasher movie: in Death Proof lo psicopatico Stuntman Mike abborda e uccide fanciulle nella sua Chevrolet Nova. Echi di Duel e omaggi espliciti a uno dei film preferiti di Tarantino: Anno 2000, la corsa della morte. Nei panni di Stuntman Mike troviamo uno sfregiato Kurt Russell che ha sostituito Mickey Rourke. Accanto a lui, distribuito tra i due episodi, un nutritissimo cast di star del piccolo schermo tra cui spiccano Naveen Andrews (Lost), Rose McGowan (Streghe), Josh Brolin (I ragazzi della prateria), e Freddy Rodriguez (Six Feet Under) a cui si aggiungono i camei di Tom Savini, Eli Roth e dello stesso Tarantino in un duplice ruolo.

Feticismo imperante nei continui riferimenti che pervadono i due episodi, da finti cartelloni pubblicitari a particolari modelli di automobili, da suonerie di cellulari a inquadrature che citano i film precedenti dei due registi, il mondo di Grindhouse attinge a piene mani da Pulp Fiction, Kill Bill, Sin City, fino a farci ritrovare perfino Michael Parks nei panni dello sceriffo Earl McGraw, già presente in Dal tramonto all'alba e in Kill Bill, che qui compare in entrambi i mediometraggi. Sono talmente tante le autocitazioni che solo i fan più accaniti sono in grado di coglierle tutte, mentre i più gustosi ed espliciti omaggi all'exploitation sono contenuti nei finti spot che accompagnano Planet Terror e Death Proof, come il trailer di They call him Machete diretto da Rodriguez o il folle Werewolf Women of the SS, in cui Rob Zombie ipotizza la volontà di Hitler di creare in laboratorio una pericolosissima razza di donne licantropo e Nicolas Cage appare per pochi secondi nel ruolo del dottor Fu Manchu.
Altri trailer pare saranno diretti da Eli Roth e Edgar Wright mentre non verrà utilizzato Cowgirls in Sweden di Tarantino.

Ancora poco si sa sull'uscita italiana di Grindhouse, prevista comunque per maggio o giugno, ma già trapelano voci poco confortanti che riguardano la scelta, nei paesi non anglofoni ed estranei alla cultura del double feature, di separare i due episodi montando una versione allungata di entrambi i film da distribuire a qualche mese di distanza l'uno dall'altro. Oltre a non sapere che fine faranno i finti trailer in questa seconda versione verrebbe a mancare la struttura originale e un po' demodé ideata per questa pellicola perciò i fan del web si stanno mobilitando con petizioni e iniziative per sostenere l'uscita singola di Grindhouse così da potersi immergere per tre ore nel mondo pazzo e sanguinolento firmato Tarantino-Rodriguez.