Heroes: gran finale per la quarta stagione e forse per l'intera serie

Episodio conclusivo per la quarta stagione di Heroes che si congeda dal suo pubblico con un finale aperto anche alla possibilità concreta che lo show non venga rinnovato il prossimo autunno.

La caduta libera degli ascolti che si è abbattuta su Heroes non si ferma nemmeno in presenza del finale di questa quarta stagione capace di catturare solo 4,4 milioni di telespettatori, segnando in questo modo il destino della serie che corre seri rischi di chiusura.
Brave New World, episodio conclusivo andato in onda lo scorso lunedì, ci propone infatti un finale aperto che dà spazio ad entrambe le ipotesi di rinnovo o chiusura, ma l'assenza di un cliffhanger finale e il richiamo netto della scena conclusiva, con Claire che mostra i suoi poteri davanti alle telecamere come già aveva fatto durante quel pilot pieno di promesse nell'ormai lontano 2006, regalano poco spazio alle speranze dei fan irriducibili che vorrebbero veder confermata una quinta stagione dello show.

Volendo fare il punto su questa quarta stagione appena conclusa possiamo sicuramente dire che è stata organizzata meglio rispetto alla precedente, con meno buchi narrativi e minore dispersione delle sottotrame perchè ha concentrato l'attenzione su pochi personaggi chiave nel tentativo di caratterizzarli maggiormente. Tentativo appunto perchè, gettate le premesse per una stagione interessante, il risultato poi ottenuto non è stato, il più delle volte, soddisfacente aumentando quindi la disaffezione del pubblico.
Non è bastata, quindi, la potente new entry di Samuel Sullivan con tutto il suo luna park e nemmeno il lento cambiamento di Sylar, passato troppo repentinamente da oscuro killer ad eroe buono nel corso di questi ultimi episodi, per risollevare la serie e riportarla ai fasti delle origini.
Stagione quindi altalenante tra episodi funzionali alla trama ed altri che, invece, rappresentavano solo l'ennesimo indugiare su vicende poco interessanti, come ad esempio quella riguardante la scelta di Hiro Nakamura deciso a tornare indietro nel tempo per salvare l'amata Charlie o l'apparizione improvvisa di Mohinder Suresh che davvero non aggiungeva ulteriori dettagli alla narrazione.
E il finale di stagione è esempio perfetto di quest'alternanza perchè abbina al suo interno momenti ben recitati con altri che potevano essere evitati senza doverne sentire alcuna mancanza.
Sembra superfluo ripeterlo, ma è evidente quanto tutta la storyline dedicata ad Hiro Nakamura sia distaccata dalla trama principale con cui si innesta solo marginalmente perchè, fatta eccezione dell'interazione con Sylar, motivo poi del cambiamento verso il bene del killer, tutto il resto è solo caricatura di un personaggio che era stato ben caratterizzato nelle prime due stagioni.
L'episodio Pass/Fail è indicativo di ciò perchè nell'iscenare un processo alle intenzioni pure dell'eroe Hiro si fa comunque un riassunto dell'intera sua vicenda evidenziandone pecche e contraddizioni. Non solo, anche l'apparizione finale della madre defunta di Hiro che lo guarisce dal tumore che lo sta conducendo a morte certa è solo debole espediente narrativo che permette di restituire in piena forma e salute il personaggio in previsione della chiusura di stagione.
Frettolosità dunque nell'evoluzione dei personaggi come anche in The Wall con il rapporto tra Peter e Sylar che finalmente sfocia nella "conversione al bene" del potente killer. Conversione motivata dal malessere di Gabriel, ma che andava di certo più ponderata e meglio orchestrata.
Inutile dire di come anche Samuel Sullivan non abbia diritto di redenzione nella conclusione della stagione, retrocesso da leader carismatico a psicopatico instabile nello spazio di pochi episodi, esemplare in questo senso The Art of Deception, per lui resta solo la fine inglosiosa di essere privato di gran parte del suo potere per poi finire tra le mani della giustizia.
Personaggi come Angela Petrelli svaniti nel nulla, altri che riappaiono per una comparsata fugace come Tracy Strauss che interviene in extremis nel salvataggio di Noah Bennet e un pool di "cattivi" che cambiano idea e si schierano contro il loro capo in un battito di ciglia non sono di certo ingredienti sufficienti per garantire un proseguimento della serie, cosa che non smette di rammaricare noi che sin dal primo momento avevamo apprezzato la potenza narrativa di un prodotto come Heroes.
Legittimo quindi il finale aperto che non promette nulla, ma che fa spazio, appunto, al Nuovo Mondo che dà il titolo all'episodio. Mondo in cui una coraggiosa Claire decide di lanciarsi dalla ruota panoramica del Luna Park dei Sullivan seguita dalle telecamere per svelare a tutti il suo potere e l'esistenza di persone dotate di abilità speciali non più costrette ad una vita nell'ombra.
Se lo show verrà confermato allora potremo seguire le conseguenze della scelta di Claire, ma per questo momento possiamo solo congedarci da Heroes con la convinzione che, se gestita meglio, la serie aveva tutte le carte per garantire ai suoi fan episodi di ottima qualità.