Gomorra 4, Marco d’Amore: “Ho cercato di essere all’altezza di una serie così importante”

L'intervista a Marco D'Amore, ai registi, autori e produttori di Gomorra 4: ecco cosa abbiamo scoperto sulla quarta stagione della serie fenomeno.

Dopo una terza stagione dall'inaspettato e scioccante finale, dal 29 marzo su Sky Atlantic arriva finalmente Gomorra 4, serie che ha fatto la storia della televisione italiana. Nella quarta stagione di Gomorra ritroveremo Genny (Salvatore Esposito), ultimo superstite della famiglia Savastano, che per amore della famiglia decide di cambiare vita e di allontanarsi dal mondo in cui è cresciuto. I suoi affari a Napoli verranno affidati a Patrizia (Cristiana Dell'Anna), che tenterà a fatica di mantenere la pace con i clan della città e con quelli delle campagne, che in questa stagione entreranno a far parte del sanguinoso gioco per il potere. Alla regia dei 12 episodi che compongono la serie troviamo un team di 5 registi, tra cui Francesca Comencini, alla quale è affidata anche la supervisione artistica della serie, e Marco D'Amore, che ha deciso, dopo aver interpretato per tre stagioni il personaggio di Ciro, di passare dietro la macchina da presa. Alla conferenza stampa per l'anteprima dei primi due episodi di Gomorra 4 abbiamo incontrato, oltre ai registi, gli sceneggiatori e i produttori di Sky. Ecco che cosa abbiamo scoperto durante l'intervista al cast tecnico di Gomorra 4.

Leggi anche: Gomorra 4: Ciro e la sua nuova vita, intervista a Marco D'Amore

Cq5Damweb 738462
Gomorra4

Gomorra: la serie italiana da cui tutto è cominciato

Le prime domande sono destinate ai produttori della serie: Nicola Meccanico, di Vision Distribution, Riccardo Tozzi e Nils Hartmann, di Sky.

Come presentate questa quarta stagione di Gomorra?

Gomorra Backstage Stagione 4 2
Gomorra: la troupe sul set della quarta stagione

Nicola Meccanico: Posso parlare di questa serie con uno sguardo esterno, tutto ciò che è stato costruito in questi anni l'ho potuto osservare, l'ho potuto ammirare. Credo che questa non sia una serie come le altre: questa è la serie, per quanto riguarda l'audiovisivo italiano, da cui tutto è partito. Tutto è dipeso dalla capacità di Sky e Cattleya di credere in un prodotto così originale, di elevare la qualità a questo livello e di investire su qualcosa che non si era mai fatto prima. Gomorra rappresenta un enorme successo per il mondo produttivo italiano. La nostra esigenza ora è quella di non farci superare dagli altri, di alzare l'asticella ancora di più: per quello che ho potuto vedere, con questa quarta stagione l'obiettivo è stato senza dubbio raggiunto.

Con ogni fine di stagione Gomorra ci ha abituato ad una specie di azzeramento, a dei vuoti di potere che fanno ripartire la storia senza però far perdere alla serie la sua vitalità. Che cosa dobbiamo aspettarci da questa quarta stagione?

Riccardo Tozzi: Anche per noi ogni stagione prende un carattere proprio, molto marcato. Questa stagione è caratterizzata dallo "spaesamento": i personaggi si trovano in situazioni in cui non sono mai stati prima, anche in ambienti in cui non li abbiamo mai visti. Questo porta fuori il loro mondo interiore, che sorprende loro stessi ma anche gli spettatori. Questa stagione è forse più "sentimentale" rispetto alle altre, perché fa uscire le emozioni dei personaggi.

C'è già in progetto una quinta stagione? Vi vedremo nuove tematiche e dinamiche?

Confermo la quinta stagione di Gomorra: continuiamo perché c'è un progetto con delle idee molto forti, che giustificano la produzione di una nuova stagione. Ci sarà qualcosa di completamente nuovo nella quinta stagione, siamo ancora in fase di scrittura ma l'idea centrale è davvero molto potente.

Condividete il pensiero che i personaggi di questa stagione siano un po' "spaesati"?

Nils Hartmann: Si, arrivati alla quarta stagione dobbiamo continuare a lavorare su i nostri personaggi anche al di fuori degli stereotipi a cui siamo abituati, dobbiamo metterli in situazioni sempre diverse, più si va avanti più ci saranno sorprese. Mi sento di aggiungere che la grande forza di Gomorra sta nel coinvolgere sempre nuovi talenti, come Marco D'Amore che quest'anno è passato alla regia. Un altro suo pregio è inoltre essere una serie anche femminile: da una parte c'è una forte attenzione ai personaggi femminili e dall'altra ci sono molte donne che lavorano, come per esempio nel gruppo scrittura, alla sua realizzazione. Questo si vede nell'audience, il pubblico femminile è infatti in continuo aumento.

Gomorra Photocall 1
Gomorra: Arturo Muselli, Cristiana Dell'Anna, Salvatore Esposito, Ivana Lotito e Loris De Luna

Una stagione in cui cambiano radicalmente gli equilibri

Passiamo ora alle domande agli sceneggiatori: Maddalena Ravagli e Leonardo Fasoli.

In questa stagione viene dato un grande potere in mano al personaggio di Patrizia, ma in opposizione le viene messa la famiglia dei Levante, che non è certo disposta ad accettare una donna come boss.

Maddalena Ravagli: Gli equilibri stanno cambiando anche nel mondo della criminalità, questo però non può essere che un cambiamento gravido di sangue. Patrizia, che cerca di governare come un uomo, se la dovrà vedere con i Levante. Con questa nuova famiglia abbiamo deciso di raccontare un aspetto che non avevamo ancora toccato: la Camorra della campagna a nord di Napoli, in parte affiliata a Cosa nostra, che ha un'impostazione estremamente patriarcale e conservatrice. Per Patrizia si tratterà quindi di una sfida enorme.

Gomorra Stagione 4 9
Gomorra: Cristiana Dell'Anna sul set della quarta stagione

Quali sono gli altri temi che entreranno in questa quarta stagione? Abbiamo intuito che si parlerà di terre avvelenate e che ci sposteremo fino a Londra, dove vedremo come l'alta finanza si mescola alla criminalità.

Leonardo Fasoli: In questa quarta stagione di Gomorra abbiamo deciso di esplorare come il mondo criminale, producendo economia e denaro, si infiltri nella società "sana". Il mondo criminale può infatti sopravvivere solo perché trova complicità nella società per bene, e in Gomorra 4 ci chiediamo come questo possa accadere.

Gomorra 4: la stagione dello 'spaesamento'

Infine abbiamo parlato con i registi dei diversi episodi: Claudio Cupellini, Marco D'Amore e Ciro Visco.

Potete farci un'introduzione sulle nuove dinamiche della quarta stagione?

Claudio Cupellini: Quest'anno abbiamo vissuto quello che qualcuno prima di me ha definito uno "spaesamento". Anche noi dobbiamo adattarci ad una nuova realtà che bisogna imparare a conoscere: siamo arrivati ad una quarta stagione in cui sono cambiate le strategie, in cui si sono rinnovate, e quindi dobbiamo comprenderle. Quest'anno, arrivando a fine stagione, ho avuto l'impressione che si fosse giocata una bellissima partita a scacchi tra i personaggi che conosciamo fin dall'inizio ed i nuovi arrivati: i primi sono cresciuti, sono cambiati, gli altri sono entrati in gioco adattandosi perfettamente al loro modo di tramare, combattere e farsi la guerra. Questa quarta stagione è solo in apparenza diversa dalle altre tre, nel suo nocciolo più forte e più vero ho ritrovato Gomorra anche quest'anno.

Gomorra Photocall 8
Gomorra: I registi di Gomorra 4, Claudio Cupellini, Marco D'Amore ,Ciro Visco, Enrico Rosati

Con una metafora sportiva, tu che hai cominciato come attore e ti sei ritrovato regista, ti senti più arbitro o allenatore?

Gomorra Photocall 6
Gomorra: Salvatore Esposito e Marco D'Amore in un'immagine promozionale

Marco D'Amore: Non mi sento nessuno dei due, usando anche io una metafora sportiva direi che sono il prodotto di un vivaio. Secondo me Gomorra è una meravigliosa cantera in cui si allevano talenti, in cui si sono fatte germogliare professionalità diverse. Io sono stato un giovane giocatore che è stato accolto con grande coraggio.

Ora che ti sei ritrovato a dirigere i tuoi colleghi, pensi che sarebbe stato diverso lavorare con altri attori rispetto a quelli che ti sono stati compagni, come per esempio Salvatore Esposito, per ben tre stagioni? Quanto è contata l'emotività in questa tua nuova esperienza?

Sicuramente sarebbe stato diverso perché quello che è passato tra di noi, per esempio tra me e Salvatore, non ha semplicemente a che fare con la professione. Quello che abbiamo condiviso per cinque anni ci accompagna ancora, e quindi tutto questo ha certamente molto a che fare con l'emotività. Detto questo però, nel momento in cui si dice "azione!" Salvatore diventa Genny e io ho la responsabilità della regia: abbiamo cercato di dimenticarci quello che siamo l'uno per l'altro e di creare insieme qualcosa all'altezza di un progetto così importante.

Che cosa è stato importante per te in questa esperienza alla regia?

Ciro Visco: Mi sento innanzitutto di parlare del territorio in cui abbiamo lavorato. I personaggi sono entrati in un nuovo territorio nuovo che non gli è affine, e si sono dovuti cimentare in situazioni diverse da quelle a cui erano abituati. Per lo spettatore sarà molto interessante vedere come si comporteranno e come supereranno i problemi. Questa è la ricchezza di Gomorra: abbiamo sempre scelto di girare in ambienti veri, reali. Tenendo sempre presente che ci approcciavamo a qualcosa che non era nostro, ascoltando attentamente il territorio intorno a noi. Molte delle persone che hanno lavorato a Gomorra provengono inoltre dalla Campania, e con noi sono cresciute professionalmente: Gomorra ha arricchito tutti quanti, in diversi settori e in diverse forme. Le persone ed il territorio per noi sono state fondamentali.