Gomorra 2: la coscienza dell'Immortale e l'avanzata di Don Pietro

Gli episodi nove e dieci della seconda stagione di Gomorra si attestano come preludio definitivo al finale di stagione spazzando via ogni alleanza. Scianel e Patrizia protagoniste di due episodi dal ritmo serrato.

Attenzione, l'articolo contiene spoiler sul nono e decimo episodio della seconda stagione di Gomorra! Siamo arrivati alle battute finali. Ancora due episodi e poi, anche questo capitolo di Gomorra - La Serie, giungerà a termine lasciandosi alle spalle un numero consistente di morti di rilievo, episodi monografici, alleanze imprevedibili, evoluzioni personali ed uno scontro padre/figlio che ha riscritto la storia del clan Savastano.

Gomorra 2, Cristina Donadio è Scianel
Gomorra 2, Cristina Donadio è Scianel

Nei due episodi precedenti, Il Principe e il Nano e Divide et Impera, entrambi diretti da Claudio Giovannesi, abbiamo assistito al gioco di Don Pietro (Fortunato Cerlino) che invisibile ai suoi nemici, trincerato nella stanza/bunker accessibile solo a Patrizia (Cristiana Dell'Anna), ha invece mostrato, mortalmente, la sua mano tra Scampia e il litorale romano, uccidendo l'alleato del figlio, Gabriele O' Principe (Antonio Folletto), e il migliore amico e braccio destro di Ciro (Marco D'Amore), Rosario O' Nano (Lino Musella), creando fermento nella già traballante Alleanza degli scissionisti e attestando un duro colpo ai piani di Genny (Salvatore Esposito), in Honduras per "affari" al momento dei due omicidi. Un doppio schiaffo quello dell'ex boss che lo allontana ancora di più da quel figlio che sente di aver perso una volta entrato al 41 bis e del quale non ha mai condiviso la gestione del clan e una dolorosa spina nel fianco per il suo ex protetto al quale aveva dato piena fiducia ripagata con il tradimento. E proprio Ciro, funambolo in perenne equilibrio di questo secondo capitolo tra bugie, accordi e sensi di colpa, oltre alle inquietudini in seno all'Alleanza "ereditata" da Salvatore Conte (Marco Palvetti) ha dovuto fare i conti con quelle del tutto personali legate all'intenso confronto con Genny e ai tormenti successivi all'uccisione di Debora (Pina Turco). Un personaggio che rappresenta l'emblema stesso di Gomorra, (auto)confinato nell'isolamento come tragica conseguenza delle sue azioni.

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"Siamo in guerra"

Gomorra: un'immagine di Scianel
Gomorra: un'immagine di Scianel

Il nono episodio, diretto da Francesca Comencini, si allinea perfettamente all'andamento narrativo di stampo monografico degli episodi precedenti, concentrandosi nuovamente sulla figura di Scianel (Cristina Donadio) - qui protagonista di una scena cult, con un dildo dorato e cuffie - e della nuora Marinella (Denise Capezza). Questa scelta, però, oltre ad approfondire i due personaggi ed il loro passato forzatamente condiviso è fondamentale anche per l'evoluzione della trama principale, quella cioè legata al ballo delle alleanze che legano la reggente della più importante piazza di spaccio di Scampia e suo figlio Raffaele "Lelluccio" Magliocca (Vincenzo Pirozzi), uscito di galera dopo sette anni, a Ciro e Pietro Savastano. Proprio la scarcerazione dell'uomo ha una duplice conseguenza. Da un lato è l'elemento scatenante della vendetta materna nei confronti di quella nuora mai digerita e "murata viva" al suo fianco durante gli anni di pena da scontare dell'adorato figlio, colpevole di aver intrecciato una relazione clandestina con Mario (Michele Riosello), suo (ex) fidato autista. Dall'altro dà vita alla corsa per accaparrarsi la piazza di Sette Palazzi, rimasta vacante dopo la morte de O' Principe, tra la donna e i ragazzi del Vicolo. Proprio il tentativo degli ex fedelissimi di Genny, capitanati da O' Track (Carmine Monaco), di rapire e uccidere Lelluccio (morte scongiurata da un posto di blocco delle forze dell'ordine presenti in più riprese nei due episodi) apre ad una serie di mosse e contromosse che coinvolgono personaggi in parte esterni ai clan, Marinella e Patrizia, due donne mosse da ragioni differenti ma entrambe pedine consapevoli del gioco di Don Pietro.

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Gomorra: Marco D'Amore in una foto del nono episodio
Gomorra: Marco D'Amore in una foto del nono episodio
Gomorra: un'immagine della nona puntata
Gomorra: un'immagine della nona puntata

Un nono episodio che fa implodere dall'interno l'Alleanza, castello di sabbia pronto a farsi inghiottire dall'onda Savastano, grazie ad una semplice "spintarella", le uccisioni di Gabriele O' Principe e Rosario O' Nano che hanno creato quella spaccatura interna nella quale insinuarsi per farsi strada e riconquistare terreno. In questo quadro Genny, grande assente di questa seconda parte di stagione, trova ad attenderlo dal suo ritorno dall'Honduras l'ex amico Ciro che, nell'informarlo sulle ultime azioni paterne, ricorda quello che avrebbero potuto creare collaborando insieme mettendolo, letteralmente, di fronte al suo passato e al suo presente.

"Non c'è niente da capire"

Gomorra: Fortunato Cerlino in una foto del nono episodio
Gomorra: Fortunato Cerlino in una foto del nono episodio

Con Genny a Roma, Ciro sempre più in difficoltà nel tenere le redini dei suoi affari e una strategia che si sta dimostrando vincente, Don Pietro, stringe accordi di facciata utili al suo disegno di vendetta e rimonta, riacquistando lo smalto e il vigore del boss della prima parte della stagione d'esordio. Ma ogni personaggio, anche il più vincente, ha il proprio tallone d'Achille e quello di Don Pietro si chiama Patrizia. L'identità segreta d'informatrice della giovane commessa viene scoperta dall'Immortale che la pedina, rapisce e minaccia per scoprire dove si nasconda il suo "padrone" salvo poi lasciarla vivere, insieme al giovane fratello Alessio, perché perseguitato da tutti i morti che si è lasciato alla spalle nonostante non sia riuscito a scovare il nuovo nascondiglio dell'ex boss di Scampia e Secondigliano. Un'altra dimostrazione di come la figura di Ciro abbia subito una forte evoluzione nel corso delle seconda stagione, vittima di se stesso e della sua coscienza. Il prezzo da pagare per tutte le azioni e scelte fatte in passato, motivato solo dalla brama di potere che in questo lo fa assomigliare proprio a Don Pietro. Due uomini pronti a tutto, dallo stringere ingannevoli alleanze all'accantonare i legami di sangue, pur di essere al comando. A fare da sfondo al triangolo criminale di questo decimo episodio, diretto sempre dalla Comencini, una Scianel che da iena libera si ritrova in gabbia proprio grazie alla nuora/prigioniera che ne denuncia l'operato omicida e i ragazzi del Vicolo nuovamente dalla parte di Pietro Savastano.

Due episodi che, apparentemente, hanno chiuso il cerchio attorno alla lunga, sanguinosa, strategica preparazione verso lo scontro finale e che, ancora una volta, sono stati capaci di unire la finzione narrativa con la realtà della cronaca, uno dei tratti distintivi e più riusciti, caratteristici della scrittura di ogni puntata di Gomorra.

Movieplayer.it

3.5/5