Golden Globes 2007: i film premiati

La stampa estera di Hollywood rilancia Babel e Dreamgirls come assoluti frontrunner, ma la serata riserva applausi anche per The Queen, Martin Scorsese e Clint Eastwood.

I Golden Globe sono sempre poco indicativi rispetto alla corsa all'Oscar per il miglior film, ma non perché non riescano spesso a predire i futuri vincitori dell'Academy Award, ma perché la divisione in due categorie -'Miglior film drammatico' e 'Miglior film - commedia o musical' - permette alla Hollywood Foreign Press Association di candidare dieci film e di premiarne due, ovvero il doppio di quanto avviene per l'Academy of Motion Picture Arts and Science. Una occasione per le commedie, generalmente meno amate dall'Academy, per farsi valere, ma anche per confondere le idee dell'osservatore, che lo scorso anno ha visto vincere i Globes a I segreti di Brokeback Mountain e a Quando l'amore brucia l'anima - Walk the Line e poi ha visto l'Oscar per il miglior film finire in mano a Paul Harggis e al suo Crash - contatto fisico.

Quest'anno non c'è un favorito assoluto, quello che l'anno scorso è stato il bellissimo film di Ang Lee, e i vari frontrunner sono distribuiti più o meno equamente tra le due categorie. Dalla parte dei drammi ci sono Martin Scorsese e il suo The Departed - Il bene e il male, Stephen Frears con The Queen, Alejandro González Iñárritu con il lungamente sottovalutato Babel, ma anche Clint Eastwood con Letters from Iwo Jima, fatto uscire in anticipo per partecipare alla corsa agli awards 2007 dopo i risultati deludenti di Flags of Our Fathers, ma candidato dalla HFPA nella categoria Miglior film straniero (è recitato interamente in giapponese). Tra i musical e le commedie c'è Dreamgirls, trionfo rythm and blues firmato da Bill Condon, c'è Little Miss Sunshine, commedia che più indie non si può che ha ricevuto una quantità inaspettata di nominations dalla Guild, e c'è Borat, il sorprendente Borat di Larry Charles con l'esilarante e irriverente Sacha Baron Cohen.

Il responso della HFPA non è certo sorprendente: Babel, premiato per il miglior film drammatico, aveva il maggior numero di nominations e il profilo di "film importante" per cui il gruppo ha un debole, e Dreamgirls è favorito dall'inizio della stagione degli awards, anzi, consolida il suo vantaggio accaparrandosi, al contrario del rivale, anche un paio di Globes nelle categorie attoriali, con Jennifer Hudson e Eddie Murphy. Se questi due film, con quello di Bill Condon in pole postition, si configurano come probabili contendenti al più ambito tra gli Academy Awards, anche The Queen esce bene dalla cerimonia di ieri sera, con due premi importanti quali quello per la sceneggiatura e quello per la migliore attrice (la grandissima Helen Mirren), e potrebbe avere una chance per la vittoria al Kodak Theatre. Letters form Iwo Jima trionfa nella categoria Miglior Film straniero, dove è assai improbabile che verrà candidato dall'AMPAS, che però potrebbe realisticamente tornare a proclamare il suo immenso amore per The Clint nominando film e regista nelle categorie più importanti.
Non sono rafforzati dalla serata di ieri The Departed - che comunque porta a casa il premio per la regia, che assicura a Martin Scorsese un'ottima chance per l'Oscar di pari categoria - e Little Miss Sunshine, decisamente troppo poco glamourous, d'altronde, per la HFPA.
Si fa più chiara la situazione nella categoria Miglior film d'animazione, introdotta quest'anno ai Golden Globes. E' un entusiasta John Lasseter ad accettare con gratitudine il premio per Cars - motori ruggenti, ennesimo successo della scuderia Pixar. Il maggiore rivale, Happy Feet, si deve accontentare della vittoria nella categoria per la miglior canzone (che purtroppo l'autore Prince, rimasto bloccato nel traffico, non fa in tempo a ricevere sul palco).

Nel complesso, la gara resta sufficientemente aperta da essere ancora appassionante. Per il momento, l'appuntamento è il 23 gennaio con l'annuncio delle nomination agli Oscar; dopo di che inizierà il periodo più frenetico che culminerà nelle notte del 25 febbraio, in cui si celebrerà una stagione senz'altro varia e notevole per la qualità dei contendenti.