Recensione Igor (2008)

In questo lungometraggio animato, popolato da una irresistibile galleria di scienziati pazzi e assistenti gobbi, sono evidenti i richiami a Frankenstein Junior, il capostipite di molte altre parodie dell'immaginario orrorifico sul grande schermo.

Gobbo è meglio!

Sarebbe quasi delittuoso non dedicare idealmente Igor di Tony Leondis alla genialità di Mel Brooks. In tale lungometraggio animato, popolato da una irresistibile galleria di scienziati pazzi e assistenti gobbi, sono fin troppo evidenti i richiami a Frankenstein Junior, il capostipite di questa e di molte altre parodie dell'immaginario orrorifico applicate al grande schermo. La domanda a questo punto sorge spontanea: è possibile che dalla scanzonata rivisitazione parodica di situazioni e personaggi che avevano fatto la fortuna di un'altra celebre parodia, possano uscir fuori idee originali e non troppo derivative? Evidentemente sì.

Scritto con una certa sagacia, il film di Tony Leondis non abdica alla fantasia e sin dalle premesse riesce a caratterizzare in modo gustoso un contesto assai bizzarro, in cui i folli esperimenti del mad doctor di turno non sono l'anomalia, bensì la regola.

Si narra infatti di un paese un tempo felice dove però gli sconvolgimenti climatici hanno imbruttito ogni cosa, spingendo gli abitanti a modificare il proprio stile di vita, nonché l'economia locale: i più apprezzati di loro si cimentano infatti nel costruire invenzioni diaboliche da cui otterranno poi lauti guadagni, solo con la promessa di non utilizzarle contro le popolazioni vicine! C'è persino una competizione annuale per eleggere lo scienziato capace di dar vita alla creazione più terrificante. Così come c'è una scuola speciale per "igor", ovvero per coloro che essendo nati con la gobba vengono dirottati verso l'apprendimento di uno strano mestiere, l'assistente maldestro e sfruttato.
Tra questi "igor" c'è anche... Igor, ovvero lo stralunato protagonista del nostro racconto, un aiutante più motivato e intraprendente di altri, nonché dotato di un'intelligenza superiore a quella del maestro che è costretto ad assistere, tant'è che ben presto troverà il modo di partecipare in proprio al concorso per la creazione più terrificante. Soltanto che la sua creatura sarà ben diversa da quella che tutti si aspettano, una gigantessa di cui ci si potrebbe persino innamorare...

Tra colpi di scena e gag divertentissime, il ritmo non viene mai meno in un'opera piacevolmente leggera come questa, arricchita da comprimari che lasciano il segno; davvero pazzeschi i confronti verbali tra il protagonista e i curiosi esseri da lui precedentemente "assemblati": Brain, un cervello con pochissimo sale in zucca, e Scamper, coniglio rianimato e reso immortale nonostante le evidenti pulsioni suicide! Aggiungiamo pure che Scamper nella versione originale ha la voce di Steve Buscemi, e il risultato (traducibile come sonore risate) è garantito.

Tra gli altri doppiatori spiccano i nomi di John Cusack, Christian Slater, John Cleese, eppure la ricerca delle voci giuste e il carattere brillante delle gag non rappresentano un palliativo, un qualcosa che copra eventuali carenze a livello di animazione: sorprendentemente vivace e immaginifico nell'impianto scenografico, Igor assicura nelle parti realizzate in 3D un repertorio di soluzioni fluide, godibili, sostanzialmente riuscite.