Glee, stagione 3, episodio 11 - Michael

Una vagonata di brani celebri e orecchiabili firmati dal Re del Pop per un episodio che sembra portarci a un passo da soluzioni risolutive per alcuni dei nostri Glee Clubbers all'ultimo anno della high school.

Era nell'aria da tempo un episodio di Glee dedicato a Michael Jackson, soprattutto dopo la bella performance di Man in the Mirror dell'episodio Crescere; anzi, forse soprende che si sia atteso per onorarlo fino alla metà della terza stagione di uno show che vive di musica pop. Al contrario di quanto accaduto con altre superstar celebrate dalla serie di Ryan Murphy, da Madonna a Britney Spears passando per Lady Gaga, ci sembra che in Michael la personalità (peraltro controversa) del divo non sia chiamata in causa all'interno del tessuto narrativo: ma è vero che le canzoni, parlano da sole, e parlano dell'ingenuità, delle paure, dei capricci e del grande talento di uno dei più popolari performer di tutti i tempi.

Il pretesto è, al solito, abbastanza flebile, con i ragazzi che decidono di utilizzare brani di Jacko per la setlist della gara regionale, ma si vedono rubare l'idea dagli Warblers, trasfigurati da damerini in teppisti sotto l'ascendente di Sebastian, il rivale cattivo di Kurt Hummel che ha giurato di portargli via Blaine. "Sebastian il chipmunk criminale" trasforma l'amichevole rapporto di competizione tra i due Glee Club in un una improbabile gang war, con una splendida Santana che sale in cattedra come leader linguacciuta dei New Directions, affrontandolo in un bel duetto sulla sincopata Smooth Criminal, e con tanto di rissa in parcheggio pubblico precisamente come nel video di Bad.
Lo slushie "sabotato" destinato a Kurt, e che fa quasi perdere un occhio a Blaine, è uno degli elementi più violenti e narrativamente meno credibili dello show, e genera, da un lato, una "fantasia" di Artie completamente slegata dal contesto sulle note di Scream (non è la prima cosa che capita, consoliamoci con il fatto che Kevin McHale e Harry Shun jr. sono assolutamente adorabili nel trucco di scena), dall'altra un atteggiamento abbastanza incomprensibile nei ragazzi, che ritengono che segnalare alla polizia un comportamento criminale e pericoloso sia abbassarsi al livello del nemico. Noooo, il modo per trionfare sugli Warblers, o meglio, per rifarseli amici liberandoli dall'influenza nefasta del chipmunk è attirarli in teatro e cantargli Black or White.
Se la battaglia in nome di Michael non sembra particolarmente produttiva o coinvolgente, l'altra storyline principale smuove almeno le acque in cui leggeremo il futuro dei nostri Glee Clubber all'ultimo anno: Rachel, infatti, non ha ancora dato una risposta alla domanda di matrimonio di Finn, e ritiene molto saggiamente che la persona più adatta a cui chiedere consiglio sia la ex del suo moroso. Quinn non si lascia turbare più di tanto, anche perché ha in tasca una lettera di pre-ammissione a Yale (e bye-bye, Finn!), e il consiglio che dà a Rachel è forse scontato, ma anche sensato: quello di pensare al suo futuro e non lasciarsi condizionare un momento cruciale dell'esistenza da un amore troppo acerbo, un amore che crescendo si lascerà con ogni probabilità alle spalle. Rachel, però, teme di non aver raggiunto le finali per l'ingresso alla New York Dramatic Arts Academy, perché Kurt ha ricevuto la relativa comunicazione e lei no, e così, dopo un'overdose di saccarina - ehm, un emozionante duetto su I Just Can't Stop Loving You - accetta la mano di Finn. Salvo pentirsi quando la lettera (che preannuncia a nostro avviso uno spietato duello con l'amicone Kurt per un unico posto alla NYADA, in cui quest'ultimo, ahinoi, non ha alcuna speranza di avere la meglio) finalmente la raggiunge.

Ma al di là di sviluppi narrativi più o meno fruttuosi, Michael è un episodio basato sulle performance, numerose, variegate e quasi tutte piacevoli, con Kevin McHale, grande fan di Jacko, e un'incontenibile Naya Rivera in grande spolvero: accanto alla già citata Smooth Criminal, vogliamo menzionare almeno il perfetto opener Wanna Be Starting Something con Darren Criss/ Blaine Anderson in prima fila, e la deliziosa Human Nature del tandem Sam Evans (Chord Overstreet)/ Mercedes Jones (Amber Riley), che non avranno alcun senso come coppia, ma a questo pezzo fanno il contropelo. E per quanto il finale sia trito e inefficace, con o senza face morphing, sarà dura, davvero dura, levarsi Black or White dalla testa.

Movieplayer.it

3.0/5