Glee: Si conclude la prima parte della stagione

I ragazzi del Glee Club della McKinley High School si prendono una pausa e ci danno appuntamento ad aprile 2010, per mettere a punto nuove canzoni e divertenti coreografie. E mentre oltreoceano impazza la Glee mania sull'onda del loro inarrestabile successo, la serie è in procinto di sbarcare anche in Italia, dove siamo sicuri conquisterà un grande numero di fan.

Con una media di circa 8 milioni di spettatori a settimana, Glee è ormai sul podio delle migliori serie di questo 2009, unica nel suo genere e apprezzata oltre che dal pubblico anche dalla critica.
Partito in sordina col pilot (sul quale trovate un articolo nel box contenuto in questa pagina), nonostante un leggerissimo calo avvertito intorno al quinto e sesto episodio, la serie ha ingranato la marcia e ha chiuso la midseason in grande stile, accrescendo il numero di fan puntata dopo puntata.
Quali sono gli ingredienti di questo incredibile successo? Semplice: il divertimento, la freschezza e l'originalità sprigionati da questa frizzante serie.
Le storie, mai noiose e sempre in continua evoluzione, hanno preso piede di settimana in settimana, e le vicende di ogni singolo protagonista sono andate ad intrecciarsi con quelle degli altri, dando vita così a una storia corale arguta e sarcastica, a tratti commovente, a tratti spumeggiante.
Il rischio che il telefilm potesse conquistare solo una ristretta fascia di pubblico visto il genere trattato, il musical, è stato sventato sin dai primi episodi, grazie al giusto mix dei brani, eseguiti in maniera egregia dal cast: non solo i grandi classici dei musical di Broadway, come quelli tratti da Wicked, Hair, My Fair Lady o Dreamgirls, ma soprattutto pezzi del repertorio pop rock contemporaneo, come Smile di Lily Allen, Bootylicious delle Destiny's Child o che Bust a Move di Young MC, solo per citarne alcuni.
L'equilibrio instaurato dalla musica è il filo conduttore di tutta la storia, e proprio attraverso il testo delle canzoni, lo spettatore segue e vive pienamente l'evolvere della trama, lasciandosi coinvolgere dalla storia.
Siamo lontani da quell'High School Musical disneyano, fatto di buoni propositi e frasi fatte, di armonia fittizia e speranze posticce: Glee racconta la difficoltà che hanno molti teenager a integrarsi fra i compagni più popolari e farsi accettare da chi è più fortunato di loro, e lo fa con la delicatezza e l'ironia che poche serie possono vantare oggi.
Il risultato è dei migliori e la music-comedy sta raccogliendo i frutti di ciò che ha seminato nel corso della prima metà di stagione, ottenendo consensi unanimi e grande supporto da parte del pubblico: è una novità nel panorama telefilmico internazionale che è riuscita a centrare il bersaglio sin dai primi episodi.

A trascinare la serie sull'onda di questo successo inaspettato, tre personaggi su tutti, interpretati da tre incredibili attori-cantanti: Lea Michele, Matthew Morrison e Cory Montheit.
La prima, che veste i panni di Rachel, la star del Glee Club, è un talento nato, che già a 8 anni fece il suo debutto a Broadway: l'esperienza maturata sul palcoscenico da questa attrice ventiduenne viene riversata sullo schermo e le sue naturali doti canore le permettono di esibirsi in brani spesso molto difficili e di interpretare in maniera eccellente pezzi del repertorio di grandi cantanti come Barbra Streisand. Nonostante Rachel sia indubbiamente il personaggio meno simpatico del telefilm, visti i suoi innumerevoli capricci e le sue assurde pretese, ogni volta che sale sul palco e impugna il microfono, tutti i membri dei New Directions non possono far altro che inchinarsi dinnanzi la sua bravura. Ad accompagnarla nei duetti, Cory Montheit, figura maschile di maggior spicco, venuto fuori soprattutto durante gli ultimi episodi, leader indiscusso del gruppo, e trascinatore senza rivali. Finn è cresciuto gradualmente, e il ragazzo impacciato e insicuro conosciuto nelle prime puntate, ha lasciato spazio col tempo a un giovane uomo agguerrito e caparbio, nonostante le sue insicurezze, ferito nell'orgoglio dopo aver scoperto il tradimento dell'amico Puck e della fidanzata Quinn, ma ora più forte e tenace di prima.

Alla guida del Glee Club, come sappiamo, il buon Will Schuester, il professore che tutti vorrebbero e che, al termine di questa midseason, anziché accusare il colpo per le disavventure subite, raccoglie tutte le sue forze e tira fuori la grinta necessaria per mettere fine al nocivo rapporto con la moglie Terri e guidare i ragazzi alle gare Provinciali. L'attore che lo interpreta, Matthew Morrison, dà prova in ogni esibizione della sua destrezza e capacità con il musical, che gli deriva dagli anni di duro studio alla Tisch School of The Arts.

Visto il detto "squadra che vince non si cambia", l'autore Ryan Murphy (Nip/Tuck, Popular) continua la sua collaborazione per la sceneggiatura di Glee con l'altro creatore dello show, Brad Falchuck (al suo fianco anche in Nip/Tuck), avvalendosi in più di un'occasione, dietro la macchina da presa, di Elodie Keene, regista a sua volta di alcuni capitoli della saga che ha per protagonisti i due chirurghi estetici.
Gli episodi 7 e 8, dal titolo rispettivamente Throwdown e Mash-Up, sono due capitoli di transizione che conducono la serie, dai temi frizzanti e briosi delle prime sei puntate, a una notevole profondità nelle tematiche proposte. Nonostante resti lo humour iniziale, Glee acquista maggior spessore a partire da Throwdown, e le vicende dei singoli membri dei New Directions, nonché quelle dei loro professori, assumono un carattere più intimo, e andando in fondo alle loro storie, risulta inevitabile per lo spettatore affezionarsi ai protagonisti. In questa puntata la notizia della gravidanza di Quinn apparsa su un blog, pone la ragazza al centro dello scandalo e iniziano così le difficoltà per lei e Finn.

L'aiuto prezioso di Will insegnerà ai due ad accettarsi, nonostante pregiudizi e difficoltà. La bontà d'animo del professore contribuisce così ad accrescere l'autostima degli allievi, nonostante restino oggetto di scherno da parte degli altri studenti, e a superare le piccole avversità dell'adolescenza. La differenza rispetto agli altri teendrama risiede nel fatto che il tutto viene affrontato in maniera concreta, molto vicina alla realtà, senza eccedere con esagerazioni ed esasperazioni gratuite.

Anche in Wheels, puntata incentrata su Artie, il ragazzo costretto sulla sedia a rotelle, non c'è buonismo spicciolo o compassione forzata nel raccontare la sua storia e nel farla comprendere ai suoi compagni: Will fa sperimentare ai suoi alunni l'esperienza di Artie, facendogli provare la sedia e rotelle e mettendoli di fronte, seppur in maniera cruda, agli impedimenti e ostacoli cui il ragazzo si trova di fronte giorno dopo giorno. L'altruismo che ne viene fuori è spontaneo e sincero proprio perché dispensato in piccole dosi.
E mentre in Ballad Quinn e Finn combattono con le proprie famiglie affinché accettino di buon grado la gravidanza, Kurt dà prova di grande altruismo nel convincere il Glee Club a dare supporto alla giovane coppia in difficoltà. Proprio da qui si evince come i ragazzi stiano apprendendo lentamente i consigli elargiti da Will e come inizino a inquadrare il Club in una nuova ottica: quella di un circolo di amici che si offrono sostegno l'un l'altro, seppur pretendendo sempre qualcosa in cambio, come spesso avviene anche nella realtà.
Ad accrescere il divertimento intervallato da momenti più intensi, ci pensa la perfida Sue Sylvester, allenatrice dei Cheerios, che continua la sua guerra spietata nei confronti di Will e del Glee Club. I siparietti tra i due professori destano grande ilarità e le loro diatribe sono il più delle volte esilaranti e taglienti, molto simili a quelle proposte da un'altra storica cattiva di comedy come l'intramontabile Wilhelmina Slater in Ugly Betty.

In Hairography, però, Sue passa il limite, spifferando alle due scuole rivali dei New Directions alle Provinciali, nientemeno che la scaletta di Will. Il danno è fatto e i ragazzi rischiano davvero stavolta: la prima squadra, capitanata da una tenace preside (interpretata da Eve, rapper e attrice statunitense), e la seconda formata da un gruppo di ragazzi sordi, faranno di tutto per sbarrare loro la strada il giorno della gara. Proprio con la seconda squadra, i ragazzi della McKinley si esibiscono al termine dell'episodio in una originale versione di Imagine di John Lennon, arricchita da un accompagnamento con il linguaggio dei segni che contribuisce a rendere il momento ancora più toccante e commovente di quanto già non sia.
Il penultimo episodio del 2009, dal titolo Mattress, approfondisce il personaggio di Quinn, e la difficile situazione che la ragazza sta vivendo, aggravata dalla decisione di tenere nascosto a Finn che il bambino che porta in grembo è frutto della sua relazione con Puck. Nonostante le aspettative, infatti, Quinn non ha perseverato nel portare avanti un comportamento astioso e intimidatorio coi ragazzi del Club, ma ha invece imparato a comportarsi in maniera generosa e altruista nei confronti del prossimo, smussando quei lati del suo carattere che la facevano apparire arcigna e scostante. La nuova Quinn è meno competitiva e l'aver rinunciato alla popolarità non ha fatto altro che giovare al suo carattere e alla sua autostima, rendendola una persona migliore.
A complicare la vita dei New Directions, in questa puntata, un inaspettato imprevisto: convinti di poter migliorare la propria immagine agli occhi degli altri, senza consultare Will, i ragazzi decidono di esibirsi in uno spot locale per sponsorizzare materassi, inconsapevoli di violare così il regolamento per l'ingresso ai Provinciali. Salvati in corner da Will, ottengono il permesso di far parte della gara, ma sprovvisti di un caposquadra: squalificato Schuester, a rimpiazzarlo la dolce professoressa Emma Pillsubry.

Sectionals, episodio che segna la fine della midseason, è un tripudio di emozioni e colpi di scena: dopo aver scoperto l'inganno di Terri e la finta gravidanza, Will, demoralizzato e stanco, depone tutte le sue speranze nella vittoria dei suoi alunni alle Provinciali che lui purtroppo seguirà solo attraverso il cellulare di Emma, abbandonata all'altare da Ken per aver scelto di aiutare Will proprio il giorno del loro matrimonio. E mentre il Glee Club rischia lo sfacelo dopo l'iniziale abbandono di Finn, venuto a conoscenza del tradimento di Quinn, è proprio il nostro quarterback a salvare la situazione all'ultimo minuto e guidare i New Directions verso un'inaspettata vittoria.
A dispetto di Sue e di tutti coloro che non credevano nel potenziale di Will e dei ragazzi, il Club festeggia la vittoria sulle note di My Life Would Suck Without You di Kelly Clarkson, dedicando la canzone proprio al professore, cui è rivolto il finale dell'episodio che lo vede impegnato (finalmente!) in un tenero bacio con Emma.

Per sapere come evolverà la tanto attesa love story _e come proseguiranno i preparativi degli artisti in erba della McKinley per le gare Regionali, non ci resta che aspettare il 13 aprile, data in cui ripartirà la stagione di Glee che promette guest star senza pari, come Joss Whedon alla regia, e Idina Menzel (la stella di Wicked) nel ruolo del coach di un gruppo rivale, i _Vocal Adrenaline.
E mentre oltreoceano dilaga dappertutto e senza freni la "Glee mania" (il primo volume della colonna sonora ha venduto quasi trecentomila copie e il secondo appena pubblicato promette altrettanto bene), la serie sta finalmente per sbarcare anche in Italia: il 25 dicembre infatti, sul canale Fox di Sky potrete assistere in anteprima al pilot, della serie e dal 21 gennaio andranno in onda i successivi episodi finora trasmessi.
Preparatevi a ballare e cantare quindi: ai ragazzi del Glee Club, è impossibile resistere!