Recensione Gli anni spezzati (1981)

"Gli anni spezzati è la storia di due ragazzi sulla strada dell'avventura, che attraversano i continenti e gli oceani, scalano le piramidi e passano atttraverso i deserti dell'Egitto fino al loro appuntamento con il destino a Gallipoli" (Peter Weir, Cineforum, n.215, 1982).

Gioventù lacerata

Una pagina drammatica e sanguinosa della storia australiana durante il primo conflitto mondiale rappresenta per Weir lo spunto iniziale per dirigere Gli anni spezzati: ispirato al romanzo di Bill Gammage The Broken Years e alla cronaca ufficiale di C.E.W. Dean, il film vive il suo climax emotivo nell'inutile campagna militare condotta dall'ANZAC, il corpo di spedizione australiano e neozelandese, nella penisola di Gallipoli. I volontari Aussie furono, infatti, mandati allo sbaraglio dal comando inglese per depistare l'esercito ottomano, rinforzato dalle armi tedesche, da un altro attacco sferrato in contemporanea dalle truppe della Regina.

La responsabilità oggettiva del fallimento dell'operazione, e con essa la futilità della guerra, non è però il tema che preme di più al regista de L'attimo fuggente. L'incoscienza della gioventù australiana, incarnata da Archy (Mark Lee) e Frank (Mel Gibson, protagonista per Weir anche di Un anno vissuto pericolosamente) è il vero mistero sul quale si concentra il film: qual è la motivazione che spinge i due protagonisti, e i loro coetanei, a dirigersi lontano anni luce dal proprio mondo - l'Australia selvaggia e incontaminata che abbaglia le sequenze iniziali - per combattere una battaglia a loro estranea per motivazioni politiche e ideologiche? Una guerra che non frutterà loro alcun privilegio reale o concreto, se non quello di mettere alla prova se stessi.

L'apertura sconfinata degli spazi e la bellezza della natura, anche nelle zone calde dello scontro fratricida, rispecchiano lo scenario bellico così come è percepito da Frank, Archy e dai loro compagni d'avventura: un universo esotico e ludico, da assaporare fino in fondo attraverso il piacere della scoperta.

Tutto è gioco, scherzo, scommessa: Archy e Frank si rincontrano a Gallipoli durante una prova ufficiale di combattimento fra soldati dello stesso schieramento, che si trasforma infine in una lotta goliardica fra amici; sotto i colpi dell'esercito ottomano, i giovani dell'Anzac fanno il bagno immersi nell'acqua limpida - una delle scene più emblematiche della pellicola - scommettendo su chi verrà colpito per primo dai proiettili.
Tutto questo, ci mostra Weir, è dettato dalla scarsa consapevolezza dei protagonisti. Ed è proprio l'assoluta mancanza di calcolo a guidare i passi di Frank e Archy - Archy non avrebbe nemmeno l'età per arruolarsi e Frank nutre rancore verso la Corona e gli inglesi: la loro irruenza e ingenuità nei confronti del mondo, simboleggiata anche dalla loro passione e naturale attitudine per la corsa, li condurrà infine ad affrontare, nel modo più feroce possibile, una realtà dura e inattesa.

Gli anni spezzati non si può in alcun modo definire un film di guerra in senso canonico perché i "nemici" vengono relegati in poche inquadrature, nelle quali è persino difficile distinguere i loro volti, e perché l'orrore della battaglia è confinato fuori campo, identificato esclusivamente dalla dimensione sonora, dall'avvicinarsi minaccioso delle bombe e delle granate.
Il registro adottato da Weir è, per gran parte della pellicola, ironico, surreale e picaresco, funzionale alla descrizione del viaggio iniziatico di due ragazzi curiosi di scoprire il mondo che li circonda, almeno fino all'epilogo, contrassegnato dal frenetico montaggio alternato dei due diversi destini di Frank e Archy, impegnati nella loro corsa decisiva. Gli assunti del film vengono così ribaltati e smentiti: i paesaggi sconfinati si riducono ad una angusta trincea dove gli aussie aspettano il loro turno per andare a combattere, ed è un fischietto a regolare la loro avanzata, lo stesso fischietto che lanciava Frank e Archy nelle loro gare di velocità. Il gioco si è trasformato in guerra, la scommessa in ultimatum, la commedia in tragedia.

Un film sull'ineluttabilità della sorte, Gli anni spezzati, sulla perdita di innocenza di una nazione - l'Australia - che nel 1915 iniziava ad affacciarsi sul palcoscenico mondiale, sebbene sprovvista di una forte e precisa identità storica e politica, e parallelamente, di una generazione, irrimediabilmente spezzata nel suo formarsi.