G.I. Joe: La vendetta, parla Ray Stevenson alias Firefly

In occasione del'uscita in home video del secondo capitolo della saga action, prevista per il 21 agosto in blu-ray e DVD, abbiamo intervistato l'attore irlandese, che ci ha parlato del suo ruolo nel film, quello del cattivissimo artista del caos e delle esplosioni, della sua carriera e del suo affetto per il nostro paese.

Arriva in Blu Ray e in DVD il prossimo 21 di Agosto G.I. Joe: La vendetta, ispirato ai giocattoli inventati nel 1964 dalla Hasbro, per i quali è stato coniato il termine action figure, dai quali sono nate successivamente albi a fumetto e serie animate. Questo secondo pirotecnico episodio, diretto dall'emergente Jon Chu, anche grazie all'ausilio del 3D al cinema è andato oltre i 370 milioni di dollari di incasso in tutto il mondo, superando il precedente capitolo diretto da Stephen Sommers: ma soprattutto ha riconquistato il cuore della moltitudine dei fans, grazie ad un maggiore rispetto della mitologia originale del mondo G.I. Joe e all'introduzione di nuovi personaggi tra i più amati della franchise. Tra questi, un nuovo protagonista, Roadblock, interpretato da Dwayne Johnson, che si consacra come new action hero, e soprattutto un nuovo esplosivo antagonista assolutamente all'altezza, ovvero Firefly, uno dei più cattivi e tosti dell'intero universo G.I. Joe. Eccentrico pazzo, perennemente impegnato nel creare il caos, Firefly è un personaggio superbo, e per interpretarlo i produttori avevano bisogno di un attore oltre che molto fisico, anche dotato di profondità e fascino sinistro: ad impersonarlo abbiamo Ray Stevenson, poliedrico attore britannico, nato nell'Irlanda del Nord e cresciuto in Inghilterra dove ha studiato recitazione alla scuola teatrale Bristol Old Vic. Lo abbiamo raggiunto al telefono per un'intervista esclusiva dove ci ha parlato del suo apporto al personaggio di Firefly ma non solo. Non appena lo salutiamo ci risponde in italiano.

Ma tu parli italiano, Ray?
Ray Stevenson: Poco, non benissimo, solo qualche parola in effetti...

Ray Stevenson in Rome
Ray Stevenson in Rome
A proposito di Italia allora, il 2005 è stato l'anno della tua consacrazione con il ruolo da protagonista nella serie TV Roma dove interpretavi Tito Pullo: è inevitabile, visto tra l'altro che ti stiamo chiamando proprio da Roma, cominciare chiedendoti qual è il tuo rapporto con l'Italia, se ti piace il nostro paese e in particolare se sei legato in qualche modo alla città di Roma, se ti senti magari un po' "romano" dopo tutte quelle puntate ambientate all'ombra del Colosseo.
Assolutamente! Ho un rapporto speciale con l'Italia, un paese che adoro, e con Roma in particolare. I miei figli portano nomi italiani (Sebastiano Derek e Leonardo George, avuti dalla compagna l'antropologa Elisabetta Caraccia ndr), e uno è nato proprio a Roma, al Portico d'Ottavia, dove all'epoca avevo affittato un appartamento. Decisamente sono legato a Roma e all'Italia, diciamo che non mi sento affatto un turista.
Veniamo a G.I. Joe: la vendetta, di cui il Blu Ray esce il 21 Agosto. Questo secondo episodio è decisamente molto più rispettoso della mitologia originale del mondo G.I. Joe, e introduce nuovi personaggi molto amati dai fan, come il protagonista Roadblock, interpretato da Dwayne Johnson, e la sua nemesi Firefly, interpretato da te e che è diventato subito uno dei nuovi favoriti del pubblico. Come hai lavorato sul personaggio? Voglio dire, non è mai facile creare un personaggio rispettandone una mitologia così profonda che va dagli action figures, ai fumetti e alle serie animate. Quanto c'è di tuo nella creazione di Firefly?
Si è vero, sicuramente un film del genere deve essere rispettoso della mitologia originale da cui nasce e soprattutto riguardo ai personaggi, dell'idea che milioni di persone che hanno giocato con i vari action figures o sono cresciuti con i fumetti o i cartoni animati, hanno nella loro testa. Ma alla fine quello che nasce è pur sempre un film, fatto da tante persone che mettono a loro volta la loro filosofia all'interno di quella che io definisco un'avventura di per sé. C'è un regista con una sua visione, un sceneggiatore con una storia, e il personaggio che crei è parte di tutto questo, della visione e della piega che prende del film: si investe nello script e i personaggi vanno di pari passo. Ho cercato di costruire il personaggio nel rispetto della mitologia originale, ma mettendoci anche del mio dando molti input, sulla sua spavalderia, il suo gergo, ero interessato agli aspetti e ai dettagli anche minimi, dalla giacca Cobra che indossa, fino alle cicatrici sul volto.

Sappiamo che per i filmmaker non è stato un compito facile trovare e scegliere un attore che potesse rappresentare una reale e credibile minaccia per il personaggio di Roadblock, qualcuno che potesse realmente dare la sensazione di poter battere Dwayne Johnson, il che non è semplice...
Direi di no... Quando ci siamo trovati uno di fronte all'altro ho realizzato che il suo braccio è grande come una delle mie gambe! (ride, ndr)

Appunto! E comunque siete due ragazzoni belli grossi, e durante le scene di lotta anche grazie al 3D, sembra di sentire tremare le pareti ogni volte che vi colpite... e in alcune scene sembri davvero essere sul punto di poter prendere a calci The Rock! Une bella sensazione no?
Beh sì, non è stato male! Era molto importante per la storia che in alcuni momenti si avvertisse che Firefly avesse in effetti qualche possibilità di vittoria, serviva a rendere il tutto più realistico. Dwayne Johnson comunque, al di là della sua potenza fisica, è veramente un artista incredibile e una persona meravigliosa, è stato davvero un piacere lavorare con lui e la sua presenza è fondamentale per questo film.

Oltre a G.I. Joe, nei tuo trascorsi abbiamo The Punisher, Thor, diversi altri personaggi insomma tratti dal mondo dei fumetti, dei cartoni o degli action figures. E' solo una coincidenza?
Non direi, nel senso che questi sono in un certo senso gli eroi del mondo moderno ed è normale per un attore avere prima o poi l'opportunità di interpretarne qualcuno. Voglio dire, per gli attori degli anni 50 e 60 i film di avventura che si facevano erano per esempio i western e prima o dopo era facile che capitasse di interpretare un cowboy o un bandito. Con il passare degli anni l'industria cinematografica si è evoluta insieme alla tecnologia, ed è stato possibile pensare di realizzare film di avventura e azione portando sullo schermo gli eroi dei fumetti, quindi le opportunità di interpretarne qualcuno si sono moltiplicate visto che questi sono numerosissimi.

E c'è una serie o un fumetto di cui eri fan o un eroe dell'universo contemporaneo che vorresti interpretare?
Vorrei tornare a interpretare The Punisher, è un personaggio che mi piace molto, fatto di luci e ombre. E poi mi sarebbe piaciuto essere Jack Reacher, ma ci ha pensato prima Tom Cruise...

Scorrendo la tua carriera si nota che hai interpretato sia eroi o antieroi controversi, ma diciamo comunque dalla parte dei buoni, come in King Arthur (Dagonet), I tre moschettieri in 3D (Porthos), Volstagg, cioè uno dei guerrieri Asgardiani di Thor, e appunto Frank Castle di The Punisher. Ma anche dei cattivi come il Firefly di G.I. Joe, oppure pensiamo anche a Codice Genesi o al boss Isaak Sirko nella serie TV Dexter. Quale ruolo preferisci interpretare, il buono o il cattivo?
Diciamo che in generale mi piace cambiare, non amo rifare sempre gli stessi ruoli e come attore essere poliedrico ed interpretare qualsiasi tipo di personaggio. In realtà secondo me non c'è una vera e propria differenza in tutti questi personaggi, o per lo meno non così netta, bianco o nero, buono o cattivo, io non la vedo così. Voglio dire, nessuno decide di alzarsi la mattina e diventare un eroe o un cattivo; credo che siano due facce della stessa medaglia, in ogni personaggio ci sono molte sfaccettature, luce e ombre che mi piace esplorare.

Facciamo finta allora che il Dr. Emmet Brown di Ritorno al futuro ti dice che devi tornare indietro nel tempo sulla sua DeLorean per interpretare un film del passato, magari un action... Di quale film vorresti essere stato il protagonista, come eroe o come villain? Attento, ti diciamo cosa ci aveva risposto Dwayne Johnson alla stessa domanda.... Indiana Jones!
Ohhh (ride)... sì, me lo posso immaginare! Non saprei ce ne sono tanti, direi qualcosa di più classico, penso per esempio che vorrei avere avuto il ruolo di Lee Marvin in Point Blank del 1967, un vero cult movie.

Gusti raffinati dunque, per questo versatile attore classe '64, radici celtiche con un po' di Italia nel cuore. La voce dell'assistente della Paramount ci ricorda che il tempo per la chiacchierata è terminato, così ringraziamo e ci congediamo da Ray, che ci ricorda di salutargli con affetto il Portico d'Ottavia quando passiamo di là, dove "si mangiano i carciofi fritti e alla romana che sono ancora i più buoni del mondo".