Recensione We Want Sex (2010)

Nigel Cole firma un film piacevole nella confezione ed interessante nei contenuti, che ha il suo elemento di maggiore potenza nel talento della deliziosa Sally Hawkins.

Fuori tutte!

  1. Sulle rive del Tamigi sorge lo stabilimento industriale più grande d'Europa, quello della Ford di Dagenham, che impiega 55.000 operai uomini, e 187 donne, impiegate nell'assemblamento dei rivestimenti dei sedili delle vetture, e recenti vittime di un ingiusto declassamento che le pone a un livello subordinato riespetto a colleghi uomini che hanno mansioni molto meno specializzate. Questa è la scintilla che innesca un a situazione potenzialmente esplosiva: spronate dalla timida ma risoluta Rita O'Grady, le operaie avviano un'azione senza precedenti, uno sciopero a oltranza che, grazie all'incoraggiamento di un coraggioso sindacalista, si trasforma in una pionieristica protesta per ottenere la parità
    La battagliera Rita - interpretata dall'adorabile e bravissima Sally Hawkins - guida le fila di un'azione che, generata dalla volontà unanime delle ragazze di Dagenham, le portà inaspettatamente lontano: una storia vera, quella narrata nel film di Nigel Cole, che paradossalmente in Inghilterra nessuno conosce. Ma a rendere la terra d'Albione uno dei paesi democraticamente avanzati sono state persone come queste, animate da un principio e sostenute dalla solidarietà reciproca.

    E' con levità e brio che Nigel Cole, già delicato narratore di vicende al femminile in Calendar Girls e L'erba di Grace, dà vita ai ricordi delle scioperanti di Dagenham, ispiratrici e anima autentica della pellicola. Più che lo spirito degli Swinging Sixties, il cui glamour ha catturato tanti cineasti, a Cole e allo sceneggiatore William Ivory interessa ricreare lo spirito di queste donne, naturalmente unite, capaci di fare per tanti anni buon viso a cattivo gioco lavorando in condizioni proibitive nello stabilimento della Ford, e dotate di un distintivo working class humour.

L'entusiasmo e la forza d'animo delle protagoniste è effettivamente contagioso, e assieme alla bravura degli interpreti - accanto alla Hawkins, anche un simpatico Bob Hoskins, uno spigoloso Richard Schiff e una solare Miranda Richardson (che interpreta il ministro laburista Barbara Castle) - contribuisce ad abbassare le difese dello spettatore, a fronte di una sceneggiatura forse un po' prevedibile e semplicistica nello sviluppo, e a intrattenere con efficacia, seppure in maniera epidermica.

La leggerezza con cui si affrontano argomenti importanti e si sfiorano problematiche drammatiche è comprensibile se si inquadra il film per quello che è, una commedia indirizzata a un pubblico vasto e poco selettivo. Peccato che, pur appassionando alle gesta delle protagoniste e celebrando l'impresa riuscita 42 anni fa a un gruppo di tenaci donne inglesi, il film faccia poco per risollevare il dibattito su questioni ancora estremamente attuali.

Movieplayer.it

3.0/5