Fulci for Fake, intervista a Nicola Nocella: "Lucio Fulci viveva per stare sul set”

Nicola Nocella, interprete del documentario atipico Fulci for Fake, dedicato al regista Lucio Fulci, ci racconta cosa ha provato a trasformarsi nel maestro dei B movie amato dai cinefili di ogni parte del mondo.

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Fulci For Fake: un'immagine del film

Interpretare Lucio Fulci è responsabilità non da poco. Nicola Nocella ha provato un brivido quando gli è stato chiesto di calarsi nei panni del maestro del cinema di genere in Fulci for Fake, film documentario sulla sua vita, e non solo perché ha paura degli horror. "La fama di Lucio Fulci è immensa, so cosa rappresenta per il mondo" ci racconta Nocella. "Per l'edizione home video americana di Fulci For Fake (quella italiana sarà disponibile dal 24 settembre grazie a Midnight Factory) mi hanno scritto fan di ogni parte del mondo, Cile, Germania, Corea, collezionisti, cinefili che conoscono la sua opera in ogni singolo dettaglio. Esiste un vero e proprio culto e ci aspettavano col fucile spianato".

Per celebrare l'opera di Lucio Fulci in un sentito film omaggio, Nicola Nocella è stato contattato dal regista Simone Scafidi che gli ha proposto il ruolo di un attore che indaga sulla vita di Fulci per interpretarlo in un film: "Simone è un genio, mi ha inviato una sceneggiatura fantastica, ma il problema è che ho il terrore degli horror. Lui mi ha chiesto di guardare almeno Un gatto nel cervello e E tu vivrai nel terrore - L'aldilà. All'epoca risiedevo in hotel, proprio come il protagonista. Ci ho messo un mese a guardare il film, cinque minuti alla volta".

Essere Lucio Fulci: una metamorfosi tra partecipazione e distacco

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Fulci For Fake: un'immagine del film

Fulci for Fake si apre con alcune immagini di repertorio, dopodiché assistiamo a una lunga sequenza sui titoli di testa in cui il Lucio Fulci fake si toglie gli strati di trucco tornando a essere l'attore Nicola. "Per me è la scena più bella" esclama Nicola Nocella. "Per interpretare Fulci ho usato 14 protesi, ci volevano più di tre ore di trucco. Sentivo la responsabilità, ci ho messo cinque giorni ad accettare. Avevo paura del giudizio delle figlie di Fulci, soprattutto di Antonella, ma sia lei che Camilla sono state felici della scelta. Mi hanno fatto perfino leggere un messaggio di Eli Roth. Quanto a Simone, mi ha reso partecipe del processo creativo, mi ha coinvolto, sul set mi sentivo una sua emanazione e avrei fatto qualsiasi cosa".

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Fulci for Fake: Nicola Nocella al trucco

Interpretare un personaggio reale, tra l'altro così amato, ha richiesto, però, un certo distacco. Come spiega Nicola Nocella, "il lavoro pazzesco del truccatore ci ha permesso di scindere l'attore Nicola dal Fulci della finzione. Anche il lavoro sulla voce è stato essenziale, cambia nel corso del film, andando avanti si riscalda. Fulci for Fake mi ha regalato tante soddisfazioni, mi ha permesso di andare a Venezia, ricordo la presentazione con gli zombie. Credo che sarà uno dei dieci film che porterò con me". Interpretare Lucio Fulci ha, inoltre, permesso a Nocella di scoprire alcune affinità col grande regista di cui però non vuole parlare perché ne è spaventato: "A fine visione, Antonella Fulci ha sorriso e ha detto che ho interpretato suo padre 'come andava fatto'. L'essere considerato un autore di serie B per lui era frustrante, viveva per stare sul set, qualità che oggi trovo sempre più raramente nei registi. La vedo in Pupi Avati, che a 82 ha un'energia pazzesca, è sempre il primo ad arrivare e l'ultimo ad andare via".

Il segreto per un buon horror? Saper scavare nell'animo umano

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Fulci For Fake: un'immagine d'archivio

Fulci for Fake è un excursus sull'opera di un regista troppo sottovalutato dalla critica, ma amato dal pubblico cinefilo. Il film è anche il ritratto intimo di un uomo dal carattere difficile, complicato, dall'estro geniale in cui Scafidi fa luce sui drammi e sulle vicende personali che ne hanno influenzato l'ispirazione macabra. Alla domanda se questa esperienza abbia convinto Nicola Nocella a riconsiderare la sua posizione sugli horror, lui risponde: "Se mi chiamassero a interpretare un horror sarebbe bellissimo perché vorrebbe dire che in Italia si torna a fare cinema di genere con attori che hanno un background diverso, una certa credibilità. Vorrebbe dire che abbiamo fatto dei passi avanti. Per fare l'horror devi saper scavare nell'animo umano, non è affatto facile. Però devo avvertire il regista che purtroppo il suo film, dopo averlo girato, non lo guarderò mai. Ho troppa paura".

Fulci for Fake: la video intervista al regista Simone Scafidi