Fringe - Stagione 2, episodio 6: Earthling

Fringe torna in onda dopo tre settimane di pausa con un evidente calo di ascolti ed incertezze sul proprio futuro.

Mancava dallo scorso 15 Ottobre un nuovo episodio di Fringe, ma i risultati negli ascolti di Earthling, meno di 5 milioni di spettatori contro i 7.5 del precedente Dream Logic, fanno pensare che i suoi spettatori quasi non si siano accorti della lunga pausa. La causa principale è il giorno di programmazione, diverso dallo scorso anno e denso di concorrenza agguerrita, ma anche di una struttura narrativa estremamente episodica che sembra non funzionare più come prima: se la prima stagione era ben equilibrata tra episodi standalone ed altri maggiormente integrati nella continuity della stagione, fin qui il secondo anno di Fringe non riesce a ritrovare il giusto equilibrio o forse a rendersi conto che quello che funzionava in una serie al suo esordio, non è più adeguato ad una che deve affermarsi.
Sarebbe quindi necessaria una maggior attenzione alla mitologia della serie ed un approfondimento di tutto il discorso degli universi paralleli e dello scontro tra il nostro mondo e quello in cui si trova William Bell, introdotto e poi messo in stand-by troppo rapidamente. Così come sarebbe positivo avere casi di più ampio respiro, non necessariamente esauriti nel corso di un unico episodio, ma da portare avanti per brevi archi narrativi che possano permettere agli autori di approfondire i discorsi introdotti di puntata in puntata, senza la necessità di esaurirli nell'arco dei soli 42 minuti di durata.

E' questo il caso di Earthling, per esempio, che così come ci viene raccontato non aggiunge nulla a quanto già visto diversi anni fa in puntate simili di X-Files, nonostante la regia sicura di Jon Cassar, veterano di 24 con quasi 60 episodi alle spalle, e di Nikita, ed in generale con tanta esperienza televisiva alle spalle. Buone alcune sue trovate visive, con messa in scena d'atmosfera e solida, ma storia buttata via con poco spessore nello script di J.H. Wyman e Jeff Vlaming, che, nella scelta di rivolgere la propria attenzione a Broyles, finiscono anche per tenere troppo in disparte gli altri protagonisti, le cui interazioni da sempre rappresentano il vero punto di forza dell'intero show.
E' apprezzabile però il tentativo di dar spazio al personaggio di Lance Reddick, permettendo all'attore di donare ulteriori sfumature all'agente che comanda la squadra, affrontando un caso che aveva lasciato un segno nel suo passato. Ed è infatti proprio lui ad essere protagonista della scena più bella dell'episodio, che ci mostra per la prima volta un lato umano di Broyles, coinvolto nel gioco di un bambino mentre impegnato a studiare i suoi appunti al ristorante. Nel vederlo giocare con il ragazzino che inizia a scimmiottare i suoi movimenti, non possiamo non riflettere su come gli autori riescano sempre a trovare lo spunto giusto per elevare il livello dello show anche in episodi minori e meno riusciti come questo ed è un peccato che questi momenti non riescano a coinvolgere in un insieme più compatto ed elevato, che a momenti sembra perfettamente nelle loro corde, pur non riuscendo mai a trovare la conferma definitiva.
Efficaci anche gli effetti visivi, su tutti quello dei colpi polverizzati dall'entità su cui la squadra è impegnata ad indagare in Earthling, un'ombra in grado di tramutare in cenere i corpi delle sue vittime attraverso una intensa scarica di energia, assorbendo le radiazioni del corpo umano.
Al termine della visione resta però un senso di generale insoddisfazione su cui gli autori dovrebbero indagare per accrescere il coinvolgimento del pubblico in futuro. Intanto nei prossimi due episodi torneremo ad incontrare la Massive Dynamics (in Of Human Action) e soprattutto l'Osservatore (in August) e speriamo che siano le cartucce che la produzione ha deciso di sparare nel mese degli sweeps per ottenere il massimo di attenzione possibile, senza ripetere il passo falso di questo sesto episodio.

Movieplayer.it

2.0/5