Fringe - Stagione 1, episodio 3: The Ghost Network

Un nuovo caso al limite della scienza per Walter e Peter Bishop e per l'agente Dunham, in una serie ancora alla ricerca di una propria identità ben definita.

Cattedrale di Sant'Anna. Un uomo cammina lungo la navata principale e si reca presso il confessionale per liberarsi dei suoi peccati. C'è qualcosa che lo turba, immagini che lo tormentano: può essere Dio che comunica con lui? O forse il diavolo? Lui cerca di essere un brav'uomo, eppure...
Le immagini delle sue visioni entrano in scena, si alternano a quelle della confessione, mentre la musica di Michael Giacchino enfatizza la tensione: un autobus, un uomo sale a bordo e durante la corsa estrae una maschera antigas dalla borsa, poi un dispositivo che apre e lascia scivolare sul pavimento. Il fumo che ne esce riempie il veicolo e l'attentatore approfitta della confusione per impossessarsi dello zaino di una donna prima di abbandonare il mezzo.
Il prete è sconvolto, non capisce cosa preoccupi il fedele che in preda alla frustrazione abbandonda la chiesa, lasciandosi alle spalle un foglio accartocciato, sul quale è disegnata una scena da incubo: volti che urlano in preda al terrore, le stesse espressioni pietrificate davanti alle quali si trova il poliziotto che rinviene l'autobus fermo nel mezzo della strada sotto una galleria.

Per saperne di più dell'uomo e delle sue visioni, però, dobbiamo aspettare. Dopo i titoli di testa ci ritroviamo al cimitero per il funerale dell'agente Scott, l'ex collega di Olivia Dunham il cui tradimento abbiamo scoperto nel pilot della serie, qui celebrato come un eroe. Il disagio di Olivia è palpabile, accresciuto dagli strani sguardi rivolti a lei dalla madre dell'uomo, e la donna si sta sfogando con il collega Charlie Francis quando i due vengono raggiunti dal solito Broyles: c'è un caso che aspetta.
E il caso è appunto quello dell'autobus della visione, i cui passeggeri sono imprigionati, ed ovviamente morti, in una sostanza solida che ha riempito il veicolo, un po' come le zanzare imprigionate nell'ambra da cui gli scienziati di Jurassic Park estraggono il sangue da cui ricavare il DNA dei dinosauri. Non una bella morte, sicuramente.
A Walter, anche lui convocato sulla scena con Peter per portare avanti le indagini, serve un campione della sostanza da analizzare nel suo laboratorio e non passa molto tempo prima che lo scienziato sia in grado di riprodurla: si tratta di un gas a base di silicio che a contatto con l'azoto presente nell'atmosfera si solidifica, causando l'effetto riscontrato sull'autobus. Qualcuno indovina qual è la sola azienda che produce tre delle sostanze presenti nel composto? Ovvio che si tratti della Massive Dynamic, altro protagonista della serie al pari di Olivia e dei due Bishop, ed è ovvio che Olivia dovrà far visita nuovamente a Nina Sharp e dimostrare alla donna i suoi sospetti sull'attività dell'azienda, considerando che l'ha ritrovata implicata in tutti i casi su cui ha lavorato fino a quel momento. Ma ogni cosa può essere vista da diversi punti di vista e la Sharp spiega che l'attività della Massive Dynamic è talmente massive in campo scientifico da essere naturalmente coinvolta in tutte le attività più all'avanguardia e che, piuttosto, potrebbe trovare sospetto che i tre casi su cui Olivia ha indagato siano capitati proprio sotto il naso dell'agente, tanto da far pensare ad un suo coinvolgimento tra i responsabili.
Nel frattempo c'è bisogno di indagare sui corpi tirati fuori dall'autobus e nel farlo viene rinvenuta la videocamera di un passeggero che permette loro di dare uno sguardo agli ultimi momenti prima dell'attentato. E' Olivia a notare un particolare interessante: una delle donne presenti sul mezzo ha con sè uno zaino che non fa parte degli oggetti presenti sulla scena del crimine. E' stato portato via dagli attentatori? Qual è il motivo?
E' sicuramente una pista da seguire ed ulteriori indagini sulla donna rivelano che si trattava di un'agente della DEA, al lavoro, secondo il suo ex partner, su un caso di traffico di droga in Nicaragua; ma nelle ultime comunicazioni con la donna, lei era apparsa molto spaventata e dato l'accaduto diremmo che ne aveva tutti i motivi.
Un collegamento, quello tra traffico di droga ed il tipo di attentato su cui stanno indagando, un po' forzato, ma purtroppo non ci sono altre piste da seguire per il gruppo, almeno fino a quando Charlie non si mette in contatto con Olivia per metterla al corrente di un'alternativa: il prete che abbiamo conosciuto ad inizio episodio ha contattato la polizia perchè turbato dalle dichiarazioni di uno dei suoi fedeli, che ha anche disegnato la scena dell'autobus. Ma non basta: un sopralluogo a casa del ragazzo, che nel frattempo abbiamo visto in preda ad un'altra visione mentre si trovava in ufficio, ci fa capire che la situazione è molto più complessa e che il ragazzo ha dipinto o ricostruito in altro modo molti eventi tragici degli ultimi nove mesi, compreso l'incidente dell'aereo del pilot della serie ed altri casi che fanno parte del disegno a cui aveva accennato l'agente Broyles non più tardi dello scorso episodio.
La discussione su come sia possibile per l'uomo essere a conoscenza di questi eventi prima che avvengano portano Walter Bishop a dare la più semplice delle spiegazioni: Roy, questo il nome del ragazzo, è psichico, cioè è in grado di percepire i pensieri degli attentatori come immagini e questo a causa del mezzo che questi usano per comunicare che Walter chiama Ghost Network. Si tratta di un sistema di comunicazione mentale su cui lui stesso aveva lavorato in passato con William Bell, il fondatore della Massive Dynamic, e spulciando tra gli appunti dell'epoca viene fuori che Roy è proprio uno dei soggetti usati come cavie.
E' evidente che qualcuno ha proseguito i suoi studi ed ha migliorato il network per poterlo usare a grandi livelli, ma per poter intervenire su questo qualcuno e fermare i piani successivi c'è bisogno di intervenire sul cervello di Roy per permettergli di captare le discussioni tra questi personaggi e non solo immagini incoerenti come gli è accaduto fino ad ora. Ma per farlo Walter ha bisogno di un dispositivo nascosto in una parete della loro vecchia casa a Cambridge, dove Peter ed Olivia si recano per prelevarlo.

L'operazione funziona e Roy inizia a pronunciare frammenti di frasi in latino usate da questi uomini per comunicare tra loro e per fortuna l'agente Farnsworth che lavora al laboratorio con Walter è laureata in lingue e ne sa abbastanza per capire che si sa parlando di uno scambio in una stazione e di un dispositivo che la donna aveva l'oggetto su di sè tutto il tempo. Il tempo di fare due più due ed Olivia ricorda che il collega dell'agente DEA morta nell'incidente aveva richiesto un momento da solo con lei e capisce che aveva un secondo fine che non era solo quello di dare l'estremo saluto alla collega. Infatti esaminando il corpo scopre un taglio nella mano da cui è evidentemente stato estratto qualcosa.
Per fortuna l'altra parte di comunicazione percepita da Roy li conduce nel luogo giusto dello scambio, troppo tardi per impedire lo scambio della valigetta, ma in tempo per inseguire l'uomo che l'ha ricevuta e recuperarla.
Al suo interno un piccolo disco metallico che Olivia consegna a Broyles e che a sua volta lo passa a Nina Sharp nel finale dell'episodio.

Quali sono veramente i rapporti tra Broyles e la Massive Dynamic? Il colloquio tra i due ci fa capire che la Sharp vorrebbe condividere altre informazioni con l'agente Dunham, ma che Broyles non la ritiene ancora pronta. E' chiaro che conosciamo solo parte della storia che si cela dietro le indagini di Fringe, il reclutamento di Olivia, gli studi fatti da Walter Bishop in passato ed il personaggio di Peter, al quale viene aggiunto un ulteriore livello di mistero, perchè scopriamo che viene seguito da qualcuno che lo tiene sotto controllo. Però una prima risposta ci è già stata concessa: la sequenza finale ci rivela che uno dei tre uomini visti nella rapida scena che chiudeva The Same Old Story è l'agente John Scott, collegato ad una macchina che sta apparentemente downloadando informazioni da lui.
Per ora cogliamo i germogli di una storia molto complessa, ma i riferimento sono troppo vaghi ed ancora slegati tra loro per poter dare forma all'immagine complessiva e la sensazione attuale è di una serie che ancora non ha trovato una sua identità ben definita ed un equilibrio tra elementi puramente investigativi e complessità complottistica.
La speranza è che Fringe possa crescere senza che le pressioni esterne, del pubblico e quindi del network, influenzino l'andamento dei prossimi episodi.