Fringe - Stagione 1, episodio 15: Inner Child

Dopo una lunga pausa, Fringe torna in onda con buoni risultati di pubblico ed un altro episodio ben scritto.

Due mesi di assenza dal piccolo schermo, ma gli ascolti di Fringe restano invariati, sintomo di una fedeltà da parte del proprio pubblico che si sta consolidando nonostante la messa in onda non regolarissima. L'ultimo episodio prima della pausa, datato inizio febbraio, era quell'Ability che aveva dato molto agli spettatori in termini di mitologia della serie, rivelando una presunta particolarità di Olivia Dunham su cui entro fine stagione riceveremo altri dettagli; Inner Child (in italiano Empatia), invece, resta piuttosto legato dai temi di base della serie e dal cosiddetto pattern... almeno apparentemente.
L'episodio, scritto da Julia Cho e Brad Kane, entrambi con soli due episodi all'attivo prima di questo, prende le mosse in un edificio sul punto di essere demolito. Mentre gli operai stanno abbandonando l'edificio per dare il via all'esplosione, uno di loro si ferma per una strana sensazione e, tornato indietro, si accorge di sentire del vuoto sotto il pavimento dove non dovrebbero esserci altro che le fondamenta del palazzo e scopre un tunnel sotterraneo chiuso da decenni. La cosa più strana è che nella galleria abbandonata, che contiene anche delle strutture simili a celle, chiuse da sbarre, viene trovato un bambino che, a giudicare dal suo aspetto e dalle successive analisi, non ha mai lasciato quel luogo, sopravvivendo da solo e nutrendosi di topi ed insetti.

Il bambino potrebbe anche essere più grande d'età di quello che sembra, considerando da quanto tempo quella galleria era sigillata, ed ovviamente non è in grado di parlare ed ha bisogno di tempo e gradualità per abituarsi alla diversa concentrazione di ossigeno dell'ospedale rispetto al luogo in cui è vissuto, ma fisicamente è sano, nonostante l'aspetto estremamente pallido e l'assenza di capelli. Questo, unito alla capacità di provare forte empatia per tutto ciò che accade nel mondo ed alla evidente attitudine ad osservare tutto quello che lo circonda, ci fa subito pensare ad un personaggio ricorrente della serie, ma a questo ci arriveremo.

Ma i problemi, si sa, non vengono mai da soli ed Olivia viene avvertita da Charlie del riattivarsi di un loro vecchio caso, quello del serial killer noto come l'Artista per il modo in cui mette in scena le sue vittime e le espone al pubblico notificando il luogo dell'evento alla polizia via fax.
Quelle che sembrano due storyline separate, però, si intrecciano grazie alla capacità empatica del bambino, che, dal suo letto di ospedale, sviluppa un legame tanto forte con Olivia da comunicarle indizi sul caso dell'Artista tramite appunti tracciati con grafia incentra e capovolta su carta. I primi indizi, un nome e successivamente un indirizzo, sono ovviamente compresi quando è troppo tardi per trarre in salvo le vittime, ma alla lunga il bambino riesce a condurre la polizia sulla strada giusta e permette all'agente Dunham di completare l'arresto dopo una lotta accesa con l'assassino.
Durante le indagini, però, la CIA, prima presentandosi come servizi sociali e poi apertamente, dimostra il proprio interesse per il ragazzino, ed ordina a Broyles di consegnarlo loro immediatamente; inoltre da una telefonata dello stesso agente CIA che segue il caso (interpretato da Erik Palladino, il dottor Malucci di E.R. - Medici in prima linea), capiamo che non è la prima volta che si trovano al cospetto di una situazione di questo tipo e che forse altri bambini simili sono già in loro possesso.

L'agente ed Olivia non ci stanno e riescono ad ottenere almeno che completi la collaborazione con il loro caso, ma non possono far altro che acconsentire a lasciarlo andare alla fine delle indagini. Ma a Broyles non piace ricevere ordini, seppur da enti a lui superiori, e trova un modo per aggirare l'ostacolo ed affidare il bambino ad una famiglia prima che l'agente della CIA si presenti nuovamente per prelevarlo.
Ed è proprio dall'auto, sulla strada che porta alla sua nuova casa, che il bambino vede un volto a noi ben noto: quello dell'Osservatore fermo con il suo solito atteggiamento a bordo strada. I due si guardano ed abbiamo la conferma di quello che abbiamo sospettato fin dall'inizio, ovvero che anche il bambino sia un Osservatore o comunque legato a queste figure, e questo ci rende ancora più curiosi di saperne di più su queste entità che infestano il mondo di Fringe.

Inner Child conferma anche l'aspetto comico di Walter Bishop, che si esibisce in una danza per allieviare lo spirito del bambino prima di sottoporlo ad uno dei suoi soliti esperimenti bizzarri nel tentativo di leggere i suoi pensieri e farsi indirizzare verso il serial killer, e ci dà la possibilità di apprezzare un lato più materno di Olivia, che, sia con il cucciolo di Osservatore che con la nipote Ella, mette in evidenza una dolcezza ed un'umanità che la storia della serie fin qui non le aveva permesso di far venire allo scoperto. Ci chiediamo però se la sorella di Olivia e la piccola Ella potranno avere un ruolo più attivo nel prosieguo della stagione o se la loro funzione rimarrà quella di dare un accenno di vita privata all'agente Dunham, così come ci dispiace vedere Astrid ancora una volta ai margini della vicenda. Stando alle dichiarazioni degli autori, tutto quello che vediamo nella serie è utile all'economia della storia, quindi anche per lei ci aspettiamo un ruolo da protagonista in futuro, magari già dal prossimo episodio, intitolato Unleashed.

Movieplayer.it

4.0/5