Fringe - St. 3, episodi 19 e 20: Lysergic Acid Dieth e 6:02 AM EST

Si avvia alla conclusione la terza stagione della serie co-creata da J.J. Abrams, trovando spazio per un episodio originale con intermezzi animati e lanciandosi nella trilogia di episodi che chiuderanno la storyline di quest'anno.

A ripensare alle serie che in passato sono state vittima della dura mannaia Fox, sembra ancora più strano che Fringe sia stata rinnovata per la quarta stagione. Dipenderà forse dalle aspettative che in altri casi erano state più alte, o forse dalla relativa stabilità che la serie di Abrams & Co. ha mantenuto nel passaggio al venerdì, o ancora dal riscontro positivo ricevuto nell'ultimo anno da parte della critica americana e non. Fatto sta che avremo un quarto anno di Fringe e dati gli ultimi sviluppi non possiamo che esserne lieti, perchè, sorvolando su alcune scelte meno riuscite, lo show condotto da Jeff Pinkner e J.H. Wyman dimostra di avere tanto da dire e saperlo fare senza timore di osare scelte azzardate.
Se verso il finale della stagione 2 Cuore di vetro aveva portato il musical nel mondo dei Bishop, quest'anno è stata l'animazione a contraddistinguere un episodio della serie.

Con l'ausilio degli Zoic Studios, Lysergic Acid Diethylamide è stato arricchito con delle sequenze animate per mettere in scena la porzione di storia ambientata nei sogni di Olivia. I Bishop e Bell, infatti, sono costretti a tornare nella mente dell'agente, come già fatto all'inizio della prima stagione, per portare allo scoperto la coscienza della Dunham, sottomessa a quella ospite di Bell ed incapace di tornare in superficie.

Si tratta di un episodio coraggioso per concezione e sviluppo, ricco di momenti folli (come non ricordare un impagabile Lance Reddick capace di lasciarsi andare e di mettere in scena con simpatia un Broyles sotto l'influenza dell'LSD) e caratterizzato dal ritorno sulle scene, seppur (per ora) solo come doppiatore, di Leonard Nimoy. Se diciamo "per ora" è perchè l'attore non si è tirato indietro in vista di un futuro nuovo impiego.

Un coraggio che potrebbe sembrare quasi incoscienza se si considera un ascolto inferiore alla media, fermatosi a soli 3,6 milioni, che ha influenzato anche il successivo ed atteso 6:02 AM EST, che ha totalizzato soli 3,5 milioni di spettatori, la cifra più bassa della stagione.
E' un episodio di ottimo livello, che rappresenta il primo dei tre passi che compongono il finale di stagione e l'imminente scontro tra i due mondi. E' l'episodio che nell'economia del lungo finale ne definisce i ruoli, posiziona le pedine e prepara il contesto in cui si verificherà lo scontro. Il tutto prende le mosse alle 6:02 del mattina, come suggerisce il titolo, orario in cui le conseguenze delle azioni di Walternate iniziano a verificarsi nel nostro mondo. Lo scienziato riesce infatti ad attivare il dispositivo che prevederebbe la presenza di Peter per funzionare, ma ha un valido surrogato per sostituire il figlio rapito molti anni prima: il sangue del figlio di Bolivia, che ne condivide parte del codice genetico.

6:02 AM EST è ovviamente un episodio carico di tensione ed epica drammaticità, ma è capace di ritagliarsi gli spazi necessari a definire i personaggi e le loro sensazioni, enfatizzate dalle brillanti prove di tutto il cast. Come sempre insuperabile John Noble nel mettere in scena i contrasti interiori di Walter Bishop e la fredda pragmaticità della sua controparte del secondo universo. Un cast in cui va segnalato il ritorno di Sam Weiss, di cui presumibilmente riusciremo a sapere di più prima del finale.
Ci si continua a spostare da un universo all'altro, ma a differenza della prima metà di stagione, l'alternanza si verifica all'interno del singolo episodio, portandoci passo dopo passo verso il climax che ci lascia con un Peter privo di conoscenza, Walter in crisi e Bolivia imprigionata.
Lo scontro è ormai imminente e la stagione 3 sembra avviarsi ad un finale drammatico ed intenso.