Recensione Spring Fever (2009)

Lou Ye, ossessionato dall'esperienza sensoriale, trascura la sceneggiatura e ignora l'esigenza di dare spessore e ai suoi personaggi, che finiscono per rimanere estranei per le cui passioni, aneliti e tragedie non riusciamo a emozionarci.

Febbre d'amore e di morte

Una umida, piovosa, torpida primavera cinese è lo scenario dell'appassionata storia d'amore tra Wang Ping e Jiang Cheng, due uomini di Nanchino: uno di loro è un bellissimo, promiscuo seduttore, l'altro un giovane sposato che solo di recente ha scoperto la propria omosessualità. Quest'ultimo, Wang, spera che la moglie possa accettare la novità che è entrata a far parte della sua vita, e le presenta l'amante come un vecchio amico d'università; lei, però, aveva da tempo dei sospetti, e, avendo indotto un collega di lavoro a spiarlo, conosce già la verità, affronta il marito e gli impone di troncare la relazione.
Nel frattempo, l'estemporaneo detective, affascinato da Jiang, lo approccia in un momento di estrema vulnerabilità e intreccia con lui una storia tormentata e spigolosa.

Girato segretamente a Nanchino nonostante l'ingiunzione del governo cinese che impediva a Lou Ye di dirigere film per cinque anni (una punizione per il suo Summer Palace del 2007, che conteneva riferimenti al massacro di Piazza Tienanmen) e con il sostegno di finanziatori francesi, Spring Fever racconta dunque triangoli e quadrilateri amorosi, ritraendo i corpi degli amanti e i loro amplessi con poesia e trasporto. E' l'ebrezza sensoriale, l'irresistibile richiamo erotico a cui cedono i protagonisti e che è accompagnato da uno struggimento, da una gelosia e da una disperazione che finiscono per essere pericolosi e anche letali, l'aspetto più convincente della pellicola: assorbito da questa estasi, Lou Ye trascura di dare spessore allo script e alla personalità dei suoi personaggi, che in tal modo restano distanti, e noi estranei alle passioni, agli aneliti e alle tragedie che li travolgono. Nonostante la poesia delle immagini evocate anche dai brani letterari che gli amanti si regalano l'un l'altro, quindi, la febbre di Lou Ye ci stordisce soltanto a metà.

Movieplayer.it

2.0/5