Ex: amici come prima! vizi e virtù dell'Italia popolare

Ispirati dal successo di Ex, i fratelli Vanzina tornano al cinema con una commedia romantica dedicata a tutti coloro che sono alla ricerca di una seconda opportunità.

I fratelli Vanzina ricominciano da Fausto Brizzi.Così, dopo aver creato tormentoni come Sapore di mare, Vacanze di Natale e Yuppies, i giovani di successo, trasformati negli anni in una sorta di franchising cinematografico, per la prima volta Carlo ed Enrico sembrano voler seguire la strada creativa tracciata da altri. Fonte d'ispirazione è stato proprio il successo di pubblico ottenuto da Ex nel 2009 e la volontà di proseguire un discorso sui crimini e i misfatti dell'individuo all'interno della coppia. Da questo input nasce Ex: amici come prima! che, prodotto da Fulvio e Federica Lucisano e distribuito da 01Distribution dal 7 ottobre in 700 copie, si presenta come una commedia romantica dedicata a tutti coloro che sono alla ricerca di una seconda opportunità. Naturalmente legato alla tradizione popolare italiana e ispirato a quella più sofisticata di stampo anglosassone, il film si struttura attraverso il classico intreccio di storie e personaggi gestito con il fine di dare vita ad una serie di equivoci senza fine. Ecco, allora, che il destino di un neo marito s'intreccia con quello di una ex hostess spagnola in cerca dell'uomo da sposare e quello di una coppia in fase di divorzio e seguiti da un'avvocatessa momentaneamente delusa dagli uomini, mentre un parlamentare europeo riscopre il gusto dell'onestà grazie ad un fascinoso premier baltico con un fisico da top model ed un'integrità da statista. Irrinunciabile l'utilizzo di un cast corale formato da Enrico Brignano, Tosca D'Aquino, Anna Foglietta, Alessandro Gassman, Teresa Mannino, Ricky Memphis,Gabriella Pession, Paolo Ruffini, Liz Solari, Natasha Stefanenko e Vincenzo Salemme che, in una girandola di vecchie conoscenze e nuovi arrivi, accompagnano i fratelli Vanzina in questa nuova avventura tutta all'italiana.

In cinquant'anni di attività Fulvio Lucisano ha prodotto gli autori del grande cinema italiano tra cui Steno, Dino Risi, Pasquale Festa Campanile e Massimo Troisi. Com'è stato collaborare con un produttore di così vasta esperienza affettivamente legato alla vostra famiglia?
Carlo Vanzina: Fulvio e Federica sono stati incredibilmente presenti in fase di scrittura come durante la realizzazione. Le loro scelte sono spesso molto capillari e nascono da un lavoro a stretto contatto con sceneggiatori e registi. Per quanto mi riguarda credo che la commedia sia l'asse portante del nostro cinema. Con Enrico abbiamo provato a distaccarcene momentaneamente realizzando Sotto il vestito niente - L'ultima sfilata, ma siamo subito tornati all'ovile. In questo momento stiamo vivendo una forte crisi, anche i film americani più quotati hanno risentito di una grave flessione, ma spero che il pubblico, come sta già accadendo da alcuni anni in Francia, inizi a proteggere il suo cinema.
Enrico Vanzina: Devo ringraziare Fulvio perché la sua presenza sul set mi ha regalato l'illusione che Steno fosse ancora vivo.

Per la prima volta nella vostra lunga carriera avete lavorato su di un filone già preesistente, nel caso specifico creato da Fausto Brizzi nel 2009 con Ex. Come avete gestito quest'esperienza per voi un po' insolita? Carlo Vanzina: Per prima cosa ci teniamo a dire che questo non è assolutamente un sequel, ma una creatura autonoma. Lucisano ci ha semplicemente chiamato per proporre il progetto e noi abbiamo accettato, visto che l'idea ci interessava ed avevamo apprezzato il film. In questi anni siamo stati sempre noi a dare il via a dei filoni ma, siccome lo stesso Brizzi aveva ammesso di essere stato ispirato da Sapore di Mare per il suo Notte prima degli Esami, ci è sembrato di dover chiudere un cerchio simbolico. Abbiamo cercato di caratterizzare il film con il nostro tocco personale e con la volontà di raccontare un po' il mondo di oggi anche attraverso le sfumature più negative.

All'interno del film avete inserito dei personaggi, come il politico onesto interpretato da Vincenzo Salemme, il cui scopo sembra essere quello di mettere in evidenza i vizi moderni del nostro paese. Il cinema in generale e la commedia nel particolare quanto possono svolgere, in questo senso, un ruolo di critica sociale? Enrico Vanzina: Mio padre mi ha sempre insegnato che il nostro lavoro è una forma d'arte destinata ad anticipare. Il cinema vive nella realtà, la osserva e spesso la comprende prima che si concretizzi. Con questo film abbiamo voluto realizzare una sorta di critica al nostro paese ma anche dare una speranza ai sentimenti. Ci siamo ispirati ad una certa cinematografia leggera alla Love Actually - L'amore davvero, ad esempio, grazie al quale lo spettatore esce dalla sala sentendosi un po' più leggero e sollevato.

Una caratteristica del vostro cinema sono i risvolti garbati e sentimentali. Possiamo sintetizzare così la cifra stilistica dei Vanzina?
Carlo Vanzina: Molto dipende da come concepisci il cinema. In fase di scrittura puoi inserire tutti gli elementi che vuoi ma è sullo schermo che debbono miracolosamente fondersi e amalgamarsi. È veramente difficile bilanciare il sentimento e il divertimento, se non ben calibrati si potrebbero eliminare l'uno con l'altro. E se la magia riesce molto si deve al lavoro degli attori. In questo caso abbiamo avuto la possibilità di lavorare con un cast di professionisti incredibilmente affiatati tra loro, ma la sorpresa più grande è stata Natasha Stefanenko. Eravamo abituati a vederla nel suo ruolo di conduttrice, ma dopo aver scoperto che era stata in lizza per il ruolo de La sconosciuta di Giuseppe Tornatore abbiamo deciso immediatamente di provinarla.

Signor Brignano, da South Kensington in poi lei ha realizzato ben sei film con i Vanzina. In tutti questi anni di collaborazione come si è evoluto il vostro rapporto artistico? Ha acquistato maggior liberta d'intervento sulla sceneggiatura e sui suoi personaggi?
Enrico Brignano: Carlo ed Enrico hanno un grande salotto con nel mezzo un tavolo stracolmo di sceneggiature, alcune finite ed altre da terminare. Anzi secondo me ce ne sono anche alcune false perché è impossibile averne tante. Comunque, loro non lavorano casualmente e non lasciano nulla al caso. Anche quello che può sembrare una mia personalizzazione in realtà è stata decisa a tavolino. Certo con il tempo si sono adattati alla mia comicità fatta di sottigliezze e sfumature, ma continuano ad avere ben presente quello che vogliono da me.

Un elemento originale di questo Ex: amici come prima è l'inserimento di figure femminili particolarmente vitali rispetto agli uomini più passivi..
Teresa Mannino: In realtà io o sono l'unica passiva perché, anche se inconsapevolmente, subisco le corna. Tengo a precisare che accade solo sullo schermo, visto che nella vita le ho sempre messe. Comunque Floriana è una romantica e una sognatrice; insomma una donna un po' vintage perché nella realtà un tipo così non credo esista ancora.
Tosca D'Aquino: Il mio personaggio è divertente e attualissimo. Nunzia è una donna un po' agghiacciante ma incredibilmente vera. Per lei non esiste nulla, non c'è amore e sentimento ma solo denaro e successo.
Anna Foglietta: Se è vero che le donne sono sempre poco attive all'interno della finzione cinematografica, non si può dire la stessa cosa per la vita reale. Anche nella fine di una storia siamo noi l'elemento decisivo, se fosse per gli uomini sarebbero capaci di prolungare un rapporto in eterno. Insomma noi siamo il motore dell'universo e dar voce a dei caratteri femminili così forti come Sandra, avvocato penalista, è stato un piacere.
Gabriella Pession: Ho amato la mia Valentina per la sua natura nevrotica e per la disperazione che prova. Lei riesce ad essere eccessiva in tutto, dal modo in cui si muove fino alle parolacce che usa. Mi è piaciuto rappresentare la sua nevrosi, d'altronde soffrire è qualche cosa che ho sperimentato in prima persona anche in modo abbastanza plateale, per questo ho deciso di lasciarmi andare e mettere dentro tutto quello che ho provato.