Entourage: 5 motivi per recuperare la serie e il film che fanno a pezzi Hollywood

Se siete appassionati di cinema aamericano e soprattutto vi divertite quando, ad ogni occasione, i divi si prendono in giro e si mettono in gioco, vi assicuriamo che in Entourage troverete una delle serie della vostra vita. Ecco cinque motivi per scoprire questo piccolo grande show poco conosciuto ai più.

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Di questi tempi sparare su Hollywood è un po' come sparare sulla croce rossa. Da una parte non possiamo che esserne contenti perché è ovvio che rompere e buttare giù un sistema marcio è solo positivo, ma al tempo stesso ovviamente non possiamo provare tristezza nel realizzare che nulla probabilmente sarà più come prima. Molti attori e registi, molti film non riusciremo più a (ri)vederli con lo stesso spirito. Ma Hollywood è sempre stata oltre che la Mecca del Cinema e il simbolo della nostra grande passione, anche un luogo ricco di contraddizioni ed eccessi. Anche questo ha sempre fatto parte del suo fascino ed è per questo che il nostro innato voyeurismo da spettatori ha trovato il suo massimo sfogo in una serie TV come Entourage.

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Creata da Doug Ellin e andata in onda sulla HBO dal 2004 al 2011 per otto stagioni (più un film per il cinema del 2015, adesso disponibile su Infinity) lo show inizialmente ispirato alle prime esperienze a Los Anegles di Mark Wahlberg (anche produttore) è diventato una serie sui vizi e sulle follie del mondo del cinema. Il tutto raccontato con grande (auto)ironia ed enorme entusiasmo e partecipazione proprio da chi questo mondo lo vive, l'ha vissuto e l'ha reso quello che è. Se siete appassionati di cinema americano e soprattutto vi divertite quando, ad ogni occasione, i divi si prendono in giro e si mettono in gioco, vi assicuriamo che avete trovato una delle serie della vostra vita. Perché, nonostante la qualità cali in maniera anche piuttosto brusca nelle ultime stagioni (ma le prime tre in particolare sono ottime), questo aspetto metacinematografico non delude mai e rende piacevolissima la serie, e in fondo anche il film, per tutta la sua durata. Ancora non vi fidate? Ecco per voi cinque motivi per conoscere da vicino Vince, E, Turtle, Drama e soprattutto Ari Gold!

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1. Tutta la verità su Hollywood, prima ancora del caso Weinstein

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La premessa della serie è piuttosto semplice: un giovane attore, Vincent Chase (Adrian Grenier), si trasferisce dal Queens ad Hollywood e si porta appresso il suo migliore amico Eric Murphy (Kevin Connolly) che gli fa da manager, il fratellastro maggiore anch'egli attore Johnny "Drama" Chase (Kevin Dillon) e un altro vecchio amico d'infanzia, Turtle (Jerry Ferrara) che gli fa autista ed assistente. All'inizio della serie la carriera di Vince è in procinto di decollare grazie anche alle ottime intuizioni di Ari Gold (Jeremy Piven) vulcanico e rude super-agente, ispirato a Ari Emanuel, vero agente di Mark Wahlberg ed uno dei power player della vera Hollywood.

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Perché il bello di Entourage è proprio questo: dietro ogni personaggio e dietro ogni battuta e situazione c'è l'esperienza personale (e spesso reale) di persone che in questo mondo ci hanno lavorato. E se in uno show qualsiasi si dà per scontato che sia quasi tutto fiction e tutto volutamente esagerato per fini artistici, guardando Entourage c'è sempre il legittimo dubbio che per quanto siano assurde certe situazioni non siano mai lontane dalla realtà. Anzi, magari in molti casi ci si è anche voluto trattenere. Non troverete il recentissimo scandalo di Harvey Weinstein e Kevin Spacey (anche se il primo è comunque preso in giro, e molto, per il suo carattere iracondo), ma di certo troverete che certi comportamenti sono veramente all'ordine del giorno da quelle parti. E se la serie a tratti vi sembrerà un bel po' maschilista se non misogina, beh, forse vi aiuterà a capire meglio perché oggi stiamo assistendo ad una vera e propria rivoluzione ad Hollywood.

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2. Il fascino delle location autentiche

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Un'altra caratteristica di Entourage, sia serie che film, che farà impazzire gli appassionati di cinema è il suo essere girata non in studio, ma a Los Angeles in ristoranti, set cinematografici e uffici che realmente rappresentano il cuore dell'industria cinematografica statunitense. Sarebbe praticamente impossibile realizzare una lista completa e dettagliata ma è davvero affascinante vivere e scoprire attraverso i protagonisti la vita hollywoodiana dei veri divi con ville faraoniche e locali lussuosissimi e bizzarri. In più alcuni episodi "speciali" (e bellissimi) sono stati girati on location anche durante festival cinematografici quali il Sundance o Cannes o durante manifestazioni come il Comic-Con di San Diego. Il risultato è che sembra veramente di trovarsi lì e la serie riesce davvero a catturare l'atmosfera di questi eventi o anche semplicemente di cosa voglia dire trovarsi sul set a girare.

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3. Personaggi indimenticabili e performance da Emmy

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Entourage non è però solo un lungo showcase di luoghi e situazioni, ma anche una serie fatta di personaggi "veri". Spesso spiacevoli, infantili e sopra le righe, ma comunque personaggi a cui è impossibile non affezionarsi. Ed è così che seguiamo con interesse la carriera di Vince ma anche quella dei suoi fidi compari e, con un po' di preoccupazione, non possiamo non notare di ritrovarci ad amare anche Ari Gold, nonostante la sua volgarità, il suo cinismo e tanti atteggiamenti che non possiamo che condannare. Ma un po' per l'ottima scrittura che lo coinvolge e un po' per l'indiscutibile bravura di Jeremy Piven (vincitore di 3 Emmy consecutivi da non protagonista e un Golden Globe), dobbiamo ammettere che il suo personaggio è sicuramente tra i più significativi non solo dello show ma dell'ultimo decennio televisivo.

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4. Le migliori guest star immaginabili

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Ma cosa sarebbe mai un'opera dedicata al mondo del cinema senza degli ospiti di eccezione? Anche qui la lista è praticamente infinita ed include personalità del calibro di James Cameron, Aaron Sorkin, Peter Jackson, Martin Scorsese, Scarlett Johansson, Matt Damon, Mandy Moore, Peter Dinklage, M. Night Shyamalan, Eminem, e chi più ne ha più ne metta. Tutti questi interpretano loro stessi con grande autoironia, o meglio spesso una versione più cinica e cattiva di loro stessi. In più ci sono tanti altri attori come Val Kilmer, Dan Castellaneta, Giovanni Ribisi, Peter Stormare, Martin Landau e perfino Carrie Fisher che invece interpretano personaggi fittizi ma irresistibili. Nel link qui sotto trovate comunque i 15 cameo più divertenti e memorabili dello show e siamo certi che anche solo questa lista vi convincerà dell'assoluta necessità di recuperare la serie.

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5. Gli scherzi e le previsioni cinefile

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Infine un'altra vera e propria chicca per appassionati, perché dovete sapere che in tanti anni di Entourage sono state numerose le trovate e le invenzioni, spesso folli, degli autori dello show, ma alcune hanno decisamente colpito nel segno. Sapete per esempio che il primo "grande" Pablo Escobar dello schermo è stato proprio Vincent Chase? O che il suo Aquaman diretto da James Cameron è stato il più grande successo della storia del cinema? O che l'ossessione per remake e reboot (tra cui Il grande Gatsby rifatto da Scorsese che desidereremmo tanto vedere) era stato abbondantemente profetizzato e previsto in tanti episodi di questa serie? Tutto questo non solo per elogiare Doug Ellin e il suo team, ma anche per confermare quanto Hollywood sia sì folle ma anche facilmente prevedibile nei suoi eccessi e nei suoi vizi. Ma in fondo l'amiamo anche per questo ed ovviamente proprio per questo abbiamo tanto amato Entourage e siamo grati alla HBO per questa perla poco nota ai più.