Edgar Wright presenta 'Hot Fuzz'

Dopo L'alba dei morti dementi, Edgar Wright torna con una nuova pelllicola che promette di farci ridere di gusto.

L'alba dei morti dementi, ovvero Shaun of the Dead, è stato un piccolo fenomeno economico nel Regno Unito, oltre che una riuscita commedia apprezzata dalla critica internazionale. Edgar Wright (sempre in tandem con Simon Pegg) sta per tornare sui nostri schermi con un nuovo film, Hot Fuzz: dopo gli zombi, le vittime del suo humour saranno i bobbies, i poliziotti.

Anche il tuo prossimo film sarà una parodia?

Edgar Wright: Non ci piace molto usare la parola parodia. Si tratta di qualcosa di più affettuoso. Sebbene ci siano parodie che adoro, la maggior parte vertono solo sul ridicolo, mentre qui si tratta più di un affettuoso tributo a generi diversi. Noi facciamo film di generi che non vengono al momento fatti nel Regno Unito. Non ci sono molti film inglesi sugli zombie e non ce ne sono assolutamente sui poliziotti inglesi. Ci sono vari show televisivi ma negli ultimi 30 anni non è stato trasmesso veramente niente.

Io e Simon stiamo pianificando un terzo film e abbiamo deciso che l'unico collegamento tra i 3 film sarà che avranno tutti sangue e gelato al loro interno. In puro stile Krzysztof Kieslowski stiamo per chiamare la nostra trilogia la trilogia dei tre gusti. Il primo film, L'Alba dei morti dementi, è rosso come la fragola; il secondo film è al gusto Hot Fuzz, che è blu come la polizia, mentre il terzo film sarà alle scaglie di cioccolato alla menta. Si può assaggiare come una prelibatezza!

L'alba dei morti dementi è stato un omaggio al genere horror classico. Questa volta hai optato sul tema della celebrazione dell'azione di una coppia di poliziotti. Quanto sei stato influenzato da film come Arma Letale?

Molto influenzato. Ho un'età in cui mi sono ritrovato a vedere in videocassetta a casa degli amici dei miei fratelli maggiori vari film come Die Hard e Arma Letale. Siamo poi appena tornati da un festival di 4 settimane a Los Angeles, dove abbiamo conosciuto molte persone che mi hanno ispirato, come Joel Silver, Richard Donner e Shane Black, che hanno a loro volta visto tutti Hot Fuzz. Conoscere Joel Silver è stato grandioso.

Qual è stata la sua reazione?

Gli è piaciuto moltissimo. Ha capito perfettamente che questo era un tributo affettuoso. Non che ci piaccia pensare ai nostri film come semplici parodie, ma anche le migliori parodie sono fatte da registi che davvero adorano il materiale cui si sono ispirati. Suppongo che si tratti di una sensazione simile a quella di Tarantino con Kill Bill. Non riusciresti facilmente a definire quel film una parodia, è più una lettera d'amore.

Quanto è stato difficile prendere un genere essenzialmente Americano e "trapiantarlo" in Gran Bretagna?

La sfida è stata nella divertente idea di base. Ciò che è interessante è che quando avevo 17 anni ho fatto un film sui poliziotti nella mia cittadina e Hot Fuzz è stato girato sempre nella mia cittadina. Quando ho girato il film lì a 17 anni, è stato un fatto casuale. In Hot Fuzz, il fatto di girarlo sempre lì è stato invece premeditato, anzi necessario. Ho girato questo genere di film nella mia città natale perché non c'era altra scelta. I westerns non sarebbero stati verosimili, l'Inghilterra era troppo provinciale. Così, l'idea di girarlo alla maniera di un film di Bruckheimer, ambientandolo in un mondo molto mondano è stata la vera ispirazione del film. La prima idea che abbiamo avuto è che dovesse essere l'Arma Letale della campagna. L'abbiamo voluto chiamare Arma Rurale! La cosa divertente è stata che nel mio paese il film è piaciuto tantissimo a tutti. E' ancora proiettato nel cinema locale e lo sarà fino a che non esce in DVD.

Come fai nascere i tuoi film. Li costruisci attorno ad una serie di gag o scene ispirate a film che ti piacciono, o hai un già un tema portante che "condisci" poi con varie battute?

All'inizio hai un paio di idee sui temi centrali del film, ma poi inizi subito con la trama. Così cominciato con l'idea che Simon debba smentire lo stereotipo del poliziotto cattivo, essendo invece lui un ottimo agente. Molti poliziotti "tosti" a cui ci siamo affezionati, con l'eccezione di Serpico, da Martin Riggs a Dirty Harry, sono schegge impazzite, mentre con Simon l'idea che fosse penalizzato per la sua eccessiva efficienza e rettitudine. La maggior parte dei poliziotti sono trasferiti ad altre unità perché hanno ucciso qualcuno mentre erano in servizio oppure perché il loro partner è morto. E' accaduto loro qualcosa che li ha fatti degradare. Invece il personaggio di Simon non solo non ha fatto niente di sbagliato, ma ha fatto persino troppo bene! Così abbiamo sviluppato questa trama, costruito attorno i personaggi e le situazioni divertenti sono venute fuori da sé. Quando stavamo scrivendo, abbiamo rivisto tutti i film con i buoni poliziotti e tutti quelli con i cattivi. In aggiunta abbiamo fatto studi sulla polizia vera, intervistando molti agenti di polizia e affiancandoli durante le corse nelle loro volanti. Abbiamo racimolato in questo modo così tante informazioni, che molte di esse non sono potute entrare nel film. Ma quello che abbiamo capito è che sei un poliziotto non puoi mai staccare: e questo può essere un bene e un male.

L'alba dei morti dementi è stato senza dubbi un grande successo in Inghilterra, ed è diventato un cult negli Stati Uniti. Cosa pensi sia particolarmente difficile da tradurre di ciò che è tipico della commedia inglese nelle lingue degli altri mercati?

Ho appena visto una clip della versione russa di Hot Fuzz dove c'era la scena con i traduttori. Ed è stato incredibile perchè nel doppiaggio hanno cercato di rendere ciascun attore semre meno comprensibile. E' meraviglioso vedere una scena dove qualcuno non capisce qualcuno in una lingua diversa dalla tua.

Sei stato coinvolto nel doppiaggio?

Si, sia con L'alba dei morti dementi sia questa volta, perché le date di uscita del film erano molto vicine alla sua terminazione. Non sono andato a casa per 4 mesi! Con Shaun of the Dead ho supervisionato la traduzione dei dialoghi. Le difficoltà vengono quando ci sono giochi di parole, che vanno tutti persi nella traduzione. In Hot Fuzz non ci sono molti giochi di parole, è più una commedia di situazioni.

Hai fatto progressi da un film all'altro?

Spero di sì. Sicuramente la storia dietro Hot Fuzz mi ha dato più possibilità. Abbiamo avuto anche un budget leggermente maggiore. Con Shaun, ci siamo ritrovati invece spesso ostacolati da problemi di costo e di tempo. E' duro realizzare commedie, e poi volendo non ci siamo tanto semplificati la vita volendo aggiungere effetti speciali ed inseguimenti.

Prima hai dichiarato che stai facendo un terzo film con Simon. Puoi darci qualche altra informazione a riguardo?

Beh, a dire il vero non vogliamo scoprire le nostre carte con questo film. Abbiamo già sbagliato annunciando prima del dovuto ai media il titolo e il genere di Hot Fuzz.