Dorme: Eros Puglielli 'risveglia' il suo primo film

In occasione del ritorno in sala del piccolo, surreale cult di Eros Puglielli, abbiamo fatto due chiacchiere con il regista.

A volte ritornano... in sala. E' il caso di Dorme, piccolo cult di Eros Puglielli, che a 19 anni dalla sua realizzazione e a dodici dalla sua uscita nei cinema, viene distribuito nuovamente nei circuiti cinematografici. Il plot del film è piuttosto surreale ed è incentrato su Ruggero, un giovane romano che è disperato perchè la sua Anna lo ha lasciato e continua a negarsi al telefono. Ad aiutare Ruggero ci penserà il suo amico Michele, un tipo stralunato che gli propone di assumere un farmaco particolare che gli permetterà di sconfiggere i propri complessi.
In occasione del ritorno in sala di Dorme - il titolo fa riferimento alle scuse che la mamma di Anna inventa al telefono "Anna dorme, dorme..." - abbiamo fatto due chiacchiere con Puglielli che ha ripercorso insieme a noi la genesi di questo film, ricordando il periodo delle riprese e le difficoltà produttive incontrate da altri progetti simili.

Nonostante la trama surreale, Dorme si sviluppa su eventi che fanno parte della vita di tutti i giorni, soprattutto dei ragazzi. Sei partito da elementi autobiografici per raccontare questa storia?
Veramente no. I fatti e i personaggi sono di pura fantasia. In realtà la mia vita di quel periodo era molto diversa da quella del giovane protagonista. Di biografico, anzi, di "mio", ci sono gli oggetti i luoghi e soprattutto gli amici attori.

Dopo Dorme hai diretto titoli molto diversi, tra cui anche fiction. Ti è mai venuta voglia di tornare ai temi e alle atmosfere del tuo primo film?
Costantemente. Dopo Dorme e Tutta la conoscenza del mondo avevo in mente di realizzare due film che avevano questo tipo di chimica e di atmosfera. Purtroppo l'industria produttiva si è dimostrata poco ricettiva e piuttosto diffidente. Non sono film che sulla carta appaiono come sono.Sono opere che hanno un equilibrio chiaro solamente dopo la loro realizzazione. Ma io credo fortemente che in queste opere si nasconda la chiave per un cinema in grado fondere la dimensione commerciale con quella artistica.

Che ricordi hai della lavorazione di Dorme?
Ricordo ogni singolo giorno di ripresa. Io e la mia telecamera. I miei amici. I luoghi spesso pericolosi in cui andavamo a girare senza autorizzazioni. Giravamo nei fine settimana. La troupe tecnica ero io. Facevo l'operatore di macchina e la fotografia e mi occupavo anche del
suono. Era il modo più bello per passare il tempo libero. Per passare tutto il tempo libero che avevo.

Perchè riproporre una pellicola come Dorme nelle sale, oggi?
Pur essendo stato girato nel 1993, non c'è niente nel film che rappresenta la moda di quegli anni. Ne i costumi né le auto né la musica. E' un film psichedelico, acido, in cui è assolutamente plausibile che due personaggi si incontrino in una discarica e parlino tranquillamente seduti su uno scaldabagno rotto. Dorme era un film fuori moda al tempo della sua realizzazione e lo è ancora adesso. Forse è questo il suo segreto. Forse è per questo che nonostante il tanto tempo trascorso, questo film continua a divertire e interessare la gente.

Dopo Viso d'Angelo quali altri progetti hai in cantiere? Ancora fiction o cinema?
Entrambe le cose. Sto lavorando al mio prossimo progetto per il cinema e girerò a breve un nuovo lavoro per la televisione. Anche se cerco sempre di mettere qualcosa di mio in quello che faccio, la televisione è per me mettere a disposizione le mie capacità per realizzare opere spesso concepite per un tipo di pubblico di cui non mi sento di rappresentare un campione. Al contrario, per il cinema mi piace realizzare film che vorrei vedere come spettatore.