Dexter - Stagione 4, episodio 10: Lost Boys

Ormai in dirittura d'arrivo, la quarta stagione dello show di James Manos jr. dimostra di avere diverse cartucce ancora da spendere, oltre a un villain spaventoso che continua a dare del filo da torcere al nostro eroe.

Con Lost Boys, la quarta stagione di Dexter si avvicina al suo climax portando avanti con coerenza tutte le tematiche e i motivi che l'hanno percorsa sin dall'apertura. Così Dexter Morgan, serial killer gentiluomo e padre di famiglia sull'orlo di una crisi di nervi, sembra iniziare a conciliarsi e ad accettare i grandi cambiamenti che il matrimonio e la paternità hanno portato nella sua vita piena di ombre (anche se ancora non sa nulla del "passo falso" di Rita con il vicino di casa, in questo episodio è talmente indaffarato che il già riluttante Masuka non riesce a parlargliene). Nel frattempo, però, è investito della missione fin troppo procrastinata di liberare l'umanità da uno dei serial killer più elusivi ed efficienti della sua storia. Tanto più che sembra proprio che Arthur Mitchell/ Trinity sia tornato in azione proprio a causa di Dexter, che ha sventato il suo tentativo di suicidio. Dex, deciso a farla finita e a giustiziare Arthur, si ritrova a pedinare un pedinatore: la sua futura vittima ha adocchiato una famiglia, e Dex pensa che il suo obiettivo sia la giovane baby sitter, destinata a riaprire il ciclo con un omicidio nella vasca da bagno. Ma Arthur lo sorprende sparendo invece con un bambino di dieci anni.

Per il nostro inzia una serrata corsa contro il tempo per salvare il piccolo, durante la quale scopre che per ogni ciclo di Trinity c'è un bambino scomparso, le cui spoglie non sono mai state rinvenute: come la ragazza dissanguata nella vasca rappresenta sua sorella Vera, la donna costretta a gettarsi nel vuoto la madre suicida e l'uomo ucciso a martellate il padre alcolizzato, così il piccolo Scott e i tanti prima di lui incarnano l' "innocente" Arthur Mitchell.
La caccia di Dexter, oppresso dal senso di colpa per non essere riuscito a fermare in tempo il killer e turbato dalla giovane età di Scott, che lo porta a pensare con apprensione ai suoi Astor, Cody e Harrison, diventa frenetica, e i suoi metodi non sono più a prova di bomba: il nemico finisce per sfuggirgli nuovamente, e la sua copertura è ormai in pezzi. Non c'è da dubitare del fatto che Trinity ne approfitterà nel finale di stagione.
Nel frattempo, anche Debra è alle prese con una pista incandescente che riguarda un caso che con quello di Trinity è legato a doppio filo, come diverrà chiaro anche a lei nel corso di Lost Boys: il coinvolgimento della reporter Christine Hill nel suo ferimento e nell'omicidio di Frank Lundy. Approfittando dell'intervista che le ha promesso, Deb mette abilmente all'angolo la donna, che dà evidenti segni di colpevolezza: Batista è d'accordo con il detective Morgan, ma non ci sono gli elementi per richiedere un mandato d'arresto e Deb sarà costretta a coinvolgere Quinn, amante di Christine. Nel frattempo, quest'ultima sta avendo un rapido crollo e implora il padre - Arthur Mitchell, clamorosamente ignaro del fatto che la figlia ha ucciso Frank Lundy per lui - di incontrarla.

Le cose, dunque, si complicano per l'ambigua Christine, per Dexter ma anche per lo stesso Trinity, che sarà costretto presumibilmente, con sua figlia in mano alla polizia, a uscire allo scoperto, e a mostrare di che pasta è fatto un serial killer imprendibile e invisibile per trent'anni. E Dexter, perché agli occhi della scaltra Deb non diventi palese anche la sua "carriera segreta", toccherà fare altrettanto.