Desperate Housewives: la quarta stagione

Casalinghe in forma invidiabile per una quarta stagione interrottasi, alla pausa invernale, con uno sconvolgente cliffhanger.

Pur volendo essere indulgenti, è d'uopo ammettere che la terza stagione di Desperate Housewives è stata per gran parte davvero sottotono, anche per l'abbandono temporaneo di Marcia Cross (Bree Van De Kamp/ Hodge), la quale, per diversi mesi del 2006, è stata tenuta lontana dal set da una felice gravidanza gemellare. Sebbene il lavoro degli sceneggiatori dello show sembrasse da tempo piuttosto avaro di trovate proficue per la storyline di Bree, è indubbio che Desperate Housewives abbia dimostrato di non poter fare a meno dell'incredibile presenza scenica della Cross e del suo adamantino personaggio.
Inoltre, pur riservando comunque momenti gustosi e mantenendo elevati gli standard della cura tecnica e delle interpretazioni, lo show ha sofferto di un innegabile appiattimento narrativo soprattutto nella seconda parte della terza stagione, dopo il bellissimo episodio intitolato Bang, complice anche la debolezza e la mancanza di mordente della storyline legata a Orson Hodge.
Con la quarta stagione, le colpe di Orson sembrano dimenticate: ora è solo il devoto e rispettabile nuovo marito di Bree, di ritorno a Wisteria Lane a tempo pieno e in tutto il suo fulgore. E il fatto che la narrazione sia destinata a risalire di quota appare evidente sin dal primo episodio, in cui le splendide casalinghe dimostrano subito di avera ancora di che avvincere il loro vasto pubblico.

A Lynette tocca la prova più insidiosa: il tumore che minaccia la sua vita, però, servirà anche a farle apprezzare sempre di più la fortuna rappresentata dalla sua grande famiglia, la riavvicinerà definitivamente al marito Tom e le regalerà anche un rapporto più sincero e solido con le amiche. Purtroppo per lei, le attirerà anche in casa una madre con qualche vizietto di troppo, ancorché animata dal desiderio di esserle d'aiuto.
Gabrielle, che sprizza salute e bellezza da tutti pori, deve affrontare un dilemma sentimentale: resasi conto di aver sposato troppo in fretta Victor, l'attuale sindaco di Fairview, è scivolata in un bollente ritorno di fiamma con l'ex marito Carlos, che non aspettava altro, ma che a sua volta si trova "compromesso" con la battegliera e spregiudicata Edie Britt.
Bree, che, come abbiamo detto, ha riassunto il ruolo di moglie inappuntabile accanto all'innamoratissimo Orson, spera di avere un'altra occasione anche come madre: ha infatti in mente di adottare il bambino di sua figlia Danielle. Nel frattempo, cerca di tenere all'oscuro il vicinato sulla gravidanza della ragazza e si finge incinta a sua volta, costringendo il marito a qualche divertente operazione di depistaggio.
Più difficile sembrerebbe complicare l'esistenza di Susan, ora che ha coronato il suo sogno d'amore con l'aitante idraulico Mike Delfino, con cui ha ingaggiato un romantico tira e molla sin dai primi vagiti dello show: ma gli sceneggiatori ci sono riusciti. Sveliamo solo che il punto di partenza è il suo timore che Mike non sia veramnete felice perché senza figli (escluso l'ormai emancipato - nonché milionario - Zach).
Quanto alla new entry stagionale, con Dana Delaney nei panni dell'algida e misteriosa Katherine Mayfair, una donna che torna dopo tanti anni a Wisteria Lane con un giovane e attraente marito ginecologo e una figlia colpita da una inspiegabile amnesia, lo show di Marc Cherry fa decisamente centro. La chimica della Delaney con le star della serie - soprattutto con la Cross - è eccellente, e il rompicapo che la circonda è abbastanza ben costruito e intrigante da far perdonare a Desperate Housewives le defaillances di plot delle due precendeti stagioni.

La carne al fuoco, dunque, non manca, il quartetto Cross-Hatcher-Huffman-Longoria è in forma smagliante e così lo show, che torna a vibrare di sosprese, a suscitare risate ed emozioni e a conquistare, in USA, livelli di share che non toccava da tempo, soprattutto con l'ultimo episodio trasmesso prima della pausa invernale, Something's Coming: nelle parole di Cherry, il cliffhanger conclusivo è "una delle cose più crudeli che abbia mai fatto". A questo punto non resta che sperare che lo sciopero degli sceneggiatori della WGA ancora in corso non crei problemi per la prosecuzione di uno show che sembra davvero essersi ritrovato.