Dalla fine di Lost a Boardwalk Empire, il 2010 in TV

La fine di Lost e gli altri addii dell'anno; il fenomeno Glee e le novità dell'autunno 2010; la risposta europea con Sherlock e le novità italiane di Boris 3 e Romanzo Criminale 2. Il successo di Vieni via con me, il calo del Grande Fratello 11 e l'avvento della televisione in 3D.

Nel bene o nel male, quello che si sta chiudendo è stato, dal punto di vista televisivo, l'anno di Lost. A prescindere da come sia stato accolto il finale della serie di J.J. Abrams, Damon Lindelof e Jeffrey Lieber, è impossibile negare l'importanza che per gli appassionati del settore lo show ha rappresentato nel corso degli anni e l'attenzione che da gennaio a maggio ha catalizzato su di sè in attesa del sospirato finale, portando per la prima volta una rete televisiva italiana, Fox, a mandare in onda l'episodio conclusivo in contemporanea con gli USA il 23 Maggio. Quello della serie ABC è un finale che ha lasciato l'amaro in bocca a molti per il calo qualitativo subito sin dalla straordinaria prima stagione, che ha dato l'impressione di una mancanza di idee disarmante ed imprevedibile su come portare a compimento un'opera alla quale sono stati aggiunti, nel corso degli anni, sempre più livelli, ma senza un'idea precisa di come collegarli in maniera omogenea e unitaria.


Editoriale:** Lost dice addio: un vuoto difficile da riempire Recensione del finale di Lost e due interviste** a Jorge Garcia:
Jorge Garcia: Lost Forever (and Ever) Jorge Garcia e il dopo-Lost al Television Festival di Montecarlo
Quello di Lost non è stato l'unico addio al piccolo schermo di questo anno: dopo 8 stagioni anche Jack Bauer si è ritirato dalla scena, vivendo la sua ultima adrenalica giornata in 24, Ugly Betty ha lasciato il mondo della moda, Scrubs ha salutato il suo pubblico dopo un'ultima stagione che ha cercato inutilmente di rinnovarsi, ed a gennaio è terminata anche la breve nuova fatica televisiva di Joss Whedon, che si è rifugiato in primavera sul set di Glee per dirigere un incantevole episodio dal titolo Continua a sognare. Ecco, se dobbiamo indicare un altro fenomeno di questo 2010 è proprio la serie Fox ideata da Ryan Murphy, iniziata sì l'anno precedente, ma letteralmente esplosa a primavera al ritorno in onda dopo il trionfale tour dei giovani protagonisti, che sono arrivati ad esibirsi anche al cospetto del presidente Obama. Con episodi monografici dedicati a Madonna e Lady Gaga a primavera ed a Britney Spears e al Rocky Horror Picture Show nella prima metà della stagione 2 (attualmente in onda sulla nostrana Fox), lo show ha rafforzato l'attenzione già ottenuta in precedenza, diventando un vero e proprio fenomeno di costume, guadagnandosi citazioni a non finire in tante altre serie in onda, da Community a Due uomini e mezzo, e spingendo il network che lo ospita a promuovere una vera e propria settimana dedicata al musical che ha contagiato tante altre serie, compresa l'insospettabile Fringe con quel piccolo gioiello che è Brown Betty.

Editoriale:** Con Nine ritorna il musical, ma è Glee la vera sorpresa Recensione** dell'episodio The Rocky Horror Glee Show, dell'episodio Britney/Brittany e due interviste:
Il cast di Glee al Television Festival di Monte-Carlo Glee, intervista a Kevin McHale: Kevin balla da solo (o forse no) **Recensione** del finale di Dollhouse

Proprio Fringe ha vissuto un 2010 di tutto rispetto, superando da febbraio in avanti quei problemi che le impedivano di fare il salto di qualità: maggior continuità orizzontale ed una storyline di fondo capace di coinvolgere ed avvolgere ogni singolo episodio da Jacksonville in avanti e che si è protratta fino al winter finale dello scorso dicembre.
E non è l'unica conferma dell'anno, perchè non sono poche le serie che da diversi punti di vista hanno vissuto un 2010 di successo. Per Dexter una quinta stagione come sempre intensa, arricchita dal rapporto vissuto dal personaggio di Michael C. Hall con la guest di quest'anno, Julia Stiles; per Mad Men, Breaking Bad, Modern Family e 30 Rock le note positive arrivano come sempre dal settore premi, a conferma di una qualità che si mantiene alta anno dopo anno. Nella selva di premi e nomination, però, iniziano a far capolino timidamente altri volti ad affiancare queste ultime, da Laura Linney con il nuovo drama The Big C, di recente premiati ai Satellite Awards, a The Good Wife, che sta vivendo una seconda stagione ugualmente viva che ha salutato anche il ritorno in TV di Michael J. Fox come guest star nell'episodio Poisoned Pills.

Recensione dell'episodio Brown Betty di Fringe Intervista** a Bryan Cranston Recensione** della premiere della stagione 5 di Dexter

Alle piacevoli sorprese degli ultimi anni si affianca un successo annunciato come Boardwalk Empire, portato in casa HBO da Martin Scorsese (da gennaio anche nel nostro paese su Sky, dopo l'assaggio al Festival di Roma a ottobre) e composto da una prima stagione di buon livello che però ha il suo momento migliore proprio nel pilot diretto dal popolare regista. La sua presenza al festival romano è indice di un'attenzione sempre maggiore al piccolo schermo, di uno sdoganamento sempre più insistente, che acquista maggior spessore con l'arrivo nelle nostre sale di un film come I due presidenti che in patria è stato pensato e realizzato per il passaggio televisivo.
Quasi altrettanto annunciato il successo di The Walking Dead, trasposizione del fumetto di Robert Kirkman ad opera di Frank Darabont, capace in passato di adattare con successo alcune opere di un maestro del genere come Stephen King. La serie, già stata rinnovata per il prossimo anno ma con l'incognita di un cambio di sceneggiatori, ha tra i suoi punti di forza sia alcune immagini suggestive, sia situazioni di grande intensità emotiva, grazie anche al tempo dedicato alla descrizione dei personaggi in gioco e dei loro drammi.

Recensione** della premiere di Boardwalk Empire Intervista**: Michael Pitt presenta a Roma il pilot 'proibito' di Boardwalk Empire Recensione** della premiere di The Walking Dead Intervista** all'autore del fumetto di The Walking Dead, Robert Kirkman

Non sono però mancate le delusioni, a cominciare da una sorellastra di The Walking Dead, un'altra produzione di casa AMC, che non ha ottenuto la stessa attenzione delle altre serie della rete televisiva: Rubicon. Buona qualità, seppur con ritmo dilatato, un sapore retrò e storia intrigante non sono bastati a guadagnarsi una conferma dopo la programmazione estiva. Ancora meno riuscite appaiono, per ora, alcune novità sulla carta interessanti di questa nuova stagione autunnale, ovvero Undercovers, No Ordinary Family e The Event. Se la prima poteva vantare la presenza in fase creativa (e dietro la macchina da presa del pilot) del papà di Alias, le altre due erano sembrate anche alle TV nostrane dei prodotti potenzialmente interessanti, tanto da decidere di puntare su di loro per una programmazione in contemporanea sulla falsariga di quanto fatto in precedenza con Lost e la delusione della scorsa stagione, FlashForward. A differenza della serie di Abrams, già ufficialmente cancellata, le avventure della famiglia Powell curate da Greg Berlanti per la ABC ed il misterioso intrigo messo in scena da Nick Wauters per la NBC hanno ancora tempo nel corso dei prossimi mesi per mettere a posto i loro punti deboli, come fatto senza troppa fortuna dagli autori di FlashForward nei primi mesi del 2010, fino al mancato rinnovo di maggio.

Recensione** di Undercovers Recensione** del pilot di The Event **Recensione** del pilot di No Ordinary Family

Sul fronte americano c'è però un altro settore che ha ottenuto consensi nel corso dell'anno che si sta concludendo, quello delle miniserie e dei film per la televisione, al quale attingiamo per tre segnalazioni di indubbio valore già approdate nel nostro paese con anteprime nei due festival dedicati al mondo della TV. A Maggio The Pacific è stata uno degli eventi del Telefilm Festival di Milano insieme: quella della miniserie HBO, ideale proseguimento del discorso intrapreso dagli stessi produttori, Tom Hanks e Steven Spielberg, con Band of Brothers, è una produzione di grande impatto visivo, che non trascura un'attenzione puntuale ed emotivamente coinvolgente ai suoi protagonisti, ragazzi che andando in guerra per il proprio paese si sono visti togliere la propria umanità. Accanto ad essa produzioni inglesi come Doctor Who, Paradox e Misfits, novità come Parenthood e la stagione 3 di Burn Notice - duro a morire, ma anche le serie di casa CW che molta attenzione ottengono da parte del pubblico. Oltre ai super ospiti dell'edizione 2010, dalla Morena Baccarin di V - The Series a Zachary Levi di Chuck e le giovani star di Champs 12, al centro di un'accoglienza trionfale da parte dell'entusiasta pubblico della manifestazione, giunta alla sua ottava edizione.


Recensione** di The Pacific Recensione** di Misfits Intervista** a Zachary Levi Intervista** a Morena Baccarin **Intervista** alle star di Champs 12

Se The Pacific è stato dal Telefilm Festival a Sky Cinema, sempre attenta alle produzioni di qualità di questo tipo, altrettanto avviene per due film per la televisione come Temple Grandin - una donna straordinaria (trasmessa su Sky ad ottobre) e You don't Know Jack (in arrivo la prossima primavera) viste a luglio al Roma Fiction Fest. Il festival romano dedicato alla fiction si è rivelato anche quest'anno ricco di ospiti internazionali, anteprime delle produzioni italiane e non della stagione successiva, da Le ragazze dello swing a Body of Proof, o momento di incontro tra i protagonisti ed il loro pubblico, come avvenuto per il cast di Boris.
Per noi è stata l'occasione di di intervistare star della TV statunitense come Marg Helgenberger, Naveen Andrews, Michael Vartan, Stana Katic, Kevin McKidd, Matthew Gray Gubler, Mark Valley, Jim Caviezel e Jason Priestley. (Ad ogni link appena citato, potete leggere le interviste in questione)

Recensione** di Temple Grandin Intervista** a Claire Danes per Temple Grandin Recensione** di You Don't Know Jack Recensione** de Le ragazze dello swing **Anteprima** di Body of Proof

Ma per trovare una delle produzioni televisive più interessanti di questo 2010 dobbiamo spostarci dagli USA e portarci nel Regno Unito, dove tra luglio ed agosto è stato trasmesso l'adattamento contemporaneo di Sherlock Holmes a cura di Steven Moffat. Il suo Sherlock è soprendente per messa in scena ed interpretazioni, dai protagonisti Benedict Cumberbatch e Martin Freeman ai comprimari, ma soprattutto per la brillante scrittura dello sceneggiatore, già ampiamente apprezzato per i suoi precedenti lavori, sia gli episodi scritti per Doctor Who che lavori autonomi come Jekyll.
Proprio lui è stato quest'anno responsabile anche della quinta stagione del nuovo Doctor Who, quello riportato in vita nel 2005 da Russell T. Davies che ha salutato nel 2010 l'arrivo del nuovo, undicesimo Dottore, Matt Smith, che episodio dopo episodio è riuscito nell'impossibile impresa di non far rimpiangere (troppo) il precedente David Tennant, che ha lasciato la serie proprio il primo gennaio con la seconda parte dello speciale natalizio del 2009, The End of Time: Part Two.

Recensione** di Sherlock Recensione** della stagione 5 di Doctor Who

Non resta a guardare l'Italia. Nel mare di fiction più o meno tradizionali, da I Cesaroni 4 ai vari Santi e Papi di casa Rai, che popolano gli schermi del nostro paese, gli ultimi anni danno segnali di qualcosa di diverso, un qualcosa che nel 2010 è stato rappresentato dalla stagione 3 di Boris e la seconda di Romanzo Criminale - La serie, due produzioni completamente diverse tra loro che dimostrano la volontà di non accettare lo stato della televisione italiana, da una parte prendendone in giro con intelligenza e la giusta dose d'ironia i principali difetti, dall'altra cercando di realizzare qualcosa di completamente diverso, dal sapore più internazionale per costruzione e voglia di sperimentare, che possa varcare i nostri confini ed imporsi anche all'estero.
In un anno denso di storie seriali, con qualche boccata d'aria fresca anche in Italia, ci lasciano alcuni personaggi che hanno dato un contributo importante alla storia del piccolo schermo. Tra questi Gary Coleman, il piccolo, adorabile Arnold della tv anni Ottanta, Tom Bosley, il 'papà' della vivace famiglia di Happy Days, e per quanto riguarda l'Italia, la coppia più amata della sitcom tricolore, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello.
(Un ulteriore approfondimento sui personaggi dell'anno, tra coloro che ci hanno lasciati e quelli che invece hanno segnato in maniera significativa il 2010, sarà pubblicato il 30 dicembre)


Recensione** di Boris 3 Intervista** ad Angelica Leo, 'la nuova attrice' di Boris 3 Recensione** di Romanzo Criminale 2 - La serie Intervista** Romanzo Criminale 2: il piccolo schermo alla conquista del mondo!
Segnali incoraggianti che sembrano trovare una corrispondenza anche nel campo delle trasmissioni televisive, o meglio un unico grande segnale incoraggiante: le quattro puntate di Vieni via con me andate in onda in autunno, animate da ospiti come Roberto Benigni, Paolo Rossi, Corrado Guzzanti e Antonio Albanese. Lo show di Fabio Fazio e Roberto Saviano ha vissuto un cammino trionfale che di settimana in settimana ha visto crescere i suoi ascolti a danno di un Grande Fratello 11 che stenta ad imporsi quanto gli anni precedenti. Viene da chiedersi se il pubblico si stia stancando della sua formula, nonostante i buoni ascolti della precedente edizione, che ha visto vincitore il controverso (ma popolarissimo) Mauro Marin.
Reggono invece Amici 10 ed X-Factor 4, il primo ancora in corso, il secondo conclusosi a novembre con la vittoria di Nathalie Giannitrapani. Per il talent show di RaiDue la quarta è stata un'edizione rinnovata ed ampliata, sia nelle categorie che nei giudici e con tre su quattro di loro, Elio, Anna Tatangelo ed Enrico Ruggeri, all'esordio accanto a Mara Maionchi, per la prima volta vincitrice.
Al giovane e popolarissimo talent, si affianca 60esima edizione del Festival di Sanremo 2010, condotta da Antonella Clerici, che viene vinta da Valerio Scanu, seguito al secondo e terzo posto dal trio Pupo, Emanuele Filiberto di Savoia e Luca Canonici e da Marco Mengoni. Due scelte contestate, le prime due, non solo sull'effettiva validità del risultato del televoto, ma anche perchè nel caso di Scanu si tratta del secondo anno consecutivo che a vincere è una star di Amici. Per Mengoni invece, dopo la vittoria a X-Factor 3, si tratta di un anno di conferme con la vincita di due dischi di platino, un disco d'oro e due riconoscimenti ai MTV Europe Music Awards 2010.
Le immancabili polemiche dell'edizione sanremese 2010 - tra cui la chiacchierata esclusione di Morgan dalla competizione - ormai sono alle spalle, e già si pensa all'edizione 2011, che sarà condotta da Gianni Morandi in sinergia con Belen Rodriguez ed Elisabetta Canalis, e che vedrà in gara, tra gli altri anche la vincitrice del quarto X-Factor, Nathalie.


News** Vieni via con me: record di ascolti per Fazio, Benigni e Saviano News** Vieni via con me: è ancora record di ascolti News** Grande Fratello 11: al via stasera un'edizione 'tra le nuvole' News** X-Factor 4: Nathalie è la vincitrice

In chiusura dedichiamo qualche riga a quella che è stata l'innovazione dell'anno: il 3D. Il processo di affermazione dell'alta definizione si è andato via via completando, con l'incremento dei canali Sky in HD ed i primi canali Rai e Mediaset, favorito anche da un evento di grande attrattiva come i Mondiali di calcio sudafricani che hanno dato la spinta definitiva a questa tecnologia (ma anche alla spettacolarizzazione degli eventi sportivi, dalla telecamera fissa sugli allenatori durante i campionati del mondo, al primo ingresso delle telecamere negli spogliatori nel campionato di Serie A in corso), quindi a fare il suo ingresso nelle nostre case è ora la tridimensionalità. La prima trasmissione 3D italiana è stata di natura sportiva ed è avvenuta il 3 Ottobre 2010 con la Ryder Cup di golf, facendo da apripista alla diffusione della tecnologia anche al pacchetto cinema, che questo Natale manderà in onda Alice in Wonderland e A Christmas Carol su Sky Cinema 3D (canale 316).