CSI - Stagione 9, episodio 2: The Happy Place

Sono tre i casi che si intrecciano nel secondo episodio della nuova stagione di CSI, mentre gli autori gettano le basi dei cambiamenti che si verificheranno nel corso dell'anno.

La seconda puntata della nona stagione di CSI: Crime Scene Investigation vede tre spinosi casi dipanarsi nell'arco di 42 minuti e si presenta con un inizio davvero sconvolgente, sottolineato da una regia incalzante e serrata. L'episodio si apre mostrandoci un autobus carico di passeggeri che sfila per le strade di Las Vegas in una sera come tante. La telecamera inquadra gli occupanti del bus, gente comune persa nella propria routine. Nel frattempo, in un attico non molto lontano, una bella ragazza riceve una telefonata, dopodichè indossa un bikini, prende un asciugamano ed esce sulla terrazza panoramica. E' notte, e davanti a lei la città si stende per chilometri, illuminata da uno spettacolo mozzafiato di luci sfavillanti e colori intermittenti, ma la ragazza si comporta come se si trovasse su una scogliera affacciata su un limpido mare tropicale. Il bus continua a farsi strada nel traffico, i passeggeri sono alle prese con lo stress e le preoccupazioni della vita di tutti i giorni, quando qualcosa interrompe i loro pensieri: uno schianto violento piega il tettuccio dell'autobus verso il basso, i vetri vanno in pezzi. E' il panico. Una ripresa dall'alto ci mostra il corpo della ragazza in bikini scompostamente adagiato sulla lamiera contorta del veicolo, ormai privo di vita dopo un volo di molti metri.

Catherine e Nick sono incaricati delle indagini, e cominciano ad effettuare i primi rilievi sul cadavere. Ben presto risalgono all'identità della suicida: si tratta di Sprig Grengier, una ragazza che viveva assieme al suo fidanzato in un appartamento del palazzo dal quale si è buttata. Nell'appartamento, i due recuperano alcuni indizi tra cui il cellulare della vittima, sul quale risulta una chiamata ricevuta pochi istanti prima del suicidio. Ben presto, emergerà dai tabulati che la chiamata proviene dal telefono pubblico situato proprio di fronte al palazzo.

Successivamente Catherine incontra il fidanzato di Sprig, e fa un certo effetto sentirle pronunciare, per la prima volta esitando, la famigerata frase della Csi: "Mi dispiace per la sua perdita". Il ragazzo è sconvolto ma collabora alle indagini. I due stavano per sposarsi, spiega, e la giovane era stressata dai preparativi, inoltre era ossessionata dall'idea di perdere peso per presentarsi in forma al grande evento. Come se non bastasse, Sprig aveva perso il suo lavoro di cassiera in banca dopo essere stata accusata di aver sottratto dalla sua cassa ben 10.000 dollari.
Nick e Archie guardano una registrazione delle telecamere interne della banca di Sprig. Il nastro mostra un individuo con la barba e un cappello mentre consegna alla giovane due banconote da 50 dollari. In cambio, Sprig gli passa 100 banconote da 100 dollari: in tutto 10.000 dollari.

Dopo alcune ricerche, Nick e Catherine scoprono che Grace, un'altra cassiera di un'altra banca, ha subito la stessa sorte di Sprig: la donna non ricorda nulla, ma durante la conversazione Catherine fiuta un collegamento tra le due giovani: mentre Sprig stava cercando di perdere peso, Grace stava cercando di smettere di fumare. Risulterà che entrambe si sono rivolte a una nota ipnotista di Las Vegas, Viviana Conway.

Nick e Catherine si recano a uno show della Conway e la incontrano: a interpretare l'ipnotista è l'attrice Glenn Headley (già vista in film come Dick Tracy e Breakfast of Champions oltre che in serie tv come E.R. e X-Files), che qui sforna un'ottima performance sottolineando l'ambiguità e l'aria da manipolatrice che circondano il suo personaggio. La chiacchierata non si rivela di grande aiuto alle indagini, ma Catherine ha dei sospetti, e un ulteriore confronto con Grace le permette di ricomporre il quadro. Il computer, analizzando le immagini dell'uomo barbuto e della Conway, rivela che sono la stessa persona. L'ipnotista, dopo aver incontrato in privato le sue vittime, si recava nelle banche in cui lavoravano riuscendo a estorcere col solo potere della parola grandi somme di denaro. Inoltre, proprio la Conway ha causato il suicidio della Sprig, che evidentemente ricordava troppo dell'accaduto. La donna le ha telefonato inducendola con l'ipnosi a gettarsi dal balcone. Nick e Catherine tornano dalla Conway e l'incastrano.

Il secondo caso ha come protagonisti Greg e Sara: i due accorrono in ospedale alla notizia della morte di una donna che era in coma da otto anni dopo aver subito una violenta aggressione con stupro. A provocare il decesso è stato il marito, Tom, il quale ha infine deciso autonomamente di staccare il respiratore della moglie. A Sara Sidle, che aveva indagato sullo stupro 8 anni prima e che alla notizia è subito accorsa a confortare l'uomo, Tom racconta di aver preso questa decisione perché lo stupratore di sua moglie, Tony Thorpe, lo aveva chiamato dicendogli di aver abusato di nuovo della donna e di essere pronto a rifarlo. Sara si fida ciecamente di questa versione, e quando la polizia arresta Tom per omicidio, la detective chiede l'aiuto di Grissom. In mancanza si prove, i due investigatori convocano lo stupratore della donna, Tony Thorpe, il quale è ormai libero dopo aver scontato la sua condanna. L'uomo si presenta al loro cospetto in sedia a rotelle, spiegando di essere in quelle condizioni da un anno a causa di una sparatoria finita male. Questo scredita definitivamente la versione di Tom. Sara si confronta a questo punto con l'uomo, il quale confessa: ha staccato il respiratore della moglie perché non ne poteva più della non-vita cui la donna era condannata, e che inevitabilmente aveva costretto anche lui a una non-vita simile se non addirittura peggiore. Il caso è chiuso, e Sara, addolorata e delusa, esce dall'ospedale pronta a lasciare la città.

Il terzo caso chiama direttamente in causa Grissom, il quale riceve una telefonata mentre si trova a casa con Sara. Il leader della Csi è ancora condizionato dalla morte di Warrick, per di più adesso il team si trova privato di un prezioso elemento e questo ne limita l'efficienza. Dopo la telefonata, Sara dice a Grissom di voler andar via, e gli propone di venire con lei. Grissom per il momento rifiuta, ma si vede che il dubbio si è insinuato nella sua mente. Gli sceneggiatori stanno già ponendo le basi per la sua (temporanea?) dipartita dalla serie, che vedrà l'arrivo di Lawrence Fishburne in sua sostituzione.
Assieme al detective Williams, Grissom si reca in un vicolo dove è stato trovato il cadavere di una donna immerso in una pozza di sangue. Per terra c'è un braccialetto d'oro spezzato e un paio d'occhiali rotti. Ma ciò che fa salire un brivido lungo la schiena degli investigatori è la scoperta che qualcuno ha spappolato gli occhi della donna rendendo il suo volto un'orrenda maschera di morte. In laboratorio, verrà fuori che la donna ha avuto un rapporto sessuale poco prima di morire.
La vittima viene identificata come Paula Bonfilio, abituale frequentatrice dei casinò di Las Vegas, indebitata fino al collo e fin troppo ansiosa di prestare il proprio corpo al piacere altrui. Quando si recano nell'appartamento della donna, i due detective trovano un giovane che si identifica come Scott Bonfilio, figlio di Paula, e gli danno la notizia della morte della madre. Sconvolto, Scott chiede loro se per caso Paula si trovava con la piccola Lexie, sua sorella. A questo punto scattano delle ricerche a tappeto per trovare la piccola. Un video del casinò rivela ai due investigatori che la donna si è allontanata dal casinò, poco prima di essere uccisa, con una fiche da 500 dollari che non è stata ritrovata. Quella fiche potrebbe essere una traccia risolutiva, poiché i casinò impiantano dei piccoli chip nelle fiches di valore per poterle rintracciare in caso di necessità. Dunque, se il possessore della fiche cercherà di incassarla, loro lo sapranno. Il video mostra inoltre che la donna si è allontanata con un uomo dai capelli bianchi e che indossava un paio di occhiali (probabilmente gli stessi che Grissom ha ritrovato nel vicolo). Una volta rintracciato, l'uomo dice di essere un creditore di Paula: quando ha capito che lei non poteva pagargli l'ingente debito, l'uomo l'ha picchiata e si è poi allontanato con l'auto e la bambina. Poi, una volta saputo dell'omicidio, per lo spavento ha lasciato a una prostituta vettura e bebè, raccomandandole di portare la bambina nel centro di assistenza diurna per bambini del casinò.
Finalmente, la piccola viene rintracciata e affidata a Scott, il fratello maggiore. Resta però il mistero su chi abbia ucciso la donna, e ben presto un doppio colpo di scena chiude la faccenda: dal casinò in cui Paula aveva giocato arriva la notizia che qualcuno ha cercato di incassare la fiche. E' proprio Scott, il figlio di Paula. Una volta arrestato, il giovane ammette l'omicidio, e a questa confessione ne fa seguire un'altra, ancora più choccante. Paula non era sua madre ma la sua compagna, e Lexie è loro figlia. Anni prima infatti, Paula era un'assistente psicologa in un liceo frequentato da Scott. Dopo aver avuto una storia d'amore, i due erano fuggiti senza lasciare tracce, e si erano trasferiti a Las Vegas con la loro bambina. Ma lo stile di vita sregolato di Paula aveva complicato le cose, e il fatto che alla fine avesse lasciato la propria bambina in mano a uno strozzino, era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. In preda a un raptus d'ira, Scott l'ha brutalmente ammazzata. Il caso è chiuso.
L'episodio si conclude con l'immagine di Sara Sidle che lascia l'appartamento di Grissom. Qualcosa ci suggerisce che ben presto, il leader della Csi la seguirà.