Cristiana Capotondi è la nuova Principessa Sissi

Nella splendida cornice di Palazzo Taverna si è svolta a Roma la presentazione di Sissi, mini-serie televisiva in due parti che vede Cristiana Capotondi ereditare da Romy Schneider un ruolo straordinariamente importante, quello della celebre principessa austriaca.

Il compito al quale si è prestata Cristiana Capotondi, uno dei volti più conosciuti delle fiction targate RAI, non può certo considerarsi agevole: resuscitare il mito della Principessa Sissi e soprattutto dell'attrice con cui il grande pubblico può ancora oggi identificarla, ovvero l'incantevole Romy Schneider. La storia d'amore tra Francesco Giuseppe I d'Austria e la giovanissima Elisabetta di Baviera, destinata a diventare Imperatrice di uno degli stati più potenti dell'epoca, ha saputo sedurre diverse generazioni di spettatori, grazie anche ai ripetuti passaggi televisivi dei film realizzati nella seconda metà degli anni '50.

La stessa carriera di Romy Schneider deve molto a questa figura così affascinante, anche in considerazione del fatto che non si limitò a indossarne i regali panni nelle pellicole del viennese Ernst Marishka, ma ne riprese il personaggio per lo stesso Luchino Visconti, col quale ha lavorato in un capolavoro indiscusso come Ludwig.

Forse perché consapevoli di quanto valga una simile eredità, i responsabili della RAI hanno pensato bene di organizzare l'incontro col cast in una location d'eccezione, nella fattispecie gli sfarzosi saloni di Palazzo Taverna, un vero e proprio gioiello architettonico situato nel cuore di Roma ed eretto intorno al XV secolo. Anche gli Asburgo avrebbero senz'altro apprezzato la scelta. Così come il pubblico, composto da addetti ai lavori e da altri invitati agghindati per l'occasione con rara e sofisticata eleganza, pare aver gradito la proiezione in anteprima della prima parte di Sissi, che andrà poi in onda su RaiUno diviso in due puntate, programmate domenica 28 febbraio e lunedì primo marzo. Mentre alcuni continuavano a interrogarsi su certe soluzioni un po' kitsch adottate nel film, esprimendo perplessità, la maggior parte dei presenti ha accolto con un caloroso applauso l'apparizione della Capotondi e di altri personaggi ugualmente coinvolti nella realizzazione di Sissi ("Sisi" per il pubblico di lingua tedesca).

Dopo l'introduzione di rito dell'ufficio stampa il primo a prendere la parola è stato, come prevedibile, il direttore di Rai Fiction Fabrizio Del Noce: "Non posso nascondere il mio orgoglio, nel constatare quanta italianità ci sia nel nuovo prodotto che abbiamo dedicato alla celebre principessa, dagli interpreti all'autore delle musiche, Pino Donaggio, fino a chi ne ha curato il doppiaggio, il validissimo Tonino Accolla. Già, perché Sissi è una co-produzione tra Italia, Austria e Germania, acquistata peraltro da ben 32 paesi. In alcuni di questi la messa in onda è già cominciata, con notevole successo. Penso che l'interesse della Rai nel prendere parte all'impresa sia evidente; essendo noi in possesso dei diritti che ci consentono di ritrasmettere con una certa frequenza e già da parecchi anni tutti i vecchi film con Sissi protagonista, consideriamo tale personaggio un patrimonio, al punto che ci è venuto naturale riproporlo in questa maniera. Occorre però sottolineare le differenze. Da un lato si tratta della stessa Sissi che abbiamo imparato ad amare, con quel caratterino che si presta talvolta a qualche capriccio, a piccole e grandi ribellioni, in sintonia con lo spirito romantico che intimamente la pervade. Ma abbiamo accentuato anche i riferimenti al suo ruolo politico, ai periodi di crisi che attraversò in quegli anni l'impero Asburgico, come anche alle esperienze famigliari e private dal sapore spesso drammatico cui lei andò incontro. Senza per questo sconfinare negli episodi più tragici che caratterizzarono la seconda parte della sua vita, che avrebbero richiesto un cambiamento di tono fin troppo brusco".

Con l'ausilio della traduzione è toccato agli ospiti stranieri, in primis all'anziano regista Xaver Schwarzenberger già autore nel corso della sua lunga carriera di altri film in costume, rimarcare il peso di una simile scelta, soffermandosi sull'importanza di certi episodi storici relativi al rapporto tra la corona austriaca e il popolo ungherese, che verranno ulteriormente approfonditi nel secondo episodio della mini-serie, quello che anche il pubblico convenuto a Palazzo Taverna potrà gustarsi tranquillamente in televisione nella serata di lunedì.

Ma la parte del leone è toccata ovviamente a lei, Cristiana Capotondi, capelli raccolti ed espressione sempre sorridente, tra il timido e lo sfrontato; tutto ciò a seconda dei momenti e a seconda delle domande, visto che sulla sua partecipazione al progetto si è concentrata l'attenzione di gran parte della stampa. Anche il press agent Enrico Lucherini, tra i primi a chiamarla in causa, ha fatto capolino in virtù di una personale curiosità riguardo alla possibilità che l'attrice accetti prossimamente qualche ruolo moderno, contemporaneo, oltre a quelli in costume che l'hanno fatta amare dal pubblico televisivo (con chiaro riferimento a fiction di successo come Orgoglio e Luisa Sanfelice, ovviamente). Nel rispondere a Lucherini la Capotondi è parsa molto sciolta, in fondo anche auto-ironica quando si è concessa qualche battuta sull'argomento: "Si vede che ho una faccia 'antica'. Ho affrontato volentieri simili ruoli, ad ogni modo ricordo con piacere anche gli esordi in RAI con serie di altro genere come Compagni di scuola, il cui produttore era sempre Carlo Bixio, cui mi lega quindi un rapporto di lunga data".

Bixio, presente in sala, ha confermato in più di un'occasione questo rapporto di stima reciproca, mentre la Capotondi, incalzata dalle domande, è tornata sull'inevitabile confronto tra lei e Romy Schneider, chiarendone alcuni aspetti: "Da piccola vedevo tutti i film di Sissi, ma quando mi è stato offerto l'onore di interpretarla nella nuova versione ho pensato che non dovevo prendere a modello le sublimi interpretazioni di Romy Schneider, perché avrebbe voluto dire imitarla banalmente. Inoltre avevamo a disposizione una sceneggiatura, cui ha lavorato a lungo il qui presente Ivan Cotroneo, che ci ha consentito di approfondire versanti pressoché inediti del personaggio".

Cristiana Capotondi ha concluso rispondendo a chi le chiedeva se anche lei fosse stata, da adolescente, una ribelle come la Principessa Sissi. L'attrice ha pertanto affermato che non le è stato necessario ribellarsi così energicamente, vista la propria situazione famigliare; se non quando in pratica si è trovata a costringere i genitori, che sognavano per lei un percorso lavorativo e di studi decisamente più ordinario, ad iscriverla presso un'agenzia pubblicitaria. Conoscendo la grinta del personaggio, questa determinazione della Capotondi nel volersi presto inserire nell'ambiente dello spettacolo non ci ha affatto sorpreso.