Recensione American Pie - Ancora insieme (2012)

Il film diretto da Jon Hurwitz e Hyden Schlkssberg sembra vivere attraverso due anime diverse ma stranamente complementari che, pur imponendo al film un ritmo a volte discontinuo, riescono a costruire insieme una vicenda completa e armonica.

Come eravamo

Dal giorno del loro diploma sono passati esattamente dodici anni, ma in tutto questo tempo cosa hanno combinato gli ex adolescenti di East Great Falls? Oz, dopo aver lasciato Heather ed essersi trasferito nella soleggiata California, è diventato un famoso commentatore sportivo con tanto di fidanzata bionda dal corpo perfetto e dalla mente meno sviluppata. Kevin, felicemente sposato con una donna in carriera, ha scelto di lavorare in casa e di diventare un accanito sostenitore delle soap opera, mentre l'enigmatico Finch si è guadagnato la fama di avventuriero grazie ad un viaggio intorno al mondo che non sembra avere fine. A queste esistenze più o meno interessanti, Jim e la sua Michelle rispondono con un bambino e una quotidianità matrimoniale un po' annoiata e sessualmente distratta. Per tutti loro, dunque, sembra che gli anni del liceo e delle tempeste ormonali siano solo un vago ricordo del passato. Eppure, quando si ritrovano ancora insieme per l'immancabile riunione di classe, non solo scoprono che Stifler il casinista non sembra essersi minimamente liberato dagli ardori adolescenziali, ma comprendono che la voglia di essere ancora insieme può resistere al passare del tempo e agli inevitabili cambiamenti della vita.


Quando nel 1999 l'imbranato Jim Levenstein e compagni fecero la loro prima comparsa sul grande schermo, non accarezzavano certo l'ambizione di dar vita a una vera e propria saga all'insegna dell'umorismo demenziale. Sta di fatto, però, che il primo American Pie diretto dai fratelli Weitz ha inaugurato una nuova stagione in cui gli adolescenti sono tornati a essere protagonisti, potendo esprimere liberamente le ossessioni e le incompetenze dei primi approcci sessuali, tutto sempre veicolato attraverso il linguaggio giustamente estremo della farsa. Un esperimento già tentato negli anni ottanta con Porky's (e i relativi sequel), ma che, in questo caso, utilizzando situazioni comiche più "estreme" e un contesto attuale è riuscito a creare un'empatia senza precedenti. Perché, andando oltre il valore artistico del prodotto, Jim, Oz, Finch, Kevin e Stifler sono riusciti a divertire e intenerire più di una generazione, mettendo in scena il riflesso ironico delle gioie e dei molti "dolori" di un'età condizionata quasi esclusivamente dagli ormoni. A nove anni dall'ultimo capitolo American Pie - Il matrimonio, però, è inevitabile assistere a un cambiamento di rotta, anche se non definitivo e rivoluzionario. Così, se la presenza dietro la macchina da presa del duo Jon Hurwitz e Hayden Schlossberg ha continuato a garantire una serie infinita di guai e imprevisti ad alto tasso di nudità e trasparenze (di cui Jason Biggs è continuamente vittima e protagonista), l'evidente maturità degli interpreti ha imposto una serie di riflessioni sul futuro e sull'identità personale praticamente inevitabili.

Per questo motivo American Pie - Ancora insieme sembra vivere attraverso due anime diverse ma stranamente complementari che, pur imponendo al film un ritmo a volte discontinuo, riescono a costruire insieme una vicenda completa e armonica. Da una parte, soprattutto grazie alla personalità sempre eccessiva di Stifler, si mantiene vivo lo spirito goliardico e giovanile degli inizi, mentre dall'altra la necessità di affidabilità da parte di Jim e la struttura più solida di tutti i personaggi femminili caratterizzano questa nuova avventura con una sottile malinconia. Il fatto è che i ragazzi sono cresciuti e, messi a confronto con il ricordo della loro adolescenza, se ne rendono conto senza troppi drammi. Anzi, tra sbronze colossali, feste notturne sulla spiaggia, nuove teenager fin troppo disponibili, sesso sfrenato nel mezzo di un campo da rugby e genitori in preda alla solitudine o cultori della marijuana, ridono di loro stessi alla ricerca di una formula per diventare adulti senza perdere troppo di vista i ragazzini inesperti del passato. Il segreto è, nemmeno a dirlo, l'amicizia, l'unico sentimento capace di sopravvivere al tempo e agli insuccessi. Un principio forse troppo semplice e scontato, ma particolarmente efficace, perché non può esserci futuro senza un gruppo di compagni d'avventura con cui continuare a fare baldoria, anche se solo per un week end.

Movieplayer.it

3.0/5