Claudia Mori premiata al Roma Fiction Fest

La cantante, attrice e produttrice riceve a Roma il Premio Speciale Roma Fiction Fest per l'impegno produttivo profuso attraverso la sua Ciao Ragazzi in miniserie di qualità che hanno accompagnato il festival del piccolo schermo sin dalla prima edizione. Tra i suoi prossimi progetti forse una biopic dedicata al caso di Enzo Tortora.

Giudice severo e impietoso dell'ultima edizione di X- Factor, talent show musicale di Raidue, Claudia Mori riceverà il 9 luglio alle ore 22 al Cinema Adriano (prima della proiezione di C'era una volta la città dei matti) il Premio Speciale RomaFictionFest per l'impegno produttivo profuso sin dalla prima edizione del festival romano con i titoli della sua casa di produzione Ciao Ragazzi srl.
Tra le fiction più celebri prodotte negli ultimi anni dalla Mori troviamo diverse miniserie di grande successo, tutte in due puntate : De Gasperi, l'uomo della speranza e la miniserie su Einstein (presentata lo scorso anno al RFF) entrambe dirette da Liliana Cavani, Rino Gaetano - Ma il cielo è sempre più blu (presentato durante la prima edizione) e C'era una volta la città dei matti, entrambe dirette da Marco Turco, quest'ultima in concorso a questa edizione del RFF nella sezione fiction italiana edita.
Se molto ha fatto discutere la sua esclusione da X- Factor 4, sia per scelta degli autori che per motivi legati all'embargo cui è stato sottoposto l'amico Morgan, Claudia Mori fa discutere e molto (in positivo) per il suo impegno produttivo televisivo che la vede, non senza ostacoli e difficoltà, tra le imprenditrici più proficue del nostro paese.

Attrice, cantante, produttrice e anche opinionista musicale, Claudia Mori ci ha parlato dei nuovi progetti in cantiere tra cui una serie di quattro film-tv sulla violenza alle donne diretti da Liliana Cavani, dalla tedesca Margarethe von Trotta e da Marco Pontecorvo. Originariamente sei - poi diventati quattro per 'censura' da parte della tv di Stato - i film tratteranno di stalking, violenza domestica, prostituzione, temi spinosi affrontati dalla casa di produzione della Mori per Raiuno.
In pre-produzione altre due miniserie biografiche dedicate al mitico tenore Enrico Caruso (in due puntate, diretta da Stefano Reali prodotta in collaborazione con Rai Fiction, la vedremo forse in autunno) e a Fred Buscaglione, cantautore italiano celebre per il suo atteggiamento da bullo-latin lover che fece impazzire l'Italia degli anni '50 scomparso nel 1960 in un incidente stradale. La messa in onda è prevista per la stagione 2011/2012. Annunciata anche una serie in quattro puntate sul gioco d'azzardo intitolata La vita in gioco.

Signora Mori, lei in un'intervista lei ha dichiarato: "Abolirei tutti quei programmi falsi e buonisti che vanno in onda il pomeriggio, mi concentrerei sulla tv dei ragazzi eliminando anche tutti quei programmi in cui si vincono soldi con una telefonata o aprendo un pacco". Come vorrebbe che fosse la televisione italiana?

Claudia Mori: Vi ringrazio immensamente per questo premio che arriva in un momento particolare e delicato per me, e cioè dopo le tante difficoltà che ho incontrato per portare a termine la mia ultima fiction C'era una volta la città dei matti. E' un riconoscimento che mi dà coraggio per andare avanti e proporre ancora questi argomenti, temi non consueti per la nostra televisione. Non so come dovrebbe essere il piccolo schermo di oggi ma vi posso dire che televisione vorrei vedere io: televisione di qualità che al momento non esiste. Gran parte delle cose che vediamo non sono di qualità, ma magari sbaglio a voler collegare la qualità con la cultura, ma per me sono quasi sinonimi, sono facce della stessa medaglia. Pensando ad Alcide De Gasperi, che fu un uomo-simbolo di qualità morale e cultura, mi viene in mente che all'epoca aveva proibito alla moglie di usare la macchina della Presidenza del Consiglio per farsi scortare, mentre ora viviamo allo sbando, queste cose ce le sognamo, la cultura era importante in quegli anni come la qualità della vita e la moralità. La tv di stato non dovrebbe aver paura di raccontare la sua storia, nè il passato nè il presente, e questo non esiste oggi, quel che vediamo è tutto un po' arrangiato, spesso dipende da quale forza governa e non si comprende a fondo come si debba invece aiutare la gente ad aprire la mente, a scegliere. La televisione raggiunge milioni di persone, per questo dovrebbe rispettare un'etica precisa e rappresentare la cultura del nostro Paese.

Ci parla un po' meglio dei nuovi progetti che ha in cantiere? Claudia Mori: A giorni dovremmmo iniziare le riprese dei quattro film tv sulla violenza sulle donne, tenete conto che avremmo dovuto firmare il contratto con la RAI a gennaio e ancora non se n'è fatto nulla. Tra l'altro due episodi dei sei originali sono stati tagliati perchè il direttore di RaiUno riteneva non fossero adatti al pubblico generalista, i tagli hanno riguardato l'episodio sulla pedofilia e quello della tratta delle nigeriane. A causa della nuova linea editoriale mi è stato chiesto di toglierli e pur non essendo affatto d'accordo ho accettato il compromesso per il bene del progetto. La discriminante credo sia sempre la qualità e i tre registi scelti la garantiscono. Spero che arrivi presto il giorno di inizio delle riprese, sono anche disposta ad incantenarmi a casa del direttore di rete e del direttore generale pur di far partire la produzione. Per quel che riguarda la miniserie biografica su Fred Buscaglione, ad interpretare il cantante dovrebbe essere Filippo Timi che vi assicuro canta anche bene, non abbiamo invece ancora deciso chi interpreterà Caruso, lo avevamo chiesto a Pierfrancesco Favino che però era impegnato in altri progetti. In ogni caso le riprese inizieranno a novembre.

Ha qualche idea per il futuro ancora più proiettato in avanti? Qualche progetto che la stuzzica?

Claudia Mori: Si, sto pensando di fare una miniserie sul caso Tortora, credo che la proporrò a Sky, ma loro ancora non lo sanno (ride). Credo che possa essere interessante un progetto simile, oggi più che mai, è stato un caso emblematico che ho sofferto in prima persona e vissuto come una tragedia, sia per la persona e per il nostro paese. Ho spesso riflettuto su come possa essere semplice distrarre un intero paese da qualcosa e distruggere una persona di successo scomoda. Ho incontrato le figlie in questi giorni, come feci in passato per i familiari di Rino Gaetano, di De Gasperi e Basaglia. Ho già pensato all'attore che potrebbe interpretarlo e mi viene in mente sempre Fabrizio Gifuni, semplicemente perchè è un attore raro, diventa credibile in tutto quello che fa, come Claudio Santamaria, sono molto simili come impatto artistico, se non credono in un personaggio non lo fanno. Non so se alla fine lo farà lui, forse no, poi vedremo.

Chi gliel'ha fatto fare di fare la produttrice e prendersi tutte queste gatte da pelare con la censura e con le difficoltà di produzione? Si è rivolta a Sky per questo motivo? Claudia Mori: come dicevo prima non l'ho ancora proposto a nessuno ma lo proporrò a Sky. Insieme a loro sto lavorando sul progetto riguardante Adriano e Il ragazzo della via Gluk, un film di animazione in 26 episodi che andrà in onda su Sky in 3D e in HD. Mi trovo molto bene con loro, sono persone mentalmente libere, non mettono ostacoli a prescindere, sono molto preparate, mi piace come ragionano, e poi dobbiamo dirlo, non ci sono grandi alternative in giro. Il mio lavoro di produttrice è molto faticoso perchè non viene mai apprezzato fino in fondo dagli editori, ed è un peccato, perchè dal momento che accetti mettendo una firma e ottieni certi risultati di pubblico questi prodotti dovrebbero avere una vita normale, non dico privilegiata. Nel mio caso io vivo costantemente una marea di difficoltà di qualunque genere, non è un andamento lineare come quello che dovrebbe avere il processo creativo in una tv pubblica. Vado avanti per la mia strada perchè questi progetti sono miei a tutti gli effetti e li voglio fortemente, soprattutto quello sulle donne, progetto in cui Fabrizio del Noce ha avuto un ruolo importante, come per Basaglia, senza di lui non so se alla fine sarei riuscita a farli.

Qual'è la cosa che la infastidisce di più e che potrebbe farla arrendere? Claudia Mori: E' veramente umiliante e frustrante dover andare a parlare con alti dirigenti e cercare di convincerli che siamo di fronte ad un buon progetto. Spesso neanche ti ascoltano, non gliene frega niente, tu viaggi avanti e indietro come una trottola e poi per riunioni, per impegni e interruzioni il discorso cade. Vedo un disinteresse troppo forte per la cultura, è questo il motivo che mi potrebbe spingere a desistere, però conoscendomi un po', la vedo dura che io molli. La censura esiste ed è sempre più subdola, la verità è che ci stiamo un po' abituando al fatto che qualcuno ci selezioni le cose da fare e dire, dobbiamo spesso far finta di condividere le idee di chi sta sopra di noi, e questo non sollo è preoccupante, è la cosa peggiore per la libertà di un Paese, per il suo futuro. Le persone devono essere libere per potersi considerare persone e non oggetti.

La tv oggi può sostituirsi al cinema per veicolare temi più importanti e delicati?

Claudia Mori: Se ci fate caso i registi con cui lavoro sono registi di cinema, perchè io vengo dal cinema e amo un certo modo di scrivere, di recitare e di riprendere. Nel cinema c'è più autonomia, c'è scelta, tutto dipende dal produttore e dalla sua voglia di mettersi in gioco. La televisione impone i suoi prodotti, il cinema è una scelta, questa è la differenza nevralgica. Non sono simili le due cose, ma non è detto che la tv non possa un giorno essere concepita come il cinema. E' per questo che il termine fiction non mi piace, allude ad un modo finto di recitare che prende le distanze dallo spettatore.

Ha mai pensato di fare politica? Claudia Mori: No, diventerei banale in tutte le cose che dico. Io sono così come mi vedete, istintivamente sono proprio così, produco quello che vorrei vedere, mio padre era un operaio, non avevamo soldi ma la cultura era fondamentale per lui, ci ha fatto studiare tutti con grandi sacrifici. In un certo senso faccio politica con le mie produzioni, faccio la politica della cultura, produco quello in cui credo, ci metto obiettività, le mie storie sono fedeli a quella che è stata la realtà, non sono mai di parte ed a volte il problema grosso è proprio questo. Cerco di raccontare la verità, che a volte è l'ultima cosa che si vuole diffondere.

Per quel che riguarda X-Factor, le dispiace non essere nella squadra quest'anno? Cosa pensa della nuova giuria e dell'ingresso di Ruggeri e della Tatangelo? Claudia Mori: Sicuramente mi dispiace non esserci, ma non è stata una mia decisione bensì dei vertici RAI. Da parte mia c'era la disponibilità anche se poi mi sono resa conto che senza Morgan il programma sarebbe stato troppo diverso da come io volevo che fosse e che non avrei potuto partecipare a meno di salti mortali a causa dei miei tantissimi impegni. La nuova giuria mi pare ottima, ci sono nuove idee, credo che l'ingresso di Anna Tatangelo sia stata un'idea carina, Mara Maionchi la conoscono tutti, è l'unica in grado di dare continuità alla trasmissione, Elio mi piace, è talmente bravo e intelligente che andrà bene anche in questa situazione. C'era bisogno di un rinnovamento, di un cambiamento necessario, resta il fatto che a mio avviso X-Factor è il miglior talent-show in circolazione, tutti voi avete potuto vedere con quanta passione e competenza Morgan proponeva musica d'altri tempi, musica invisibile che in genere non si sente neanche in radio. Lui era diverso dal solito, era quello che volevo vedere, era il quid in più della trasmissione che nessuno potrà mai sostituire.