C’era una volta Studio Uno: la golden age della tv italiana diventa fiction

Stasera e domani la prima serata di Rai 1 punta sulla sua storia con una fiction ambientata dietro le quinte di Studio Uno, storico programma anni '60.

C'era una volta Studio Uno: Alessandra Mastronardi e Domenico Diele in una scena della miniserie
C'era una volta Studio Uno: Alessandra Mastronardi e Domenico Diele in una scena della miniserie

"La Rai sta facendo un percorso che racconta la storia d'Italia. Un viaggio nel passato iniziato con Olivetti e Luisa Spagnoli. Il cuore di questa fiction è il racconto della televisione che in modo prepotente entra nelle case di tutti gli italiani. Li coinvolge, li commuove, li fa sognare. Studio Uno è un mito incarnato nel corpo di Mina": è con queste parole che Tinni Andreatta, direttore Rai, ha aperto la conferenza stampa di C'era una volta Studio Uno, la mini-fiction che esordirà stasera in prima serata su Rai Uno e che ci promette un viaggio nel tempo dietro le quinte di un programma - andato in onda dal 1961 al 1966 - che ha fatto la storia della tv pubblica nostrana.

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Tre donne, un sogno

Oltre a farci (ri)vivere la golden age della tv pubblica, C'era una volta Studio Uno ci racconterà la storia di tre giovani donne appena assunte in Rai ed è attraverso i loro occhi, le loro personalità e le loro vite che faremo un viaggio nel tempo negli usi e costumi dei lontani anni '60. Protagoniste assolute di questa nuova fiction sono, infatti, Alessandra Mastronardi, Diana Del Bufalo e Giusy Buscemi. In particolare l'ex "cesarona" Mastronardi interpreta Giulia, una giovane donna che come ci ha spiegato la stessa attrice "entra in Rai in punta di piedi, nonostante avesse una vita già scritta. Il mio personaggio si doveva sposare ma rinuncia a questo dovere e fa un colloquio di lavoro in Rai come segretaria, per poi essere spostata nel servizio opinioni".

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C'era una volta Studio Uno: Alessandra Mastronardi in una scena dellaun'immagine tratta dalla miniserie di Rai Uno
C'era una volta Studio Uno: Alessandra Mastronardi in una scena dellaun'immagine tratta dalla miniserie di Rai Uno

La Del Bufalo, invece, presterà il suo volto e la sua impacciata simpatia al personaggio di Rita, "una ragazza madre di 22 anni. È una sarta, ma il suo grande sogno è fare la cantante. Fa il provino in Rai e non lo supera ma userà il suo talento con la macchina da cucire per riuscire a superare il muro che la divide dalla realizzazione del suo desiderio". Infine, la bella e passionale Giusy Buscemi sarà Elena, "una persona molto fragile che vuole diventare una stella, vuole ballare in prima fila a Studio Uno e per farlo sfrutta la sua bellezza come arma di seduzione. Si presenterà ai provini in maniera invadente. Man mano si scoprirà la sua umanità e soprattutto il suo infinito bisogno d'amore". E, a proposito d'amore, in C'era una volta Studio Uno non mancheranno momenti ad alto tasso di romanticismo in quanto le tre protagoniste verranno sedotte da altrettanti colleghi e sognatori, ovvero il programmista Lorenzo (Domenico Diele), il macchinista Renato (Gianmarco Saurino) e il ballerino Stefano (Andrea Bosca).

Raccontare il passato con gli occhi del presente

C'era una volta Studio Uno: Alessandra Mastronardi in una scena della miniserie
C'era una volta Studio Uno: Alessandra Mastronardi in una scena della miniserie

Oltre alle tre inedite protagoniste C'era una volta Studio Uno omaggerà anche i protagonisti dell'epoca. A partire da quella che è stata la stella mattatrice dei programma, Mina, che Giorgia Cardaci avrà l'onore di interpretare, mentre Lada Poznyakova e Linda Stroncerova grazie ai loro splendidi visi e alle loro chilometriche gambe riporteranno sul palco le gemelle Kessler. Diretto da Riccardo Donna e sceneggiato da Lucia Zei, C'era una volta Studio Uno è una mini fiction che non punta solo all'effetto amarcord ma che vuole rivolgersi anche agli spettatori più giovani (e la scelta del cast e di utilizzare come colonna sonora la storica Se telefonando cantata da Nek lo confermano), come ha confermato lo stesso co-produttore Ettore Bernabei: "il nostro obiettivo era quello di incuriosire i ragazzi di oggi con un racconto ad ampio spettro, mai fumoso e sempre garbato".