Bridgerton, parla lo showrunner: “I fan dei libri ritroveranno ogni elemento che amano su schermo”

La nostra intervista video a Chris Van Dusen, showrunner di Bridgerton, la serie prodotta da Shondaland per Netflix, disponibile da Natale 2020.

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Bridgerton: Phoebe Dynevor insieme a Regé-Jean Page in una scena della serie

La freschezza e vivacità della storia d'amore di Bridgerton è una sorpresa, ma per noi la vera notizia, ancor prima che la serie arrivasse in catalogo a Natale 2020, è produttiva: la serie segna l'inizio della collaborazione tra Shondaland e Netflix e per questo ci ha fatto molto piacere poter scambiare quattro chiacchiere con Chris Van Dusen, showrunner di questa nuova produzione, ma facente parte del team di lavoro di Shonda Rhimes già in precedenza. Lo scrittore e produttore veniva infatti da Scandal e ci ha spiegato come cercasse qualcosa a cui lavorare una volta terminata quell'esperienza e di aver trovato proprio nei romanzi di Julia Quinn, passatigli dalla Rhimes in persona, tutti gli elementi che cercava per la nuova avventura.

La video intervista allo showrunner Chris Van Dusen

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Nel mondo di Bridgerton

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Bridgerton: un'immagine della serie Netflix

"Sexy, divertenti, emotivi", così Chris Van Dusen definisce i romanzi a cui si ispira la sua Bridgerton, una via di fuga che cercava in quel momento, dagli "intrighi politici dei giorni nostri a Washington" di Scandal, e che cerca anche il pubblico. Ha messo del suo nell'adattamento, per raccontare quella che definisce "la più bella storia d'amore romantica di sempre", ma è anche convinto che "i fan dei libri ritroveranno ogni elemento che amano su schermo". Una miscela perfetta, ci dice, girata tutt'intorno Londra e nella magnifica campagna inglese, per un lavoro sulle location importante a rendere gli ambienti e le atmosfere dell'Inghilterra del periodo Regency.

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Bridgerton: Phoebe Dynevor insieme a Regé-Jean Page in una scena della serie Netflix

Altrettanta attenzione è stata dedicata al casting e lo dimostrano le prove degli interpreti principali e soprattutto delle attrici, chiamate a portare su schermo i personaggi più interessanti della serie. Impossibile, però, non citare il carisma di Julie Andrews nel tratteggiare la voce narrante di Lady Whistledown, che "dice una serie di cose offensive e graffianti, ma sempre con la sua firma brillante". A condire il tutto c'è l'interessante lavoro fatto sulla colonna sonora, su una componente musicale che sa essere insieme classica e moderna: "volevamo che il pubblico provasse le stesse sensazioni che provano i personaggi nell'ascoltare una canzone popolare del loro tempo."

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Netflix, tra libertà e diffusione

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Bridgerton: una foto di scena

C'è un aspetto che abbiamo tenuto ad affrontare nella nostra chiacchierata, ovvero lo scrivere qualcosa per una realtà streaming importante come Netflix. Se da una parte Van Dusen sottolinea l'incredibile libertà creativa che gli è stata concessa dalla produzione, dall'altra non può non evidenziare quella che è la più sconvolgente novità di un lavoro del genere: che il giorno di Natale, quando la serie è diventata disponibile, lo è stata in contemporanea in quasi 190 paesi. Numeri da capogiro che commenta senza mezzi termini: "raggiungere un pubblico così ampio è fenomenale e incredibile."