Brawl in Cell Block 99: un inedito Vince Vaughn e violenza catartica a Venezia 74

Due anni dopo la sua opera prima, il regista Steven Craig Zahler presenta fuori concorso un film disperato ed estremo, completamente affidato ad una prova fisica dell'attore americano, ormai in piena rivoluzione.

Brawl in Cell Block 99: Vince Vaughn in una scena del film
Brawl in Cell Block 99: Vince Vaughn in una scena del film

Spalle larghe, espressione segnata, testa rasata. Su questa montagna di carne e muscoli capeggia un vistoso tatuaggio, un'enorme croce nera avvolta da un filo spinato. Sembra la perfetta sintesi di un uomo, l'immagine che riassume il destino di Bradley, ex pugile rimasto senza lavoro, invischiato in loschi affari pur di mandare avanti la sua famiglia in attesa di un nuovo arrivato. La voglia di rimanere a galla, però, non risparmia questo marito e futuro padre dalla reclusione e da un ricatto logorante che lo porterà a compiere azioni immonde. È questo l'identikit del protagonista del cruento e brutale Brawl in Cell Block 99, opera seconda del promettente ed eclettico regista S. Craig Zahler. Scrittore, musicista e direttore della fotografia, questo prolifico 44enne di Miami si è fatto conoscere due anni fa con il western-horror Bone Tomahawk.

Brawl in Cell Block 99: Vince Vaughn in una foto del film
Brawl in Cell Block 99: Vince Vaughn in una foto del film

Inedito in Italia (è uscito direttamente in home video), l'opera prima di Zahler è diventata un piccolo cult, grazie ad un uso consapevole dei generi, ad una regia diretta e ad un cast di prim'ordine (Kurt Russell, Richard Jenkins, Patrick Wilson, Matthew Fox). Con Brawl in Cell Block 99, presentato Fuori Concorso alla 74esima edizione della Mostra d'arte cinematografica di Venezia, il regista torna ad esplorare dei generi ben definiti affidando tutta la forza espressiva del film alla presenza scenica e alla prestanza fisica di un inedito e oscuro Vince Vaughn. Dopo aver visto litri di sangue e volti scarnificati, ci siamo rilassati con una conferenza stampa dove abbiamo scoperto meglio la lavorazione di una pellicola che ha tanto il sapore di un pugno tra i denti.

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Violenza catartica

Venezia 2017: il cast di Brawl in Cell Block 99 al photocall
Venezia 2017: il cast di Brawl in Cell Block 99 al photocall

Durante la presentazione ufficiale di questa edizione del festival, il direttore artistico Alberto Barbera aveva messo in guardia tutti, definendo Brawl in Cell Block 99 un film poco adatto agli stomaci deboli. È evidente, infatti, che la violenza sia il tema cardine e la colonna portante del film di Zahler, che sulla questione ha dichiarato: "Nel film il primo atto di violenza è quello subito dai personaggi sotto forma di trauma. Da quei traumi vissuti sulla loro pelle, poi, si sviluppa tutto il resto. Credo che la violenza non sia qualcosa di universale, perché cambia a seconda della persona che la mette in atto. Nel caso di Bradley mi sono basato totalmente sulla abilità da performer di Vince. Pensate che le scene più volente sono state aiutate pochissimo dal montaggio. Tutto è successo davvero, abbiamo messo gli attori l'uno contro l'altro senza alcun timore. Non sono state scene facili da girare, ma la resa è certamente più autentica. Nel caso di Vince, poi, ho deciso di creare due moti violenti opposti: a volte la contiene, altre volte la esprime attraverso vere e proprie esplosioni".

Brawl in Cell Block 99: Don Johnson e Vince Vaughn in una scena del film
Brawl in Cell Block 99: Don Johnson e Vince Vaughn in una scena del film

Al fianco di Zahler c'è un Vince Vaughn di nuovo riconoscibile, lontano anni luce dalla belva famelica del film. L'attore, che sembra aver scoperto una nuova anima inquieta dentro di sé, ritorna nei panni di un uomo ombroso dopo l'esperienza di True Detective, dove interpretava un tormentato uomo della malavita. Sulla sua "virata" degli ultimi anni, l'attore ha detto: "Il fatto che io scelga anche dei ruoli diversi dal solito non significa che io voglia dire addio alla commedia. Ritengo che sia una fortuna poter fare cose nuove e perseguire percorsi mai calpestati prima. Per un attore è fondamentale. Qui ero attratto dall'idea di ritrarre la violenza anche da un punto di vista estetico, dall'allenamento a cui ti obbligano certi ruoli, a quanto devi scavare per spingere te stesso verso quello che vuole il regista. Abbiamo lavorato tanto sull'aspetto ma anche sui movimenti del personaggio"

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Il suono dei pugni

Venezia 2017: Jennifer Carpenter e Vince Vaughn sul red carpet di Brawl in Cell Block 99
Venezia 2017: Jennifer Carpenter e Vince Vaughn sul red carpet di Brawl in Cell Block 99

Un marito prima che un ex pugile. Un futuro padre che diventa un galeotto. Sotto quella massa corpulenta batte il cuore di Bradely Thomas ed è stato questo cuore a convincere Vince Vaughn ad accettare un ruolo per lui inedito: "La cosa che più mi ha colpito di questo personaggio è stata la sua volontà di tenere la testa sempre fuori dall'acqua e non venire sommerso dai problemi della sua vita. Ci sono persone soffocate dalle esperienze negative, ma lui prova a combatterle come può, con tutte le sue forze. In questo è fondamentale il rapporto con sua moglie. Lui trova la sua forza in lei, perché tra loro c'è un impegno tra due anime, una bella amicizia e un grande senso di responsabilità reciproca. Nonostante gli errori commessi da entrambi, tra loro c'è molta empatia. Credo che Bradley, nonostante si allontani spesso dal concetto comune di morale, sia un personaggio con una sua etica. Questa è una caratteristica comune dei personaggi scritti da Craig. Lui è un autore coraggioso, che non pensa mai al successo di un suo film, ma alla sincerità del contenuto. Per questo cerca il cuore dei personaggi e scava nelle loro vite drammatiche, scrivendo senza compromessi. Lavorare con lui è sfida, ma anche una ricompensa, un'esperienza che ti rinfresca".

Venezia 2017: uno scatto di Vince Vaughn al photocall di Brawl in Cell Block 99
Venezia 2017: uno scatto di Vince Vaughn al photocall di Brawl in Cell Block 99

A proposito di etica, sia Vaughn che Zahler hanno ammesso che ricorrerebbero anche loro alla violenza, se messi nelle disperate condizioni di proteggere una persona amata. Dopo aver sottolineato la sua passione per personaggi vincolati da ricatti morali, il regista ha parlato della sua idea di musica nel cinema: "Questa volta ho fatto una scelta molto diversa dal primo film, dove c'era pochissima musica. Allora sentivo che non faceva parte della mia estetica, così la colonna sonora, se ci fate caso, copra al massimo cinque minuti del film. Qui c'è molta più musica, forse anche più di quella che avrei voluto. Ad ogni modo, ho fatto una scelta ben precisa. Non volevo che la colonna sonora risultasse didascalica e che sottolineasse banalmente delle emozioni all'interno del film. Se una scena è triste, non devi aver bisogno della musica per farlo capire. Non vorrei mai abusare della musica, anche se, a dire il vero, il Brawl in Cell Block 99 ci sono più canzoni che colonna sonora. Dopo molto studio e un lungo lavoro di selezione, ho scelto delle musiche degli anni Settanta capaci di infondere un senso di nostalgia". Se, invece, avete nostalgia di una buona dose di malsana violenza, crediamo che rinchiudervi dentro Brawl in Cell Block 99 potrebbe farvi sentire a vostro agio.