Boris: i 10 personaggi migliori della “fuori serie” italiana

A dieci anni dalla prima messa in onda, ricordiamo l'esilarante serial comico di Sky tramite gli abitanti più memorabili del suo folle universo catodico.

Una foto promozionale del cast della serie Boris con Paolo Calabresi, Alessandro Tiberi, Caterina Guzzanti, Antonio Catania, Ninni Bruschetta, Pietro Sermonti e Francesco Pannofino
Una foto promozionale del cast della serie Boris con Paolo Calabresi, Alessandro Tiberi, Caterina Guzzanti, Antonio Catania, Ninni Bruschetta, Pietro Sermonti e Francesco Pannofino

Il 16 aprile 2007 debuttò su Sky una nuova serie italiana: Boris, feroce e brillante satira del mondo dello spettacolo nel nostro paese, con un particolare occhio di "riguardo" per la televisione (al grande schermo ci pensò la continuazione cinematografica, Boris il film). Ambientato sul set di una (pessima) fiction intitolata Gli occhi del cuore 2, il programma era - ed è tuttora - uno spassoso accumulo di tutti i luoghi comuni su quello che può andare storto nell'industria audiovisiva, spesso esagerando spunti reali (un po' come faceva negli stessi anni Entourage con il cinema americano). E a popolare questo universo folle ma non del tutto inverosimile ci sono vari personaggi indimenticabili, osservati attraverso il punto di vista dello stagista Alessandro (Alessandro Tiberi), "schiavo" della troupe (il titolo dello show deriva invece dal nome del pesce rosso che il regista ha sul set come portafortuna). Per ricordare la serie abbiamo deciso di stilare la nostra personale classifica dei suoi volti più memorabili, un compito non facilissimo - almeno per quanto riguarda le prime posizioni - ma molto gratificante.

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10. Gli sceneggiatori

Tra le gag più divertenti messe in scena dalla serie c'è quella sui tre sceneggiatori de Gli occhi del cuore 2, interpretati da Valerio Aprea, Massimo De Lorenzo e Andrea Sartoretti e integrati nel cast fisso per la terza stagione dello show, dopo aver fatto apparizioni occasionali nelle prime due. Insieme formano un esilarante triplo ritratto della bancarotta creativa al suo apice, tra stati d'animo inseriti a caso nelle scene - a farla da padrone sono "basito" e "perplesso" - e idee riciclate palesemente da prodotti stranieri senza neanche prendersi la briga di adattarle al contesto italiano. Una sorta di risposta italiana alla gag di South Park su come vengono scritte le puntate de I Griffin, e un'immagine che torna facilmente a galla nella memoria dinanzi a certi prodotti seriali, non per forza italiani.

9. Glauco Benetti

Giorgio Tirabassi in Boris il film
Giorgio Tirabassi in Boris il film

Tra le guest star di punta è impossibile non menzionare Giorgio Tirabassi nel ruolo di Glauco, un direttore della fotografia italiano residente in Sudafrica che, durante la sua prima apparizione, crea scompiglio sul set spacciandosi per il regista Albino Corradi, incaricato di sostituire René per un giorno (Corradi invece finge di essere Glauco). Un simpaticissimo excursus sull'abuso di potere, superato solo dalle apparizioni successive nel personaggio in occasione di una storyline sulla pubblicità occulta, fenomeno tipicamente italico che Boris satirizza al meglio. Ovviamente Glauco è abituato a "robba d'autore", da cui i suoi modi estremamente sgarbati che però danno frutti inattesi (riesce a far recitare bene un'attrice particolarmente negata, alla quale dà apertamente dell'incapace).

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8. Mariano Giusti

Dov’è Mario?: una foto di Corrado Guzzanti
Dov’è Mario?: una foto di Corrado Guzzanti

Introdotto nella seconda stagione, Mariano è l'avatar dell'attore complessato e fuori di testa, capace di mettere a repentaglio tutto e tutti se le cose non vanno per il verso giusto. Figura grottesca ma amabile, deve il suo fascino in gran parte all'estro comico di Corrado Guzzanti, che per l'occasione interpreta anche un altro ruolo, quello di Padre Gabrielli, consigliere spirituale di Mariano che finirà ucciso proprio per mano dell'instabile attore. Un'esperienza che ha in parte influenzato l'altra incursione di Guzzanti nella serialità su Sky, la recente miniserie Dov'è Mario?, ideata insieme ad uno degli autori di Boris.

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7. Nando Martellone

Massimiliano Bruno in Boris il film
Massimiliano Bruno in Boris il film

Esistono ovunque, non solo in Italia, i comici che a detta dei più non fanno particolarmente ridere ma hanno un discreto successo campando sostanzialmente di rendita grazie ad un tormentone che fa breccia nel cuore dello spettatore medio. Nel mondo di Boris quel ruolo è affidato a Massimiliano Bruno nei panni di Martellone, amato dalle masse grazie all'esclamazione "Bucio de culo!" e reclutato per incarnare il lato comico della fiction, missione che si rivela impossibile senza ricorrere a volgarità gratuite. L'arco narrativo di Martellone è un miscuglio di tutte le tappe di un possibile percorso da star system italiano, dall'inevitabile partecipazione ad un reality (La casa senza bagno, una delle idee più folli ma in qualche modo verosimili partorite dagli sceneggiatori di Boris) al tentativo di farsi apprezzare all'estero, con risultati disastrosi: ai francesi non piace "Buse de cul!".

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6. Duccio Patanè

Ninni Bruschetta in Boris il film
Ninni Bruschetta in Boris il film

"Che faccio, smarmello?" Una domanda che riassume perfettamente l'etica professionale del direttore della fotografia de Gli occhi del cuore 2, interpretato da Ninni Bruschetta: un cocainomane incallito che accetta tranquillamente di essere pagato bene per un lavoro che, nel migliore dei casi in questo contesto, risulta appena sufficiente. La sua però non è propriamente incompetenza, ma furbizia: la fotografia delle fiction deve per forza essere "brutta" (nello specifico sovraesposta o "smarmellata", come dice Duccio) per evitare che il pubblico cambi canale durante le pause pubblicitarie, essendo gli spot più esteticamente gradevoli. Imbattibili i suoi siparietti insieme al fido assistente Biascica.

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5. Arianna Dell'Arti

Caterina Guzzanti in una scena di Boris 3
Caterina Guzzanti in una scena di Boris 3

L'unica sul set de Gli occhi del cuore 2 a prendere costantemente sul serio il proprio lavoro, Arianna è tra i personaggi meno grotteschi del programma, grazie anche al suo rapporto con Alessandro che gradualmente si trasforma in una storia d'amore, messa però in difficoltà da un dettaglio che per lui è insormontabile: lei è un'accanita sostenitrice di Silvio Berlusconi dal 1994. "Cattiva" e al contempo umana, Arianna è interpretata con la giusta carica di simpatia irriverente da Caterina Guzzanti, la quale ha detto del suddetto momento Berlusconi che è stata una bella sfida girare quella scena senza scoppiare a ridere (per ovvi motivi legati alla famiglia dell'attrice).

4. Orlando Serpentieri

Venezia 2015: Roberto Herlitzka al photocall di Sangue del mio sangue
Venezia 2015: Roberto Herlitzka al photocall di Sangue del mio sangue

Già dal secondo episodio Boris ha potuto contare su delle guest star d'eccezione, a cominciare da Roberto Herlitzka nei panni di Serpentieri, l'attore teatrale acclamato che per ragioni puramente economiche - il mutuo - accetta una parte minore nella fiction e si scontra professionalmente con metodi lavorativi agli antipodi rispetto ai suoi: lui vuole prepararsi in anticipo per entrare psicologicamente nella parte, ma nemmeno gli sceneggiatori hanno le idee chiare sulla logica narrativa (difatti Serpentieri non legge i copioni e sul set improvvisa). Per non parlare del suo evidente talento recitativo che mette in evidenza i difetti dei protagonisti della fiction, e quindi richiede una nota di regia a dir poco esilarante: "Lo molli un po' il personaggio."

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3. René Ferretti

Francesco Pannofino in una scena di Boris 3
Francesco Pannofino in una scena di Boris 3

Talmente amato dai fan da essere promosso a vero protagonista del lungometraggio cinematografico, René è un po' l'anima tragica della serie, consapevole della sciattezza del prodotto a cui sta lavorando ma non per questo assoggettato fino in fondo all'integrità morale. La sua massima filosofica più conosciuta, citata dagli spettatori da dieci anni, riguarda il suo metodo di regia per Gli occhi del cuore 2, che lui definisce "a cazzo di cane" con un misto di tristezza e pragmatismo che deriva tutto il suo pathos dalla performance maestosa di Francesco Pannofino. Qui sotto potete godervi il suo momento più memorabile, che a detta di alcuni rappresenta perfettamente una parte neanche tanto piccola della mentalità artistica e culturale in Italia:

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2. Stanis La Rochelle

Valentina Lodovini e Pietro Sermonti in una scena di Boris 3
Valentina Lodovini e Pietro Sermonti in una scena di Boris 3

Archetipo del divo pieno di sé, Stanis è il protagonista maschile de Gli occhi del cuore 2. Il vero nome dell'attore è Enzo Facchetti, ma usa lo pseudonimo dal sapore internazionale per rinnegare la propria italianità, poiché convinto che i metodi recitativi insegnati nel nostro paese siano all'origine della scarsa qualità delle fiction. Attore mediocre ma comunque abbastanza professionale da farsi rispettare ed apprezzare dalla troupe, il personaggio è un'irresistibile presa in giro dello stereotipo dell'attore "vero" che disdegna la televisione. E in tal senso affidare il ruolo a Pietro Sermonti, che all'epoca era reduce da due stagioni di Un medico in famiglia, è stato il colpo di genio definitivo.

1. Corinna Negri

Festa del Cinema di Roma 2007: Carolina Crescentini
Festa del Cinema di Roma 2007: Carolina Crescentini

Nota anche sul set come la "cagna maledetta" e odiata da tutti a causa delle sue scarsissime doti recitative che tendono a provocare ritardi sproporzionati, Corinna è la protagonista femminile de Gli occhi del cuore 2, incarico ottenuto solo perché è l'amante del dottor Cane, uno dei pesi massimi della rete televisiva che produce la fiction. Se abbiamo deciso di assegnarle il primo posto è perché non è facile recitare bene nel ruolo di una persona che recita male, e Carolina Crescentini è riuscita nell'intento con grazia e humour, regalandoci diverse perle di grandissima brutta televisione. Tra queste è impossibile non segnalare la gag legata alla parola "gioielliere", una scena talmente cult da essere stata ripresa praticamente alla lettera in una parodia a fumetti nel settimanale Topolino.