Awake: sogno o realtà?

Focus sulla serie poliziesca in arrivo su FoxCrime dal 13 dicembre. Protagonista l'inglese Jason Isaacs nei panni di un poliziotto sospeso tra due mondi.

La mente a volte gioca strani scherzi facendoci credere cose che, di fatto, non esistono. In casi estremi può anche condurci sull'orlo dell'abisso spingendoci a confondere realtà e sogno. E' questo il delicato territorio in cui si muove il protagonista di Awake quando, in seguito a un terribile incidente d'auto, si trova a vivere due esistenze parallele.
Il prologo del pilot si apre con un ossessivo montaggio di flash che ripropone la sciagura occorsa al detective Michael Britten. In seguito al trauma ogni mattina l'uomo apre gli occhi trovandosi di fronte a due differenti realtà. Nella prima il figlio è deceduto nell'incidente di cui lui si ritiene colpevole, mentre nella seconda è la moglie a essere morta, lasciandolo solo a crescere un adolescente con problemi di comunicazione. A complicare la situazione ci pensano i due psicanalisti, uno per realtà, chiamati a monitorare la salute mentale del detective dopo il trauma. Ma cosa è accaduto realmente la notte dell'incidente? Chi è morto nell'auto? Quale, tra le due ipotesi, è reale e quale è un'allucinazione?

Awake, serie americana in arrivo su FoxCrime a partire dal 13 dicembre, si va a inserire nel filone poliziesco con venature paranormali. Il pilot dello show, nato dalla mente di Kyle Killen, è caratterizzato da una struttura rigida in cui le vicende private di Michael Britten si intrecciano a due indagini, una per realtà, che verranno risolte grazie a una contaminazione tra i due universi. Mutuando una modalità visiva utilizzata da Steven Soderbergh in Traffic, le due dimensioni alternative di Awake sono immediatamente distinguibili grazie alla presenza di una dominante cromatica diversa. Nella realtà in cui è sopravvissuta la moglie di Britten, Hannah (Laura Allen), il colore prevalente è il rosso, nell'altra è il blu/verde. I mondi differiscono, inoltre, per la presenza di due diversi partner di Britten (Wilmer Valderrama e Steve Harris) e dei due terapeuti che hanno in cura il poliziotto (B.D. Wong nella realtà rossa, Cherry Jones in quella blu) a cui viene affidato ampio spazio in ogni puntata, soprattutto nella fase finale dell'episodio in cui vengono chiamati a fare una sorta di bilancio provvisorio della salute mentale del loro paziente.
Il cuore di Awake è, però, il suo protagonista, l'ottimo Jason Isaacs, la cui presenza garantisce una qualità interpretativa molto elevata. Isaacs, che nella serie ha creduto moltissimo tanto da ricoprire anche il ruolo di produttore, si carica sulle spalle il peso dello show rappresentando il vero elemento di unione tra i vari subplot. Il suo detective è un uomo distrutto, ma portatore di un dolore composto. A differenza dei poliziotti tutti azione, urla e violenza a cui siamo abituati l'attore inglese opta per una recitazione misurata, intensa, non priva di sfumature ironiche, ma efficace nel veicolare il tormento interiore del suo personaggio. La sua incapacità di rinunciare sia alla moglie che al figlio lo costringe a fare avanti-indietro nella sua mente per stare vicino ai suoi cari, mettendo a repentaglio la sua professione che continua però a esercitare con senso di abnegazione. Al suo fianco troviamo l'eterea Laura Harris, nei panni della moglie Hannah, e Dylan Minnette in quelli del figlio Rex, il cui personaggio - un adolescente tormentato e taciturno che soffre per la scomparsa della madre ed è in perenne conflitto col padre assente - con l'avanzare degli episodi potrebbe subire sviluppi interessanti.
Il pilot di Awake, la cui regia è stata commissionata al regista di 30 giorni di buio David Slade (anche lui inglese), è ritmato e avvincente, ma il continuo andirivieni tra i due mondi in cui Britten si sposta rischia di cristallizzare la serie in una struttura troppo ripetitiva. Dal secondo episodio, però, la narrazione si evolve lasciando ampio spazio a variazioni, ma la principale novità è l'incastro di un subplot complottistico legato all'incidente che ha visto coinvolto Britten. Ma siamo proprio certi che si tratti di un incidente o è un piano ben orchestrato da qualche eminenza grigia per liberarsi del ligio detective?
La teoria del complotto viene introdotta con l'arrivo di un volto ben noto agli amanti del piccolo schermo. A interpretare il Capitano Harper, superiore di Britten che sembra saperne parecchio sulla notte dell'incidente, troviamo Laura Innes, la dottoressa Kerry Weaver di E.R. - Medici in prima linea.
E le sorprese non finiscono qui. In 13 episodi Awake ci spingerà a esplorare i limiti del subconscio in un turbine frenetico di immagini, sogni, incontri e scoperte. Non per nulla il titolo di lavorazione della serie adottato inizialmente dalla produzione è REM. Ma ciò a cui stiamo assistendo è sogno o realtà? La risposta su FoxCrime a partire dal 13 dicembre.