Assassin’s Creed è in sala, ma la saga ha ancora bisogno di Ezio Auditore

Rimasterizzati per la nuova generazione di console, i capitoli di Assassin's Creed dedicati ad Ezio Auditore ci riportano a Firenze, Venezia e Roma, restando coinvolgenti, avvincenti e distanti da quello che abbiamo visto al cinema.

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È sugli scaffali dal 17 novembre, ma ci viene spontaneo parlare di Assassin's Creed: The Ezio Collection ora che il primo adattamento cinematografico della saga Ubisoft è in sala, perché ci siamo rifugiati tra le pieghe del tempo e le spirali del DNA di Desmond per rivivere le appassionanti avventure di uno dei suoi antenati. Quello forse più amato e riuscito della saga, quell'Ezio Auditore che abbiamo guidato per le vie di una Firenze rinascimentale e la campagna toscana, tra i canali di Venezia, le strade della nostra Capitale e quelle di Costantinopoli.

Se ci riferiamo all'esperienza come un rifugio è perché volevamo provare nuovamente quelle sensazioni vissute anni fa alla prima pubblicazione dei titoli compresi nella raccolta, dalle sessioni di gioco ininterrotte ad Assassin's Creed II, per noi il migliore della saga, a Brotherood e Revelations, quelle storie appassionanti che ci immergevano, letteralmente, in un mondo passato, raccontandone e reinventandone la storia, prendendosi delle libertà che metacinematograficamente (o dovremmo dire metaludicamente) eravamo noi stessi a prenderci in quanto giocatori attivi. Un passato dannatamente assente dall'adattamento di Assassin's Creed, diventandone un peccato originale insuperabile.

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Desmond, ti presento Ezio

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In principio era Altair, il primo assassino che abbiamo conosciuto, il protagonista dell'Assassin's Creed originario datato 2007. Anche se la sua avventura è durata un solo gioco, non possiamo dire che sia dimenticato, ma è sicuramente il suo successore Ezio Auditore ad occupare il posto più rilevante nei cuori dei giocatoti della serie Ubisoft. E lo dimostra il fatto che la collection pubblicata si concentri sui giochi che lo vedono protagonista. Eppure il nome ricorrente della saga è quello di Desmond Miles, discendente di tutti gli assassini che abbiamo incontrato e che nel presente, nel 2012, si ritrova a rivivere i loro ricordi usando una tecnologia chiamata Animus e di proprietà della Abstergo, una potente multinazionale che prosegue la guerra tra Templari ed assassini che affonda le sue radici nel passato.

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Se immergendosi nei ricordi di Altair Desmond ci aveva condotti in Terra Santa negli anni poco precedenti al 1200, con il suo successore Ezio ci muoviamo in territorio a noi familiare: la sua avventura inizia a Firenze in periodo rinascimentale, dove Ezio nasce in una famiglia benestante. Ma ci basta arrivare al ricordo successivo per ritrovarlo giovane scapestrato che trascorre la vita tra divertimenti e qualche rivalità più o meno accesa. Una situazione che cambia quando la sua famiglia viene, ingiustamente, giustiziata e lui è costretto a nascondersi. Una storia di cospirazioni e intrighi che si allarga alla campagna toscana e Monteriggioni, dove la famiglia Auditore ha dimora, prima di condurci a Forlì e spingerci fino a Venezia e sbarcare a Roma.

1400, quasi 1500

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Sono le tappe di Assassin's Creed II, quello che è considerato dai più, e da noi, il miglior capitolo della saga Ubisoft, che racconta una storia appassionante che si dipana a cavallo dei secoli XV e XVI. Una storia direttamente ripresa del suo successore Brotherhood, che proprio dal Vaticano riparte, laddove il precedente ci abbandonava, ma di certo non ci si adagia: è vero che il cuore del gioco è a Roma, ma si ritorna a Monteriggioni e si fanno missioni anche sul Monte Circeo, nelle Marche e in Campania. Ezio resta protagonista indiscusso e carismatico, che di gioco in gioco acquisisce anche sicurezza e maturità, per un percorso affascinante che nel successivo Revelations lo porta a chiudere il cerchio approdando a Masyaf, la patria di Altair, e Costantinopoli.

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Assassini v. Templari

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Se tutto ciò ha senso è perché inserito in un contesto più ampio che solo chi ha potuto giocare tutti i capitoli di Assassin's Creed può comprendere con precisione: a tenere insieme le fila dei ricordi vissuti da Desmond, un barista venticinquenne di Manhattan, è la guerra tra gli assassini e i Templari a cui abbiamo accennato. La stessa Abstergo Industries che rapisce il ragazzo e lo costringe ad usare l'Animus per rivivere la memoria genetica contenuta nel suo DNA, è in realtà una facciata per l'Ordine dei Templari ed è responsabile di traguardi scientifici e movimenti di massa degli ultimi anni con l'obiettivo di controllare il mondo contemporaneo. A tal scopo, la Abstergo è sulle tracce dei Frutti dell'Eden, antichi artefatti con cui è possibile controllare gli esseri umani, e solo La Confraternita degli Assassini si occupa storicamente di ostacolarli in questo loro cammino di conquista.

Il mio amico Leonardo

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Una delle forze di Assassin's Creed come saga è di aver tessuto un ricamo fantastico sulla base reale della storia. Chiunque abbia giocato ad uno dei giochi della saga, restandone affascinato, avrà passato ore a vivere l'atmosfera del periodo in cui i ricordi di Desmond era ambientati, assaporare le città, la folla che apparentemente conduce la sua esistenza (quasi) incurante delle nostre evoluzioni. Un'immersione nel periodo storico di riferimento, nel caso di Ezio il Rinascimento, che funziona per la capacità di inserire e curare i dettagli giusti, i riferimenti a personaggi storici e reali che possiamo sentir nominare o addirittura incontrare: un esempio su tutti è Leonardo Da Vinci, presenza ricorrente nella vita e nelle avventure di Ezio, diventando persino responsabile di alcune delle armi e strumenti in suo possesso.

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Tutta la costruzione fantastica legata ad assassini e Templari, gli artefatti come la Mela dell'Eden che ritroviamo anche nel film, la mitologia e le cospirazioni che partono dal presente sono un di più che serve a dare continuità ed ampiezza di respiro, ma non sono il gioco: il presente di Assassin's Creed vive in funzione del suo passato, non il contrario. Non capire questo punto è il peccato originale del film, che ha scelto di rovesciare questo punto di vista.

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Il cammino di Ezio

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Insieme ad Ezio Auditore, nella Ezio Collection, viviamo tre grandi avventure, partendo da Assassin's Creed II, passando per Assassin's Creed: Brotherhood e finendo con Assassin's Creed: Revelations. In queste tre importanti tappe, l'evoluzione della saga nei termini accennati sopra è evidente: il primo di questi tre capitoli è quello che mantiene il maggior equilibrio tra realtà e finzione, generando un intreccio dal quale è virtualmente impossibile staccarsi (e chi scrive ha effettivamente faticato a farlo nel lontano Natale del 2009, fuso al divano ed incollato al pad); una strada che prosegue con relativa sicurezza Brotherhood, al netto di qualche bug di troppo che francamente poco interessa in questa sede. I primi segnali di incertezza arrivano con Revelations, in cui la preponderanza della cospirazione nell'economia del gioco ha fatto perdere un po' di coesione e fascino alla vicenda.

La storia di Ezio Auditore resta comunque un pilastro della saga di Assassin's Creed, che si è presa un 2016 di pausa per tornare più in forma che mai a fine anno, sfuggendo all'opprimente logica di un gioco all'anno e cercando di porre le basi per un rilancio definitivo della saga... un rilancio che il film potrebbe non riuscire a dare quanto si sperava.

Movieplayer.it

4.0/5