Angelica Leo, 'la nuova attrice' di Boris 3

Quattro chiacchiere con la new entry della fuori-serie italiana, giunta alla sua terza stagione in onda dal 1 Marzo su FX, che ci racconta il suo personaggio e l'esperienza sul set.

Nata a Pieve di Cadore nel 1983, ma bolognese d'adozione, Angelica Leo può già vantare una carriera eterogenea nonostante la giovanissima età: molte le esperienze a teatro, girando l'Italia fin dal debutto nel 2003 con "Revolution" passando per "Sogno di una notte di mezza estate" e "Il giardino dei ciliegi", un'apparizione cinematografica al servizio di Gabriele Salvatores in Come Dio comanda del 2008, e diverse partecipazioni in produzioni televisive tra il 2006 ed il 2007, da Carabinieri e R.I.S. - Delitti imperfetti a Il commissario De Luca.
E' ora la nuova attrice della terza stagione di Boris, nuova attrice di nome e di fatto, sia perché new entry in un cast affiatato e confermatissimo, sia perché così definita sin dai titoli di testa della nuova serie di episodi, in onda dal 1 Marzo sul rinnovato FX (canale 119 di Sky).
Da Gli occhi del cuore 2 a Medical Dimension il passo è lungo; molte cose cambiano nella nuova stagione, a partire dalla regia, ora affidata a Davide Marengo, fino ad un atteggiamento più esplicito e diretto nell'ironizzare sulla situazione italiana, televisiva e non. Fabiana, questo il nome del personaggio di Angelica Leo introdotto nel terzo episodio La qualità non basta, dovrà inserirsi in questo contesto in via di cambiamento, che abbiamo chiesto direttamente all'attrice di raccontarci.

Prima di tutto puoi parlarci del tuo personaggio nella serie e di come si integra nel gruppo che già conosciamo?

Il mio personaggio, Fabiana, è la nuova attrice protagonista della serie tv (Medical Dimension) con cui la troupe si deve misurare in questa nuova stagione. E' una persona molto precisa, professionale ed educata, di conseguenza un po' stonata rispetto al resto del gruppo. Infatti nasceranno una serie di equivoci per questa sua solerzia che spesso viene fraintesa e da alcuni personaggi, come Sergio, viene interpretata come furbizia.

Inserirsi in un gruppo come quello di Boris, già affiatato per le due stagioni già realizzate, ti ha creato problemi o è stato facile fin dall'inizio? Ci racconti l'esperienza?
Fortunatamente sono un gruppo affiatato ma non chiuso! Fin dall'inizio sono stati molto gentili e disponibili con me, ero io che sembravo un po' seria perchè molto agitata.

Da Gli occhi del cuore 2 a Medical Dimension, quanto cambia Boris quest'anno? Dai primi episodi sembrano più espliciti i riferimenti diretti alla realtà italiana, politica compresa.
Cambia in quanto con Medical Dimension René si dovrà misurare con la qualità, quello che ha sempre sognato di fare, solo che lo deve fare con la solita troupe, il che crea uno strano clima e molte situazioni al limite. Ma si vedrà... è meglio non dire molto, altrimenti mi scappa qualcosa e rovino l'effetto sorpresa!

Hai preso parte anche ad altre produzioni televisive italiane: in cosa differisce il set di Boris dalle altre a cui hai partecipato?

Quando ho partecipato ad altre produzioni televisive ho fatto dei ruoli piccoli e non sono stata per molto tempo sul set, quindi non ho molti elementi per giudicare. Però posso dire che il clima che si respira è diverso perché non c'è una gerarchia di attori, ovvero chi è più o meno importante, ma sono tutti sullo stesso piano e anche fuori dai ciak si ride molto.

Conoscevi già la serie prima di entarne a far parte? Quali era le tue impressioni al riguardo e quanto sono cambiate dopo aver lavorato ai nuovi episodi?
Sì, avevo visto tutte e due le serie precedenti e mi avevano divertita tanto! Ho subito pensato che, oltre alla bravura degli attori, era una serie scritta veramente bene. La mia opinione dopo averci lavorato è rimasta la stessa anche se non ho ancora visto le nuove puntate... almeno non tutte.

Secondo te il segreto di una serie così amata è nell'affiatamento tra autori ed attori, quindi anche nell'improvvisazione sul set, o su una scrittura già valida in partenza?

Sicuramente l'affiatamento aiuta ed è una parte importante nel corso delle riprese, ma di base è la bravura degli autori che rende forte la sceneggiatura. Sono loro che inventano le situazioni e le descrivono con parole ironiche e amare allo stesso tempo.

Boris è una serie originale nel contesto delle produzioni italiane, che non risparmia critiche e ironia pungente alla tv nostrana. Pensi che possa essere anche uno stimolo per la nascita di altre produzioni alternative ed originali nel nostro paese?
Penso e spero di si, perché ci sarebbe bisogno di qualcosa di nuovo.

In Boris 3 si cerca di "americanizzare" il prodotto realizzato, lasciandosi alle spalle il più "italiano" Gli occhi del cuore 2. Secondo te è una tendenza che si sta sviluppando anche nella televisione italiana reale?

Credo di sì. Ma sicuramente gli americani in quanto a fiction ci sanno fare. Io vedo le serie tv americane e la qualità è molto buona, quindi non è un male prendere esempio da un prodotto riuscito. Dall'altra parte, però, è vero che bisognerebbe scoprire che cosa sappiamo raccontare noi, sviluppare un nostro modo di far ridere o piangere e soprattutto saper parlare di questo paese. Emulare è diverso da prendere ad esempio e rivisitare secondo le proprie specificità.

Per chiudere l'inevitabile domanda sul futuro: hai già altri progetti in cantiere?
Per ora non c'è nulla di sicuro... forse cinema.. Ma per scaramanzia è meglio non parlarne!